Chapter IX

2.8K 137 4
                                    


La settimana passò velocemente, ogni giorno che passava ero sempre più in agitazione. Adesso sono qua, sul mio letto, invano cerco di dormire, i pensieri mi assalgono. Penso a quanto ci siamo avvicinate io e Camila in questi giorni, penso a quanto vorrei fosse mia, penso a quanto sia fottutamente bella. Basta, non ce la faccio a stare a letto, vado a prendermi un caffè, tanto per cambiare.

Scendo le scale facendo meno possibile rumore, non vorrei svegliare Camila. Mentre mi dirigevo in cucina fisso il divano bianco e un flashback occupa la mia mente.

La sera prima ci eravamo ubriacate, festeggiavamo l'imminente partenza, eravamo veramente sbronze. Ricordo la testa che mi girava e la ragazza che non smetteva più di ridere. Poi mi ritrovo sopra di lei sul divano, il resto della stanza continuava a roteare ma lei era lì, ferma, immobile. Il suo sguardo un po' allucinato per l'effetto dell'alcol, le pupille dilatate ricoprivano la maggior parte delle sue iridi marroni. Ricordo il suo fiato corto che si contrapponeva col mio. La fissavo e lei fissava me. Lentamente le accarezzai la guancia e sorrisi, forse mi sorrise anche lei, ma non feci in tempo a rendermene conto che ero già al bagno, stavo vomitando tutta quella tequila che avevo bevuto. Ricordo che c'era qualcuno a sorreggermi i capelli, quel qualcuno era lei.

Tutti questi sbiaditi ricordi mi fecero sorridere, vorrei che anche Camila si ricordasse tutto ciò, forse glielo chiederò domani o forse no. Non sapevo che cosa fare, però non posso rovinare questo viaggio, quindi farò finta di nulla, è meglio così. Guardai l'orologio erano appena le tre, non sapevo veramente cosa fare, così mi venne in mente di fare un po' di ginnastica.
Presi il tappetino, mi misi le cuffie con la musica e iniziai a fare gli addominali.

86-87-88-89-90

Dio, non riesco quasi a respirare, così mi sdraio sul tappetino e mi riposo per qualche minuto. Appena presi fiato mi alzai e notai Camila che mi fissava con una tazza di tè in mano.

"Buongiorno ubriacona, come fai a fare ginnastica a quest'ora?" Ridacchiò

"Buongiorno a te, non ti avevo sentita scendere. Beh, non riesco a dormire quindi mi sono messa a fare un po' di esercizi, tanto per rimanere in forma"
"Ma a te non servono esercizi, sei perfetta già così" A questa sua affermazione arrossii un po'.

"Io vado a farmi una doccia, se vuoi e se non hai sonno possiamo vedere un film non appena ho finito" dissi e lei semplicemente annuì.

Mentre l'acqua calda scorreva su tutto il mio corpo e il vapore si faceva strada in tutto il bagno, non potei non pensare a lei, con quella mega maglietta che le copriva il corpo fino a poco sotto il sedere, la forma del suo seno che si intravedeva, ringrazio dio per averle fatto levare il reggiseno. Sorrisi maliziosamente e azionai l'acqua fredda per farmi sbollentare un po', non potevo tornare da lei con certe voglie. Asciugai i capelli, uscii dal bagno e la vidi lì, in quell'immenso divano tutta rannicchiata, decisi di prendere una coperta e mi sistemai accanto a lei.

"Che film vuoi vedere?" le chiesi

"Per me è uguale, sceglilo tu, è casa tua"

"Appunto, sei tu l'ospite e tu devi decidere"

"Fammi vedere dai" prese il telecomando e sfogliò la libreria multimediale con centinaia di film di tutti i generi. Alla fine optò per 'Amore, cucina e curry' e sorrisi per la sua scelta. Non prestai molte attenzione al film, sia perché l'ho visto molteplici volte, sia perché la vicinanza alla ragazza mi distraeva.

"Mi sta antipatica quella tizia, se la tira un casino perché è stata premiata dalla guida Michelin " disse
Io la guardai e iniziai a ridere.

"Beh, anche io sono stata premiata da quella guida, cosa vorresti dire?"

"No, cioè, ovviamente tu non te la tiri e poi cioè, sai che non parlavo di te"

Risi ancora di più quando la mandai in confusione con quella semplice domanda. Mi tirò una gomitata non appena capì che la prendevo in giro. Dopo quella divertente scenetta ritornò a concentrarsi sul film mentre io guardavo il suo magnifico profilo illuminato solo dalla tv. Non passò molto e mi fece un'altra domanda, forse un po' strana.

"Lauren, ti metteresti mai con una persona più grande di te?"

"Credo che l'età non conti molto in una relazione, ovviamente fino ad un certo punto, se si superano i 15 anni di differenza secondo me è esagerato, però ci sta tutto nella vita, non si decide di chi innamorarsi"

"E di una persona più piccola di te?"

"Lo stesso, pur che sia una persona maggiorenne, sennò mi buttano in carcere" ridemmo e poi decisi di chiederle il perché, lei come risposta mi disse solo "Così".

Ancora una volta si rigirò per guardare il film, però prestai attenzione anche io. Lentamente si poggiò alla mia spalla e decisi di stringerla a me, passai il braccio dietro la sua schiena e posai la mano sulla sua pancia piatta. Ci addormentammo così, una che respirava il profumo dell'altra, purtroppo durò solo un paio d'ore, poiché alle sei suonò la sveglia. Tra due ore saliremo su un aereo diretto a Parigi, la città dell'amore, speriamo che mi porti un po' di fortuna.

Dopo circa un ora ci stavamo dirigendo verso l'aeroporto di L.A. e successivamente ci imbarcammo sull'aereo. Ci aspettavano parecchie ore di viaggio, ma ero così felice di averla accanto, di averla per me per tre giorni. Sorrisi pensando ciò e Camila posò la sua mano nel mio braccio e iniziò ad accarezzarlo. Una scarica di elettricità attraversò le mie vene e mi fece venire i brividi e diventai subito rossa. Sarà difficile resistere a questa ragazza, mi sta facendo impazzire. Sul serio.

Le ore sembravano non passare mai, io lessi un intero libro, mentre Camila dormì e quando dolcemente si svegliò non perse tempo per chiacchierare di tutto. Mi raccontò il magnifico rapporto che aveva con la sua famiglia, soprattutto con la piccola Sofi. Mi raccontò inoltre che non era mai stata fidanzata, poiché voleva dedicarsi il più possibile alla formazione della sua carriera, mi ricordava un po' me e le dissi che aveva tutta la vita per trovarsi un fidanzato. Passammo le restanti ore a mangiare schifezze e roba confezionata e una volta atterrate in Francia Camila era esaltata più che mai. Saltellava di qua e di là per tutto l'aeroporto e cercava di formulare una frase sensata in francese.

"Oh la la, la France est magnifique"

Per prima cosa andammo ad affittare un'auto e la feci scegliere a Camila. C'erano un'infinità di macchine e sembrava in difficoltà con la scelta.

"Dai Camila, muoviti, dobbiamo andare in hotel, lavarci e riposare, domani abbiamo la convention"

"Ma sono tantissime, non so quale scegliereee"

Dopo vari ripensamenti scelse un Porche Cayenne, mi sorpresi un po' per la scelta così di alto livello, ma la accontentai. Dopo vari tentativi riuscimmo a trovare l'hotel giusto e dopo aver fatto i nostri comodi ci buttammo sul letto. Avevo optato per una camera doppia, anche se preferivo una matrimoniale, ma per ora è meglio se placo i miei animi. Dopo poco mi addormentai esausta.
Saranno tre giorni fantastici, me lo sento.

Parigi, una città magnifica, proprio come Camila e Lauren, sarà questa città a farle definitivamente avvicinare? Commentate e mettete una ⭐! A presto!

Season Everything With LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora