Capitolo 7- Ash.

148 15 3
                                    

La sveglia non è suonata ! Mi sale il panico ma riesco a togliere tutto da mezzo prima che arrivino gli altri. Metto la chiave a posto ed esco dal retro. 

< Buongiorno a tutti! < Esclamo entrando nella caffetteria , come se nulla fosse. 

< Buongiorno a te cara, sei di buon umore oggi? < 

Joe si sbagliava, so fingere bene. 

< Si, oggi mi sento carica e piena di energia! < 

< Molto bene, a lavoro allora! <

< Subito < E porto la mano sulla fronte e Lucy scoppia a ridere.

Mentre sto pulendo i tavoli si avvicina un signore accanto a me. Mi guarda fisso e ho paura che mi abbia riconosciuta. Faccio per andarmene ma questo mi ferma.

< Ma lei è Ashley Boone? La ragazza scomparsa che tutti stanno cercando? <

Mi porto la frangia sugli  occhi come se mi nascondesse il viso, ma non credo che funzioni.

< No, si sbaglia non sono io. Ho visto le foto le somiglio, ma non sono io<

< E' sicura, perché mi sembra proprio lei <

< Sicurissima<

Il signore continua a fissarmi ed io mi sento mancare. L'ansia sta prendendo ancora una volta il sopravvento su di me e il mio stomaco sta facendo le capriole.

< Ash cosa succede? < Joe. Che tempismo.

< Nulla, il signore mi ha scambiata per un'altra persona, adesso torno a lavorare. Arrivederci.<

< Arrivederci < Risponde il signore non ancora convinto.

Corro in bagno senza dare spiegazioni a Joe. Ci risiamo. Vomito. Sono stata bene per un po' ma ogni volta che vado nel panico, ritorna la nausea. Esco di corsa dal bagno prima che qualcuno possa vedermi.

< Sei sicura di stare bene? < Mi domanda Joe.

< In una settimana mi avete fatto questa domanda un milione di volte. Sto bene davvero. Grazie <

E cosi torno a lavoro. Spero solo che quel signore non ritorni e che sia il primo e l'ultimo a riconoscermi. Il tempo passa e noto che Joe non si è più avvicinato a me. Ieri sera l'ho combinata grossa con lui ed ora mi sta evitando me è molto meglio cosi. 

< Vado a casa, chiudi tu? <

< Si Lucy, tranquilla, a domani <

< A domani piccola, buonanotte< Mi da un bacio e se ne va.

E' passato ormai un mese da quando lavoro in caffetteria e sono stata graziata da Dio, lo devo ammettere. Continuo a dormire qui,  risparmiando un sacco di soldi. Più nessuno mi ha detto che somiglio a quella ragazza, cioè a me stessa, e la cosa sembra essersi calmata. La mia pancia inizia a crescere e quindi uso magliette larghe per non far vedere il mio piccolo segreto. Se venissero a sapere che sono incinta mi licenzieranno e non posso permettermelo,  soprattutto perché Lucy è la persona più cara che ho. Joe come sempre mi ha evitata, giusto buongiorno e buonasera. Il suo profumo però mi stordisce sempre. 

< Chiudi tu anche stasera? <

< Si, vai, me lo vedo io < 

Mi preparo qualcosa da mangiare e vado a dormire. Forse sarà la stanchezza ma questa sera il divano mi sembra molto più comodo delle altre volte.

Un nuovo giorno sorge alle porte e come sempre mi alzo, faccio colazione, metto tutto in ordine, esco e aspetto gli altri.

Scruto Lucy da lontano con un'aria alquanto nervosa che invece di camminare corre verso di me.

< Dobbiamo parlare <

Mi ha scoperta. Riesco a leggere nei suoi occhi la delusione che le ho recato.

< Lucy, io...<

< Vieni con me, andiamo in un posto isolato.

Andiamo nello stanzino della caffetteria. Lucy cerca qualcosa nella borsa. Ed ecco che devo scappare di nuovo.

< Mi spieghi cos'è questo? Stavo pulendo la mia veranda quando ho trovato il giornale di un mese fa sulle scale. Sono rimasta allibita. Ashley ora devi dirmi la verità.<

Inizio a singhiozzare e lei mi prende le mani.

< Se sei nei guai me lo devi dire, troveremo una soluzione insieme<

Prendo fiato e cerco di parlare.

< Non sono scomparsa, sono scappata. Stavo insieme a Ian da quattro anni. I primi anni sono stati meravigliosi, ma poi.. è diventato un mostro. Mi picchiava, mi costringeva a fare cose che non volevo fare.. E adesso.. adesso sono incinta.. < 

Il viso di Lucy si contrae e inizia a piangere peggio di me.

< Oh bambina mia< Mi stringe forte e mi accarezza i capelli.

< Appena l'ho saputo, sono scappata. Posso sopportare il dolore che infligge a me stessa, ma non voglio che mio figlio cresca con un mostro del genere. Ho tanta paura Lucy...<

L'abbraccio ancora di più e mi sento più leggera, come se aspettassi questo momento da una vita.

< Perché non me l'hai detto subito? Ti avrei aiutata dall'inizio.<

< Lo so, ma avevo paura. Mi servono i soldi per poter crescere mio figlio e se Joe viene a sapere che sono incinta mi licenzierà ed io non voglio, non posso.. e poi ci sei tu ed io mi sento cosi legata a te...<

< Non ti devi preoccupare di Joe, lui è un ragazzo buono, ma devi stare tranquilla non dirò niente a nessuno. Lascia solo che ti aiuti.. Dove stai dormendo?<

Non voglio dirle che non ho un posto dove stare, non voglio scaricarle tutti i miei problemi . E cosi mento.

< A casa di una mia zia <

< Stai bene con lei?<

< Si, ho un letto e questo mi basta.<

Lucy continua ad abbracciarmi forte e sento che mi vuole bene. E' come una mamma per me. 

- Amore stasera ceniamo fuori, non voglio vederti sempre  cucinare e  pulire.

- Va bene, vado a prepararmi allora.

Ricordo quella sera. Indossavo un vestitino color ciliegia che mi arrivava sulle ginocchia. Faceva caldo e quindi raccolsi i capelli con un codino.

- Sei bellissima. 

Si avvicinò a me e mi baciò con passione. 

Dopo aver cenato a lume di candele tornammo a casa. Fu una serata perfetta.

- Adesso ho solo tanta voglia di toglierti questo vestito da dosso e scoprire sotto cos'hai.

Non sono mai stata una ragazza sfacciata ed ogni volta che Ian diceva cose un po' spinte andavo in escandescenza. Le sue mani iniziarono ad esplorare il mio corpo, le sue labbra lasciavano segni dal collo in giù.. Piano piano mi toglieva il vestivo.

- Sei mia.

La sua lingua percorreva le spalle, fino ad arrivare al seno. Io mi annullavo quando lo faceva. Sentivo brividi per tutto il corpo e non riuscivo a tenere gli occhi aperti. 

- Spogliami.

Mi disse , e cosi feci. Slacciavo i bottoni della sua camicia uno ad uno. Slacciai la cintura dei pantaloni e iniziai a toccarlo. Prima di lui non sapevo nemmeno cosa volesse dire fare l'amore. Lui mi ha insegnato tutto. Spogliarmi, dargli piacere, ricevere piacere. 

- Brava, cosi ti voglio. Adesso lasciati andare..

Le sue mani toccavano le mie parti più intime, prima lentamente e poi più forte. Quella sera era più feroce del solito. Niente dolcezza, niente baci. In un batter d'occhio entrò dentro di me tutto di un botto senza lasciarmi il tempo di prepararmi. Si muoveva velocemente senza sosta e nonostante gli chiedessi di andarci piano, lui continua con il suo ritmo. Ormai sfinita mi voltai di lato. Qualcosa quella sera era cambiata. 

Tienimi per mano.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora