Capitolo 10- Ash.

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So benissimo di essere stata scortese e antipatica con Joe, ma le cose gli stanno scivolando di mano. Io non lo conosco, non so bene cosa pretende. Da quando gli ho detto che non deve fare nulla più per me mi ha praticamente evitata. E la cosa mi sta bene. Non sai mai cosa vorranno in cambio poi. 

Mi guardo intorno e gli sono grata di avermi dato un posto in cui stare, un posto che ho reso tutto mio. Lucy mi ha dato una grandissima mano. Ho comprato un piccolo mobile per metterci le poche cose che ho, un piano cottura per cucinarmi qualcosa, soprattutto per quando arriverà il bambino. Ho messo tende colorate, fiori. Mi piace. E' vivace e accogliente. La pancia inizia a crescere davvero molto e non so per quanto ancora potrò nascondermi. Ormai sono al quarto mese e oggi ho l'ecografia per sapere come procede. 

< Sei pronta? <

< Sono un po' nervosa ma non vedo l'ora di vedere il mio ometto<

< Ometto? Sai già che sarà un maschietto?<

< Sesto senso femminile < 

Per fortuna ho Lucy ed è l'unica persona che voglio accanto a me. 

Guardo il monitor ed inizio a piangere. Quella piccola vita è dentro di me. Si muove parecchio e la dottoressa non riesce a capire il sesso. 

< Mi sa che sarà difficile capire, non solo si muove tantissimo , ma non vorrei confere il cordone, per il momento ascoltiamo il battito <

Tu, tu, tu, tu..

Non ho mai ascoltato una cosa più bella di questa. Sto per diventare mamma e per quanto abbia paura del futuro, il battito del mio bambino mi rende la persona più felice del mondo. 

< Si è appena girato! <

Grida Lucy. Anche lei ha gli occhi che stanno per scoppiare e mi tiene le mani come fare protettivo.

< Sono felice di dirvi che è un bel maschietto!<

< Lo sapevo !! < Esclamo con voce altissima. Da quando ho saputo di essere incinta, sono sempre stata convinta che sarebbe stato un maschio. 

< Il tuo ometto sta benissimo, cresce bene ed è tutto regolare. Però mi raccomando non stressarti troppo, cerca di stare a riposo. Ci vediamo tra un mese <

Mi alzo e non faccio altro che accarezzarmi la pancia. 

< Ashley, credo sia arrivato il momento di dirlo a Joe. La pancia cresce e non puoi lavorare cosi tanto<

< No! Non sono ancora pronta. E poi se mi licenzia dopo come faccio? Ti prego Lucy aspettiamo solo un altro po'.. <

< Va bene, ma non lascerò che tu e il mio nipotino vi stanchiate tanto. Mi prenderò cura io di voi <

< Il tuo nipotino? <

< Si, perché non posso chiamarlo cosi? <

Non rispondo, le salto praticamente addosso e l'abbraccio.

< Sarai una nonna speciale <

Torno a lavoro e sono felice. Inizio a pulire i tavoli come sempre a ritmo di musica senza accorgermi che Joe è dietro di me.

< Cosi distrai i clienti, smettila di ancheggiare <

La sua voce è rabbiosa e distaccata. Mi giro e lo fulmino con gli occhi.

< Forse è proprio grazie al mio ancheggiare che questo posto è pieno di persone<

Gli dico con tono di sfida, anche se me ne pento subito. Odio che il mio corpo venga visto come un oggetto, odio il fatto che sono priva di muovermi che subito mi ritrovo gli occhi addosso. Io non sono una bambola. 

Joe mi prende per mano e mi porta nel retro della caffetteria.

< Si può sapere che ti prende? E lasciami! < 

Appena mi ha presa per mano, con quella forza, i ricordi si sono aperti nella mia mente ed è stato un colpo diritto allo stomaco.

< Scusa non volevo farti male.. E' che.. tu mi mandi in confusione! <

< Cosa vuoi dire? <

< Stavo solo cercando di aiutarti ma tu mi respingi ogni volta che cerco di fare qualcosa per te.<

Non ha fatto altro che guardarmi diritto negli occhi e sembra cosi sincero.

< Joe, ascolta.. Mi dispiace, mi sono comportata male con te. Il fatto è che io voglio farcela da sola, e tu stavi esagerando. Mi hai dato un lavoro, un tetto sotto cui dormire e non mi stai facendo pagare nemmeno l'affitto perché il mensile è intero. Ed è già troppo cosi <

< Ash, tu lavori dalla mattina alla sera senza mai fermarti e quello che ti do è poco rispetto a quello che fai. Per questo non prendo i soldi e poi quella era una stanza abbandonata, io non ho fatto proprio nulla<

< Mi hai comprato i mobili, un letto nuovo, una televisione e in più hai fatto anche la spesa. Questo non mi sembra nulla. <

< L'ho fatto senza problemi.<

< Lo so, ma.. <

< Ma cosa? Parla!<

Cosa posso dirgli? Che ho paura che prima o poi mi chiederà qualcosa che non posso dargli? Che ho paura di essergli debitrice? 

< Io non so come sdebitarmi..< E mentre lo dico mi scappa una lacrima.

< Tu credi che io voglia qualcosa in cambio da te? Credi davvero questo?<

< Io non ti conosco, non lo so.. Non so nulla..<

< Hai ragione, non mi conosci <

Detto questo si alza e se ne va. Ed io resto di nuovo da sola con il mio dolore. 

Tienimi per mano.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora