Questione del giorno: con chi andare alla festa?

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Passo la domenica a rilassarmi sul divano, a guardare serie tv.
Dopo cena decido di fare una passeggiata lungo il fiume.
C'è un bel tramonto e l'aria inizia ad essere tiepida, mi piace, mi rilassa.

Il lunedì incalza e con esso il lavoro, la palestra, le scadenze...la routine settimanale insomma.

Entro in ufficio e saluto tutti come al solito. Mi siedo alla mia scrivania e sopra vi trovo una tazza di caffè fumante. Guardo alla mia destra, Marco ha le braccia incrociate dietro la testa e i piedi allungati sul tavolo.

- Buongiorno Merri! - mi saluta tutto contento.
- Buongiorno Marco, lo devo a te questo caffè? - domando indicando la tazzina.
- Eh si! - annuisce soddisfatto.
- Di cosa hai bisogno? La settimana di schiavitù è finita... - inarco un sopracciglio in attesa di risposta.
- Ma come, un collega non può fare un gesto carino verso un altro collega? - fa il furbo.
- Dai spara! - continuo convinta.
- Mi daresti un passaggio in palestra oggi? Ho prestato la mia macchina a mia madre, perché la sua è dal meccanico. La riprendo stasera - lo sapevo che c'era la fregatura!
Sospiro e mi metto le mani sui fianchi.
- Va bene, ti accompagno -.

Il resto della giornata procede tranquillo, firmo documenti, ne inserisco altri nel computer e arriva ora di pranzo.
Andiamo in mensa tutti assieme e lì incontro Gio. Vado a salutarlo.
- Ciao Ros! - mi saluta lui.
- Ciao Gio, tutto ok per sabato? - domando.
- Si Si, viene anche il mio compagno! - afferma tutto orgoglioso.
- Oh bene, così me lo farai conoscere -.
- Mmm, te quando mi farai conoscere quel moro che non ti stacca gli occhi di dosso? - fa un cenno della testa in direzione del mio tavolo.
Mi giro appena per vedere Marco che abbassa lo sguardo e Giulia che mi fa l' occhiolino.
Scuoto la testa, saluto Gio e torno al tavolo.
- Tutto bene con Gio? Ti porta lui alla festa? - domanda la mia amica, facendo indirizzare tutti gli sguardi maschili del tavolo su di me.
- Sisi! Ha detto che deve presentarmi una persona - resto sul vago, ma Giulia ha già capito di chi sto parlando, sorride divertita.
- Quindi il tuo ex ti presenta anche gli uomini con cui uscire? Ti fa da ruffiano? - domanda stupidamente Veronica.
Io e Giulia ci guardiamo e scoppiamo a ridere.
Scuoto la testa e mi metto a mangiare, senza rispondere.

Ritorniamo in ufficio e la capa mi chiama, dice che deve parlarmi. Immagino su cosa verterà il discorso. Da quella sera mi ha sempre tenuta d'occhio.
- Sandra. Buona sera. Mi dica - mi metto in piedi davanti la sua scrivania.
- Ros...ormai avrai capito il mio interesse per Marco. Sono stata piuttosto esplicita negli ultimi tempi, anche i tuoi colleghi l'hanno notato...- mi lancia un'occhiata ansiosa.
- Si Sandra, credo lo sappia anche il diretto interessato - confermo tranquilla.
- Appunto, proprio per questo ti chiedo di essere ancora più discreta, visto che sabato ho deciso che mi farò accompagnare da lui. Non so se accetterà, ma mi sembra di capire che tu abbia un certo ascendente su Marco, più di tuoi altri colleghi... - Oh Mio Dio!
Mi sta dicendo che dovrei convincere Marco ad andare con lei? Mi sento confusa e un po' infastidita da questa richiesta, ma non ribatto.
-...Beh insomma avrai capito,no? Vorrei che lo esortassi ad accompagnarmi. - conclude lei.
Resto in silenzio per una manciata di secondi. Mi sento decisamente in imbarazzo.
- Io...io non so se mi darà davvero ascolto... - provo a dire.
- Beh, anche solo se ci provi...forse lui ci rifletterà un po' su. È già qualcosa - i suoi occhi mi implorano.
Non pensavo che una donna ostinata e tutta d'un pezzo come lei potesse chiedere il mio aiuto, specie per questioni tanto personali.
Sospiro. Che situazione assurda.
- Va bene, se proprio ci tiene lo farò - mi arrendo.
Sul suo volto compare un sorriso mai visto prima.
- Grazie Ros. A buon rendere - mi congeda e ritorno alla mia scrivania.

Appena mi siedo Marco mi si avvicina. I suoi occhi indugiano sul mio profilo.
- Che voleva? - mi sussurra caldo.
Chiudo gli occhi tentando di riprendere il controllo: la sua vicinanza e il suo calore mi mandano in pappa le facoltà mentali.
- Te ne parlo dopo in macchina. Ci sono troppe orecchie - mi giro e gli lancio un'occhiata eloquente.
Nel momento in cui mi volto il mio cuore manca un battito. PORCA MISERIA! Mi sta fissando, spostando la sua attenzione tra occhi e bocca.
Alza lo sguardo e si accorge della mia faccia arrossata e perplessa. Sorride come se niente fosse e poi annuendo torna al suo posto.
Mio Dio! Perché deve comportarsi così?

Rosse Divergenze [Sospesa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora