«Allora» iniziò mia madre sogghignando «chi era quel ragazzo?» concluse.
«Un...amico, credo. Un conoscente. Ci siamo incontrati una volta, per sbaglio, e da allora me lo ritrovo da tutte le parti.» affermai decisa.
Rise.
«È davvero un bel ragazzo, forse anche più di Zayn. Peccato che avesse quegli occhiali da sole.» rise.
«Mamma!» dissi sbalordita.
Poi aprì la bocca per continuare, ma la interruppi subito.«Puoi accompagnarmi da Zayn per favore? Grazie.»
***
«Vabene a stasera, ciao» scesi dalla macchina e citofonai.
Leila, la madre di Zayn, mi accolse dentro con un caloroso sorriso, dicendomi che il figlio era in cameretta.Bussai. «Solo un attimo!» disse allarmato. Sentii un rumore di pagine di libri muoversi e poi cessare con un tonfo.
«Avanti» abbassai la maniglia oro della porta bianca.
Fui accolta da un suo abbraccio caloroso.
«Congratulazioni, Alyson»
«Oh, grazie Zayn» lo strinsi più forte, prima di slacciare le mie braccia.
Era la prima volta che entravo nella sua camera, e francamente non me la immaginavo così.
Le pareti erano colorate di azzuro scuro, e vi erano attaccati vari poster e dei disegni che presupposi li avesse fatti lui. Il pavimento era in parquet scuro, a cui era appoggiato un letto con delle lenzuola nere. Di fronte vi era un armadio marrone, e alla sua sinistra si trovava una scrivania in legno con vari libri appoggiati, disordinatamente, sopra.
In realtà tutta la camera era disordinata, il pavimento era a stento visibile, era sommerso dai vestiti. Era una stanza buia, non potrei sopportare di stare qui più di un giorno, da una piccola finestra entrava quella giusta luce per farci vedere i mobili e dove mettere i piedi.
Mi voltai verso Zayn che aveva una mano tra i capelli, in segno di disagio.«Dopo aver visto la tua macchina, non pensavo la tua camera fosse così» dissi scioccata.
«Di solito non è così incasinata... sei capitata in un giorno sbagliato» arrossì.
«Oh.» annuii
Mi spostai dalla mia posizione per andare verso la scrivania, incuriosita dai libri.
Dandogli le spalle, ne aprii uno, iniziando a far scorrere le pagine.Con mia grande sorpresa non trovai soltanto parole e parole ma, nascoste tra i fogli bianchi, delle carte d'identità.
Non gli feci vedere la mia scoperta, e riposi il libro sul legno.
Zayn si avvicinò, e istintivamente, quasi per paura, feci un passo indietro.
«Da quanto ami la lettura?» chiesi. Non so il perché, ma dentro di me sapevo di aver fatto una scoperta, chiaramente era qualcosa che lui voleva tenere nascosto.
«Non è una passione che coltivo, ma quelle poche volte che leggo, mi piace.» aveva una voce incerta, e non mi sembrava neanche lui.
Poi scosse la testa, e i suoi occhi tornarono come prima, color caramello e genuini, ma rimase sempre teso.
«Quale...» si fermò per ingoiare il nodo di preoccupazione che gli si era formato in gola. «Quale libro aveva attirato la tua attenzione?» stava scendendo su di noi qualcosa di strano, che a parole non saprei descrivere.Lui aveva paura.
E anche io.«Io...» mi fermai, se gli avessi detto di aver preso il libro con le carte d'identità si sarebbe arrabbiato, o... non lo so... ma non prevedevo nulla di buono; ma se gli avessi detto di aver preso un altro libro, con la speranza che non ci fosse nient'altro nascosto lì dentro, non sarebbe successo nulla.
O almeno credo.
Optai per la seconda, avevo troppo timore di non so cosa per dirgli la verità, forse era paura di scoprire cosa realmente nascondesse.
«Ho preso questo» indicai un libro blu con una scritta sottile in oro.
I suoi lineamenti si rilassarono completamente, le spalle persero altezza e sul suo viso scomparse il cipiglio.
«È stato il primo libro che ho letto, non è niente di che, ma se vuoi te lo presto.» sorrise, finalmente.
«Grazie, ma ne sto già leggendo uno»
«Puoi sempre prenderlo, lo leggerai dopo»
Feci una smorfia.
«Onestamente, non mi attira molto»
«Già, neanche a me» rise.
Sentii l'atmosfera cambiare, e tornare quella di sempre.
«E allora perché l'hai comprato? » chiesi ovvia.
«Me l'hanno regalato»
«Chi?»
«Ti ricordi di Elly?»
Annuii.
«Lei» abbassò lo sguardo sul libro per poi riappoggiarlo sulla sua scrivania.
Era stranamente lunatico oggi, insomma da arrabbiato a preoccupato, da teso a rilassato, da tutto sorridente a tutto broncio, di solito non era così.
Mi sedetti sul suo letto, dato che ero stanca di stare in piedi a guardarci in faccia, e sistemai la borsa accanto a me.
«È comodo» sorrisi e lui ricambiò prima di avvicinarsi.«Zaayyn!» lo chiamò sua madre.
Lui si bloccò nei passi prima di affacciarsi alla porta della sua camera.
«Arrivo tra un minuto» mi disse prima di raggiungere a passo felpato sua madre.I miei occhi vagarono per la stanza, incontrando di nuovo quel libro.
Prima di alzarmi, spinta dalla curiosità, guardai se stesse arrivando qualcuno, accertatami che non sarebbe arrivato nessuno, ripresi in mano il libro dalla copertina in pelle rossa. Sfogliai dinuovo tra le familiari pagine bianche prima di rivedere le due carte di identità.
In fretta ne presi una, era rovinata ai lati e ingiallita.
Quando l'aprii, non trovai nessuna foto, ma a sinistra vi erano alcuni dati leggibili nonostante fosse in condizioni pessime.Nome: Elisabeth
Cognome: Bennet
Data di nascita:Non riuscii a leggere, la carta mi fu strappata dalla mani.
«Quante volte ti dovrò dire, Alyson, di non intrometterti nei miei affari» la sua voce era pacata, e sottile, ma i suoi occhi erano infuocati.
Merda era proprio arrabbiato.
«Mi dispiace, io non volevo legg-»
«Che cosaa?!» si portò una mano ai capelli e buttò con forza e con un gesto, non proprio alla Zayn, la carta sulla scrivania.«Tu hai letto?» mi diede le spalle per un attimo per poi rigirarsi.
«Cosa hai visto?»
Questo Zayn faceva paura.
«Niente» mentii.
Non volevo peggiorare la situazione con la verità.
«Mi dispiace non volevo farti arrabbiare..»
Lui disse qualcosa di indecifrabile e poi parlò di nuovo.
«Dici sempre così» disse cauto.
«Mi dispiace Zayn..» dissi per la terza volta.
«Sicura di non aver letto nulla?»Perché non dovevo?
«Non ho letto nulla.»
«Bene»
Non volevo disturbare a questo punto, mi avvicinai al letto e sistemai la borsa sulla spalla.
Poi, uscii dalla camera.
«Che stai facendo?» chiese inseguendomi per poi prendermi il polso in modo da essere faccia a faccia.
« Io, non voglio darti altro disturbo»
«Cosa? No. Tu non disturbi mai»«A me sembra di sì.» sfuggii dalla sua presa, e me ne andai chiudendo la porta.
#Spazio Autrici
Buona domenica ragazzii❤
E buon San Valentino ai fidanzatii
E voi, cosa ne pensate di Zayn? Secondo voi, cosa nasconde?
Lasciate taanti commenti qui sotto⬇❤xx Aurora e Manuela