12° CAPITOLO

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1° febbraio, il mattino dopo
(Ora della Prima Tazza di Caffè)

Cacchio.  Ho appena riletto quello che ho scritto questa notte. Certo che dopo mezzanotte divento parecchio sentimentale.

Ieri mi sono comportata da decifiente totale. Adesso basta. Oggi me ne vado a scuola da brava ragazza, seguo le lezioni e cerco di non restare ancora più indietro.

Questa sera, dopo che mamma sarà andata all'ospedale, andrò a restituire la roba a Victor. Ho cercato gli Otto Antenati, un ristorante di Chinatown.

Sarà un locale carino e affollato; se passo di lì nessuno dei due potrà fare scenate. Darò a Victor le sue cose, dirò che mi dispiace e poi sarà finita per sempre.

Evidentemente ci sono parecchi fantasmi nella vita di V e lui non ha bisogno che una liceale aspirante disegnatrice con manie di grandezza gli incasini le cose.

È di nuovo mattino e mi si sono schiarite le idee. Mamma ha ragione: non si può continuare per sempre a far finta di vivere in una soap opera.

Le cose hanno sempre una spiegazione razionale. Victor è un uomo impegnato che non dovrebbe perdere tempo con me, e io non avrei dovuto fargli credere che ero al college.

Il quadro di Chagall nel suo studio è un'imitazione, tutto qui, e dovrei essere lusingata di averla vista lì.

Il segno sul mio braccio è solo una puntura di ragno e V mi ha mollata perché si è stufato di me. Fa schifo, ma è così che vanno le cose nella vita reale.

Il tipo aveva una moglie e una figlia. Cosa poteva tenerlo legato a una ragazza che praticamente non aveva mai baciato?

Sopravviveró.

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Il Diario di Cathy-  1° libroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora