Capitolo 1

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*Un anno e sei mesi prima*
*29 Maggio*

Lui se ne era andato, e insieme a lui il mio cuore. Sapevamo entrambi che le cose tra noi non andavano a gonfie vele, ma non pensavo arrivassimo a questo punto tanto in fretta.
Corsi in camera mia, presi tutte le foto che inquadravano me e Luke. Le guardai un'ultima volta prima di prendere le forbici e tagliarle. Sentivo pezzo per pezzo del mio cuore essere distrutto insieme a loro. Presi in mano la cornice sul comodino, osservando la foto di noi due che ci baciavamo sulla spiaggia, come aveva potuto cancellare tutto questo?!
La mia vista era appanata a causa delle ripetute lacrime, la rabbia e la delusione si impossessarono di me.
Gettai con tutta la forza che avevo, la cornice a terra, facendo un grande frastuono. Sentii dei passi veloci sul
pavimento e la porta di camera mia si spalancò.
«Alyson cos'era questo ruom...» Niall non continuò la frase, chiaramente scioccato dal disordine in camera mia.
Osservò attentamente, soffermandosi sulla cornice, ormai rotta, che c'era a terra; si era formata una grande crepa al centro, mostrando che ormai eravamo divisi.
Niall si avvicinò a me, sommergendomi nel suo abbraccio.
Piansi contro il suo petto.
«Ehi piccola, ci sono io qui con te, te lo prometto»

Ed era vero, lui c'era sempre stato.
Io e lui avevamo un ottimo rapporto.
Volevo un mondo di bene a mio fratello.

Sapeva quando io fossi innamorata di Lui, sapeva quanto mi sentissi male.
Decisi di abbandonare la mia tristezza, stringendomi di più a Niall.
«Grazie» gli sussurai contro il suo petto.

***

Passarono tre giorni da quando mi lasciai con Luke.
Tutti cercavano di tirarmi su di morale. Niall, come promesso, mi era stato accanto. Cercava di farmi ridere in tutti i modi inimmaginabili.
Io?! Cercavo di sembrare il più felice possibile, ma dentro ero distrutta.
La mia mente era sempre e solo concentrata su un'unica cosa.
Luke.
Decisi di schiarirmi le idee andando a correre.
Correndo sfogavo tutta la mia rabbia, erano quei soli piccoli momenti dove mi sentivo libera, senza alcun problema.
Misi dei leggins neri, e una t-shirt azzurra.
Andai in cucina e trovai mia madre che preparava la cena.
«Mamma» richiamai la sua attenzione «Io vado a correre» vidi un sorriso spuntare dalle sue labbra, e la sua espressione era abbastanza sorpresa, in effetti non uscivo di casa da...bhe...da quel fottuto giorno. Andai verso di lei e le diedi un bacio sulla guancia. Mi incamminai verso la grande porta di legno dell'ingresso.
«Tesoro» disse mia madre. «Torna per le sette» annuii uscendo.

Mi ritrovai il vento caldo di giugno solleticarmi la pelle e tutti i bei fiori colorati e quelli che ancora dovevano sbocciare ad arrichire lo scorcio cittadino.
Mi misi a correre più veloce che potevo verso una meta sconosciuta.
Dopo un paio di minuti mi ritrovai con il fiatone e il cuore battere forte.
Presi una pausa e mi sedetti su una
panchina di legno godendomi il vento.
Vidi di fronte a me un grande graffito.
Era coloratissimo, supposi che era un disegno astratto dato l'assenza di figure reali.
Mi alzai e andai dall'altro ciglio della strada. Con l'indice della mano destra seguivo i contorni di una grande chiazza gialla delineata da una linea nera e decisa. Il giallo era sfumato con un arancio pallido. Lo sfondo era di un verde acido, accecante.
«Ti piace?» Sobbalzai. Mi ero talmente concentrata sul disegno, da non accorgermi che dietro di me c'era qualcuno.
«È fantastico!» esclamai.
Mi girai, per vedere a chi appartenesse quella voce.
Un ragazzo alto e magro. I suoi occhi nocciola mi guardavano con fare curioso; si passò la mano sinistra tra i capelli, aggiustando il suo ciuffo nero, mentre con l'altra teneva una sigaretta ancora accesa.
Intuii, dato la sua maglia macchiata da vari colori, che fosse l'autore.
«Li hai fatti tu?» Chiesi ritornando a guardare i graffiti.
Lui annuì.
«Davvero fantastici!»
«Grazie» rispose un po' imbarazzato.

Guardai l'orario dall'orologio sul mio polso, sapendo che per le sette sarei dovuta essere a casa.
Le sei e quindici, era ancora presto, ma non mi andava di parlare ancora con il ragazzo, non mi sentivo in vena.
Mi rigirai dalla sua parte.
«Scusa, ma adesso devo andare, sono in ritardo» dissi di fretta.
«Comunque io sono Zayn» disse accennando un sorriso. Buttò la sigaretta e mi porse una mano.
«Alyson» gliel'afferrai «È stato un piacere conoscerti e vedere i tuoi graffiti, sei molto bravo.» mi girai e mi incamminai verso casa, mentre sentivo lui che mi gridava:
«Piacere mio» ormai in lontananza.

Appena arrivai a casa, mi fiondai subito in bagno per farmi una doccia calda.
Asciugai i miei lunghi capelli prima di indossare un pigiamino con i pupazzetti, che mi aveva comprato mia madre.
Andai in salotto dove c'erano Niall e papà sdraiati sul divano in pelle, come ogni sera, a mangiare pop corn; e Emily, la mia sorellina di cinque anni, che giocava con il suo amato peluche.
Mi unii al gruppo, ascoltando le loro conversazioni "da maschi", come le avevano soprannominate loro.
«Aly» mi chiamò mio padre «Come va?» era la prima volta che mio padre me lo chiedeva, non che non gli importasse di me, lui mi capiva, non voleva fare una domanda conoscendo già la risposta.
«Bene» dissi mostrandogli un piccolo sorriso per rassicurarlo.
Fummo interrotti da mia madre.
«La cena è pronta, andate a lavarvi le mani» mia madre ci trattava come dei bambini, nonostante la nostra età.
Annuii e tutti e quattro ci dirigemmo in bagno sbuffando.
Niall entrò per primo seguito da mio padre, poi fu il turno mio e di Emily. Era da tanto che non stavo un po' con lei.
Le lavai le mani con il suo sapone, guai chi osa toccarlo, e poi lo stesso feci con le mie.
«Perché sei triste?» mi chiese.
Mi si spezzò il cuore, i miei sforzi per mascherare il mio vero stato d'animo, a quanto pare, non sono bastati.
Le passai una mano tra i suoi capelli color miele.
«Non sono triste, sono solo stanca» mentii.
«Oh!» esclamò. «Possiamo andare adesso? Sto morendo di fame!» disse dandomi la mano e trascinandomi in cucina.
Risi per il tono che usò e le feci un cenno con il capo mentre la seguivo.

#SPAZIO AUTRICI
Siamo molto contente delle 163 visualizzazioni per il prologo, speriamo questo primo capitolo arrivi ad altrettante visualizzazioni e magari qualche voto in più, ci teniamo molto.
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Ci sentiamo presto.ツ
xx Aurora e Manuela

Un amore difficileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora