«Sta attenta la prossima volta» disse ridendo.Capii dalla voce che era un ragazzo.
Alzai lo sguardo sul suo viso e una lieve fossetta spuntò sul suo sorriso sfacciato.
Il ragazzo teneva le mani dentro le sacche della sua giacca aperta facendo intravedere una maglietta bianca e un po' strappata ai lati, l'acqua l'aveva fatta aderire al suo petto muscoloso e l'inchiostro nero dei suoi tatuaggi era talmente visibile da sembrare di essere un disegno della t-shirt, nonostante sembrava fosse appena uscito da una doccia, non si preoccupava del fatto che poteva bagnarsi. I riccioli scuri dei suoi capelli erano appoggiati sulla fronte, le gocce d'acqua cadevano ritmicamente sul suo viso privo di barba e rendevano i suoi occhi smeraldo più vitrei e trasparenti, mentre le sue labbra rosee e carnose erano ancora salde in un sorriso.«Scusa, non ti avevo visto» dissi cercando di sembrare più mortificata possibile.
Lui mi risorrise.
Mi portai una mano agli occhi, capendo il motivo del suo divertimento.
Con l'indice di entrambe le mani, e facendo attenzione a non far cadere la mia tesina, tolsi il nero del mascara colante.
«Grazie per aver riso del mio trucco» dissi leggermente infastidita dallo sconosciuto.
«Non stavo ridendo del tuo trucco» disse smendendosi da solo dato che aveva ancora quel sorriso fastidioso.
Mi scrutò con attenzione prima che parlasse
«Il libro che hai in mano si sta bagnado» disse indicando la mia tesina.
La tolsi dalla testa e la portai su entrambe le mani.
Era andata, era tutta distrutta.
Se solo non avessi incontrato questo tizio adesso sarei stata già in macchina.
«Uff!» sbuffai.
«Dovresti comprare un ombrello e non usare libri al suo posto.» preferii non rispondere alla sua provocazione infantile.
Lo guardai male e lo sorpassai dandogli le spalle.
«Stavo scherzando» cercò di rimediare al suo pessimo umorismo.
«Okay» dissi rigirandomi a guardare il ragazzo.
«Mi dispiace per il tuo libro»
«Non é un libro ma una tesina; comunque non fa niente ne ho un'altra copia a casa»
«Hai appena sostenuto l'esame di maturità?» chiese scosso, non so ben da cosa. Forse credeva che fossi più grande? O magari più piccola della mia età?
«Ehmm, sì?» risposi.
«Da sola?» chiese a voce un po' più alta.
Ecco da cosa.
«..sì»
«Chi ha permesso che una bella ragazza come te facesse un esame da sola? Poteva almeno entrare qualcuno e aspettarti fuori dall'aula nel corridoio, no?»
Capii che non aveva intenzione di mollarmi così mi misi sotto un balcone sul marciapiedi.
«L'ho... voluto io, ma anche se... non credo che dovrei dare tutte le informazioni ad uno sconosciuto non credi?»
«Oh sì scusa, io sono Harry» si avvicinò e mi strinse la mano.
«Alyson» dissi ricambiando il gesto.
«Adesso non sono più tanto sconosciuto» continuò lui.
Cercai di fare la seria, ma mi scappò un sorrisino alle sue parole.
«Ti conosco lo stesso da pochi minuti» ribattei
«Uuhmm...» sospirò facendo una faccina triste.
«Beh, Ancorasconosciuto io dovrei andare.»
«Ci si rivede Alyson, molto presto» disse sorridendo mentre andavo.Riuscii a trovare l'auto di Zayn e salii su.
«Ma ciao Malik» dissi dolce, volevo farmi scusare dato che lo avevo fatto aspettare e adesso gli stavo inzuppando la macchina.
«BRUTTA SCEMA CHE NON SEI ALTRO, TI SEI FATTA UNA PASSEGGIATA ROMANTICA SOTTO LA PIOGGIA A PASSO DI TARTARUGA? SAI CHE L'ASCIUGHERAI TU» posso dire che Zayn non era tanto bravo a recitare, dato che gli tremava il labbro per trattenere le risate.
«Sogna Zeno» dissi chiudendo lo sportello dell'auto
«È colpa della pioggia, non mia, quindi tocca a lei asciugare»
«Dio, sei proprio squallida Alyson. Sai volevo aiutarti ma adesso lascerò il compito interamente nelle tue mani» disse mentre scoppiò a ridere per la mia battuta super squallida, lo ammetto.Gli feci il solletico alla pancia mentre continuavo a dire che non asciugavo niente.
«VABENE, VABENE BASTA ASCIUGHERÀ TUTTO LA PIOGGIA MA BASTA SOLLETICO, TI PREGO» continuava a tirarsi indietro cercando di difendersi, mentre io continuavo a ridere, fin quando non mi stancarono le braccia e ritornai nella mia posizione.«Dai che mia madre ci aspetta per cenare, anche se sono le sette ed è presto»
«Mi sa che oggi quest'esame ti ha dato alla testa, spari stronzate ogni cinque minuti» disse ridendo, seguito da me, e mettendo in moto.«Allora com'è andata??»
«Credo bene... non ho risposto solo ad una domanda di geografia. Lo so la cosa più semplice! E poi i volti dei professori mi sembravano sereni e contenti, vedremo i risultati la prossima settimana» risposi.
«E questo è tutto merito mio» disse vantandosi, mentre io gli davo uno schiaffetto sul braccio.Arrivammo a casa ed entrammo
«Tesoro com'è andato l'esame?» mi assalì mia madre venendoci incontro ansiosa, più lo era lei che io.«Uhmm mamma, credo non tanto bene, non ho saputo rispondere a molte domande» sì, io sapevo recitare molto bene.
«Sta scherzando, non ha risposto solo ad una domanda di geografia ed il merito è tutto mio» continuò lui a vantarsi.
Mia madre rise e tutti si congratularono con me.Un istante dopo ognuno tornò alle proprie postazioni.
Mio padre intendo con i suoi solitari, mia sorella con il suo odioso pupazzetto, mia madre davanti ai fornelli, e Niall e Zayn ormai, totalmente rimbambiti davanti la play station, e io?
Decisi di andare in camera e togliere i jeans attillati e la maglietta nera a pipistrello, sostituendoli con un pantalone di tuta e una felpa di Niall che mi arrivava sulla coscia, non riuscivo a trovarne una mia che mi facesse sentire decisamente a mio agio.
Mi sdraiai sul letto e chiamai Zoe ed Amy, pochi squilli e Zoe rispose: «Aaaalllyysooon»
Seguita da Amy «Liisoon»
«AMY ODIO QUESTO NOME E TI HO DETTO CENTINAIA DI VOLTE DI NON CHIAMARMI COSÌ! Ciao Zoe» sentii le loro risate dall'altro capo del telefono e io le interruppi subito dopo.
«Allora, com'è andato l'esame??»
«Ho sbagliato una domanda di italiano»
«Uhmm... ne ho sbagliata una di matematica, non ho saputo rispondere ad una di geografia e... ad una di storia» non c'è bisogno che dico chi sono state a parlare perché si sa che l'ultima risposta è stata quella di Amy; io e Zoe scoppiammo subito a ridere.«Ma che si uccida la scuola» disse lei divertita
«A te?» chiesero dopo
«Non ho saputo una domanda di geografia» mentre rispondevo il mio cellulare vibrò, misi in vivavoce guardando tra le notifiche.C'era un messaggio da un numero sconosciuto.
"Non chiedermi come ho avuto il tuo numero perché, l'importante è che l'ho avuto, volevo solo dirti che sei bellissima.
xx ancorasconosciuto"Rimasi imbambolata davanti lo schermo del cellulare per secondi che sembrarono anni, quando sentii un urlo provenire dal telefono
«ALYSON PARLO CON TE»«Oh mio Dio.» riuscii solamente a dire.
«Che ti succede adesso?»
Raccontai loro la storia e poi lessi il messaggio ma in risposta ricevetti soltanto dei "wooow".Dopo aver terminato la chiamata cercai di rispondere al messaggio, non mi veniva proprio niente in mente così scrissi:
"E invece voglio saperlo da chi hai avuto il mio numero"
Brevi instanti e il mio cellulare vibrò nuovamente.
"Possiamo vederci?"
Aveva cambiato totalmente discorso.
Per ripicca lo cambiai anch'io.Dubitai un po' a rispondere ma alla fine pressi invio.
"Quanti anni hai?"
Dato che la risposta tardava ad arrivare ritornai in cucina e mi sedetti in braccio a mio fratello, dato che non stava più giocando, altrimenti mi avrebbe ucciso.
«Fratellino bello ti dispiace che ho preso la tua felpa?»
«Ruffianaaa» disse lui, gli diedi un bacino sulla guancia.
«Ruffianaaa» ripeté.
«Dov'é Zayn?» chiesi non vedendolo.
«Non lo so, qualcuno l'ha chiamato al telefono e se ne é subito andato, senza dire una parola» disse scettico.
«Uhmmm...»
«Che c'é?» indagò.
«Non lo so, mi preoccupano queste sue chiamate. Ogni volta che risponde diventa triste e preoccupato. E se qualcuno lo stesse minacciando?» dissi agitandomi.
«No, non é possibile. Magari un suo parente sta male o cose così»
«Non lo so Niall...»
«Dai non pensarci. Se non ti ha detto niente vuol dire che non é importante» disse abbracciandomi.
«Può darsi» dissi sempre pensierosa.