Nonostante il mio rancore, la mia delusione e il mio orgoglio che diceva di chiudere la porta, rimasi lì a fissarla, scrutando ogni centimetro del suo pallido e stanco viso. Probabilmente ha lavorato in maniera troppo intensiva questo periodo. Notai i suoi occhi gonfi e arrossati, da un momento a all'altro sarebbe scoppiata a piangere.
"Io.. Io non voglio più starti lontana" sussurrò continuando a fissarmi.
"Non sai quante volte ho pianto, quante volte sono crollata e quante altre crollerò senza te al mio fianco, Lauren. Non riesco a respirare se tu non ci sei"
Avrei voluto trattenermi, sbatterla fuori, urlarle tutto ciò che mi ha fatto passare, ma l'unica cosa che sono riuscita a fare è stata stringerla tra le mie braccia e affondare il mio viso nei suoi capelli.
"Scusami, davvero. Giuro di non andare più via"
"Sta zitta per favore"
La strinsi ancora più a me, come se volessi fondere i nostri corpi, i nostri cuori. Ancora ha quel suo dolce profumo di vaniglia che adoro e che mi mancava così tanto. Vorrei tanto odiarla, provare disprezzo per lei, ma l'unica cosa che riesco a fare è provare un'infinita gioia nell'averla di nuovo qui, spero definitivamente.
Presi il suo viso tra le mani e poggiai la mia fronte sulla sua."Dovrai davvero trovare il modo per riconquistare la mia fiducia, perché in questo momento è sotto i piedi. Hai tanto da spiegarmi e da raccontarmi. Ma lo farai più tardi, ora ho bisogno di una cosa e basta" spiegai.
"Cosa?" sorrisi per la domanda stupida e la baciai, sentendo un suo sospiro, forse per la sorpresa.
Le nostre labbra combaciavano perfettamente, si incastonavano come pezzi di un puzzle. Le assaporai lentamente, recuperando il tempo perso ma la sua lingua leccò le mie, chiedendo il permesso per un bacio più approfondito. Non glielo negai, le lasciai fare ciò che voleva. La sua calda lingua accarezzava la mia e, contemporaneamente, mi spinse verso il divanetto grigio. Mi fece sedere e si mise sopra di me.
"Mi sei mancata da morire"
"Sta zitta, Camila"
Mi fiondai ancora sulle sue labbra, bisognosa di contatto, mentre le mie mani spingevano la sua nuca verso di me. Sentivo il bacino della ragazza avvicinarsi sempre di più con dei lenti movimenti. Aveva il bisogno che avevo io. Infilai le mie mani sotto la sua maglietta fino ad arrivare alle spalle, per poi percorrere tutta la schiena, graffiandola. Si staccò dal bacio per tirare indietro la testa e ne approfittai per torturarle il collo, notando la collana che indossava. Una luna con incisa una L. Sorrisi, ma non mi feci distrarre molto. Altrenavo morsi a piccoli percorsi con la lingua mentre continuavo a stringere Camila al mio corpo. Sentivo il suo fiato farsi sempre più corto e piccoli gemiti uscire dalla sua bocca. Mi alzai tenendola in braccio e la feci sedere sulla scrivania posta davanti agli specchi. Le sfilai la maglietta notando nel riflesso dello specchio, i segni che le avevo precedentemente lasciato. Le mie mani accarezzavano esperte il suo addome, iniziando a stuzzicare il suo seno da sopra il suo intimo di pizzo, per poi toglierlo definitivamente e buttarlo in qualche parte del camerino. Lasciai una serie di succhiotti nella sua pelle candida, marchiando la mia proprietà. Mi mancava sentirla gemere in questo modo, giocare col suo corpo facendole perdere il fiato. Sbottonai i suoi jeans per poi togliere pure quelli, passando una mano sull'intimità di Camila.
"Adoro sentirti così bagnata per me"
Sfilai anche l'ultimo indumento rimasto e passai la lingua sulle sue labbra ormai gonfie e bagnate. Ad ogni mio movimento, spingeva la mia testa più vicina a lei volendo di più. Sentivo il suo clitoride duro sulla mia lingua e i suoi umori fuoriuscire costantemente. Infilai due dita dentro di lei, tornando a baciarle prima il collo e poi la sua bocca. Era troppo presa dal momento che non riusciva a baciarmi, dalla sua bocca uscivano solo gemiti soffocati. Inserii anche il terzo dito, sentendo le sue pareti interne stringersi sempre di più per l'orgasmo imminente. Continuai a muovere il braccio velocemente, nonostante i muscoli iniziassero a bruciare. Di nuovo poggiai la fronte sulla sua e il mio sguardo fisso sulle sue pupille allargate. Dopo poco la mano di Camila iniziò a guidare più velocemente la mia, venendo successivamente sulle mie dita.
Appena si riprese dall'orgasmo mi abbracciò e la accompagnai di nuovo sul divano, facendola stendere."Sdraiati accanto a me"
E così feci, anche se ero in una posizione abbastanza scomoda. La coprì con la mia felpa e le accarezzai il viso.
"Sei sempre più bella, Camz" mi sorrise per poi baciarmi.---
Eravamo tornate a casa da poco e, dopo aver aiutato Camila a scaricare le valigie, decidemmo di andare in camera. Ci sdraiammo sul letto e sospirai.
"Perché hai deciso di andartene senza un mio parere?" Le chiesi
"Perché non avresti mai accettato, e io sentivo il bisogno di fare esperienze nuove"
"Ti sei resa conto che appena te ne sei andata noi abbiamo chiuso, vero?"
"L'ho capito quando non hai risposto alle mie lettere"
"Dopo tutto ciò che mi hai fatto passare, credevi che avrei risposto alle tue lettere? Credevi che sarei rimasta con te?"
"Beh, sì, sei.. Anzi eri la mia ragazza, dovevi stare sempre al mio fianco"
"Per favore, Camila, non dire stronzate. Eri tu la prima che doveva confrontarsi con me prima di prendere quella decisione. E scusa se per una volta ho preferito me stessa agli altri"
"Hai ragione, ma potevi almeno rispondere alle mie lettere" sbuffai e uscii dalla camera.
"Dove cavolo stai andando?" urlò dalla stanza. Dopo poco tornai con tutte le sue lettere e le mie risposte mai inviate.
"Tieni, guarda"
"Cosa sono queste?"
"Sono tutte le risposte alle tue lettere, non ne ho mai saltata una"
"E perché non me le hai mai spedite?
"
"Perché io con te volevo definitivamente chiudere, io ero single e tu avevi fatto la tua scelta, ovvero andartene a New York" la guardai mentre leggeva attentamente ogni lettera, e a breve avrebbe letto anche quella dove le dicevo che sono andata a letto con Lucy, con i motivi riportati a seguito. Alzò lentamente lo sguardo e lo posò sul mio."L'hai fatto sul serio, Lauren?"
Non riuscivo a mantenere il contatto visivo, per questo iniziai a fissarmi le mani.
"Dimmelo con la tua voce, dimmelo in faccia"
"S-sono andata a letto con Lucy"
La sentivo tirare su col naso ripetutamente e mi avvicinai per abbracciarla.
"È stata tutta colpa mia, Lauren, ti ho abbandonata, ti ho permesso di allontanarmi dalla tua vita. Hai fatto solo bene, è ciò che mi merito" scoppiò a piangere e io ben presto la seguii.
"È stata anche colpa mia, Camz, non dovevo lasciarmi tentare da lei, non dovevo tradirti"
"Tu non mi hai tradita, hai detto bene, ci siamo lasciate quando ho deciso di andarmene, me lo sono meritato e d'ora in poi starò sempre al tuo fianco, cercando di riconquistare la tua fiducia" cercai di calmarla, e dopo qualche decina di minuti ci riuscii.
"Scusa, Lolo"
"Shhh, adesso dormi piccola"
Mentre cadde in un sonno profondo, io restai lì, abbracciata al suo corpo, accarezzandole la schiena. Sarà la volta buona? Resterà davvero al mio fianco? È arrivato per me il momento di essere felice?
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Season Everything With Love
RandomLauren Jauregui è una tra gli chef più talentuosi d'America, ha passato 24 anni della sua vita esclusivamente pensando alla cucina. Cosa succederà quando Camila piomberà nella sua vita?