Capitolo 53 - Il suo ritorno

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Ora siamo rientrati in classe ed io non riesco a seguire nemmeno una lezione, non faccio altro che pensare e ripensare a ciò che è successo poco fa.
Ogni tanto mi giro e guardò Fede, che sorride e non posso fare a meno di farlo anche io, mi piace tanto vederlo sorridere così.
Penso anche ha cosa mi aspetta oggi pomeriggio e sta sera ha detto che mi ha fatto un'altra sorpresa e che questa mi piacerà ancora di più, anche se secondo me sarà difficile superare lui che canta per me!
Dove cavolo è quel vestito cavolo, è da un ora che lo sto cercando è ancora niente, sono con una maglietta di Fede in giro per tutta casa come una matta alla ricerca di quel dannato vestito, si dice che la casa nasconde ma non ruba, invece secondo me ruba, perché ogni volta che devo cercare qualcosa no la trovo mai o gli piace così tanto i miei indumenti che se li vuole mettere anche lei!
Il campanello suona, ma non è troppo presto, Fede non deve a venire tra una mezz'ora?!
Corro di sotto e vado ad aprire la porta, ma non trovo la persona che mi aspettavo, ma lui!
"Auguri piccola mia!"
Lui si avvicina a me e mi accarezza una guancia.
"Non mi toccare!"
Dico allontanandomi da lui,
"Dai Sara!"
"Cosa vuoi da me?!"
La paura si sta impossessando di me, più sento i suoi occhi su di me più i ricordi si fanno presente nella mia mente,
"Voglio solo farti gli auguri di buon compleanno piccola mia!"
Si avvicina,
"Ho detto di non toccarmi!"
Non mi dà retta e mi riaccarezza la guancia, con un gesto veloce gliela levo, non voglio le sue mani sul mio corpo!
"Sara per favore!"
"Va via!"
I miei occhi iniziano a pizzicarmi..
"No! Io voglio parlare con te!"
"Ho detto va via! Io non voglio parlare con te, quindi va via! Non mi rovinare pure questo giorno per favore!"
"Sara io!"
"Tu cosa?!"
Abbassa la testa, il silenzio cala tra di noi, si sente solo i miei singhiozzi strozzati dalle lacrime.
"Te ne vai!"
Rialza la testa, i nostri occhi si incrociano e i ricordi si fanno più netti di quella sera.
"Va bene! Me ne vado, se vuoi parlare il mio numero lo hai!"
"Io non ti voglio parlare!"
"Invece si né sono sicuro!"
"Va via!"
Si avvicina a me, mi prende una mano e sopra ci porge una scatolina impacchettata con un bel nastro rosa.
"Auguri piccola mia!"
Mi lascia un bacio sulla fronte poi se ne va.
Le mie gambe crollano, cado a terra a peso morto, le lacrime scendono e non hanno intenzione di smettere, guardo la scatola e con tutta la rabbia che ho la tiro contro il muro, posso dire che mi sento meglio, ma non è affatto vero!

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