Bottoncini e bocconcini

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Indietreggio schiacciandomi da sola contro la parete dell'ascensore.
Ma quanto cavolo ci mette questo coso a salire al nostro piano?
- Che palle! Oggi non è proprio giornata col caffè! - brontolo sfregando una salvietta umida sulla macchia.
- Già...pare anche a me. Ma...Merri, tu non porti il reggiseno? - mi domanda Marco grattandosi il mento pensieroso.
Alzo la testa di scatto e lo fulmino con lo sguardo.
- Si che lo porto! - sbotto, infastidita dalla sua domanda inopportuna.
- Ok, allora quelli sono i bottoni del reggiseno? - indica i miei seni.
Mi guardo e vorrei essere inghiottita dalle pareti. I miei capezzoli sono così turgidi da trapassare la stoffa sottile del reggiseno e della camicetta.
Mi copro immediatamente con le braccia.
- Smettila di guardarmi! - dico stridula.
Marco si mette a ridere e finalmente le porte dell'ascensore si aprono. Siamo arrivati.
Il mio collega mi rincorre fino alla scrivania e si siede su di essa di fronte a me.
- Ce la fai a lasciarmi in pace oggi? - quasi urlo nell'ufficio.
- Mmm no! Oggi sei decisamente interessante! - mi blocca sulla sedia agganciando i suoi piedi sotto di essa. Si diverte a spingermi e a riprendermi.
- Mi fai venire il mal di mare! - mi lamento.
- A me fai venire il mal di testa con ste urla! Sono qui, ti sento! - continua a prendermi in giro.
Prendo un respiro profondo e poi con calma e a bassa voce continuo.
- Marco, per piacere, mi lasceresti andare e smetteresti di fissarmi le tette?- ecco quest'ultima parte mi esce un po' acuta.
Scende dalla scrivania e si avvicina al mio viso. Ho caldo, molto caldo e il cuore sta battendo decisamente forte per i miei gusti.
Il suo respiro è su di me e i suoi occhi stanno vagando lascivi su tutto il mio corpo.
- Va bene, la smetto. Però...stanotte sognerò quei bottoncini tra le mie mani - e mentre lo dice la mia mente immagina la scena.
La mia parte più profonda si contrae e si inumidisce. Oh porca miseria!

Evito di rispondergli e mi sposto con la sedia. Lui si allontana lentamente lasciando che le sue mani mi sfiorino.
Fisso il mio pc e cerco di inserire i dati che ho messo a posto stamattina.
Nel frattempo mando una mail alla mia amica/collega Giulia.
Aperitivo?
Dopo poco mi arriva la sua risposta:
Si ti prego!
Mi sposto dallo schermo e cerco il suo sguardo. Ci guardiamo ed annuiamo entrambe.

- Quindi mi stai dicendo che oggi le sue provocazioni e i suoi sfottò ti sono sembrati più strani? Più intimi? - mi domanda Giulia mentre sorseggia un sex on the beach.

- Non che sia strano lui, ma...mi sono sentita strana io! - spiego azzannando voracemente una patatina.

- Senti Ros, da quant'è che non stai con un uomo? Un uomo vero intendo, non quella mezza calzetta di Lorenzo! - chiede la mia amica.

In realtà è quasi un anno che non faccio l'amore con qualcuno. Con Lorenzo erano diventate veramente sporadiche le occasioni. E' anche per quello che l'ho lasciato: non mi guardava e non mi toccava quasi più, solo quando alzava un po' il gomito, si sentiva euforico e mi si avvicinava. Per il resto niente di niente.

Sbuffo e mi rigiro la cannuccia del cocktail tra le mani.

- Dici che è per quello allora? Il mio corpo ha solo bisogno di una ripassata? - domando speranzosa.

- Si, vedrai che è sicuramente per quello! Se non era Marco era Sergio. Con tutti gli scherzi che ci facciamo in ufficio, prima o poi a qualcuno doveva accadere! - liquida così la questione.

Un po' mi sento sollevata: l'idea di essere attratta da un mio collega mi mette abbastanza a disagio. Marco mi piace, sia come persona che come uomo, inutile negarlo. Ma esserne attratta sessualmente è un altro paio di maniche. Però forse ha ragione Giulia, con tutte le provocazioni che ci lanciamo a vicenda in ufficio, prima o poi un piccolo cedimento doveva esserci. Ma sarà sicuramente passeggero. E' solo perchè non vengo guardata e toccata da un uomo da diverso tempo. Si è così, ha ragione Giulia.

- Comunque...- la mia amica riprende il discorso.

- Anche se fosse, non ci sarebbe nulla di male. Al massimo una botta e via! Voglio dire: Marco è un bel bocconcino - conclude lei sorridente.

- Non avevo dubbi che avresti detto così - la guardo annoiata.

Giulia è sposata da 7 anni, ha 37 anni, un figlio di 5 anni e un marito, che a suo dire, è uno stallone a letto. Giulia è fedelissima al marito, ma spesso sogna di fare sesso con altri uomini. A volte mi racconta i suoi sogni erotici, e sono da censura perfino per un regista di porno.

- Senti Ros, nessuno vi vieta di farvi una notte di sesso bollente e poi riprendere le vostre vite! Non trovare la scusa dell'amicizia, perchè Marco ha un sacco di tromba-amiche e sa gestirle magnificamente! - la guardo a bocca aperta.

- E te che ne sai? - domando poi incuriosita.

- Ho sentito che ne parlava con Sergio l'altro giorno - mi spiega tranquilla.

- Ma quei due non sono amici! - esclamo confusa.

- Quei due non sono amici solo se si tratta di te, mia cara - inclina da testa di lato allusiva.

Faccio finta di non capire e mi concentro sul mio cocktail, come se fosse la cosa più interessante sulla faccia della terra.

Rosse Divergenze [Sospesa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora