Quando il gioco si fa duro...

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Incrocio le braccia sul petto, a mo' di scudo, e cerco di non guardarlo in faccia. È furioso.

- Merri tu vuoi proprio mettermi alla prova a quanto pare! - inizia avanzando verso di me minaccioso.
- Metterti alla prova? - domando confusa.
- Eh già, non fai altro che provocarmi -
Lo guardo incredula.
- Io? Provocarti? Ma te sei completamente fuso! Non faccio altro che darti contro! - nei suoi occhi appare un lampo.
- Appunto! Prima era solo un gioco, un passatempo da ufficio: metterti in imbarazzo, perdere o vincere le scommesse, stuzzicarti ed essere stuzzicato...ma ora la cosa sta diventando personale! -
- In che modo, scusa? - indietreggio mettendomi sulla difensiva.
- Continui a dire in giro che sono uno da una notte e via! Come se mi conoscessi a fondo! Come se ti avessi riservato quel trattamento, come se ti avessi fatto del male! - quasi urla e si avvicina a me puntandomi il dito contro.
Non so che dire per discolparmi. Ha ragione, sto minando la sua reputazione senza averne effettivamente delle prove.
- Non dici nulla eh! Ti sei resa conto di essere stata trovata con le mani nel sacco! E adesso cosa farai mia cara Merri? -.
Il suo viso è vicinissimo al mio, al punto di sentire il suo buonissimo dopobarba.
- Posso solo scusarmi Marco e dirti che hai ragione. Non ho il diritto di dire certe cose su di te - ammetto guardandolo negli occhi.
Si avvicina ancora di più a me e il suo alito caldo mi solletica il collo.
- Tu vorresti una notte e via? - la sua voce è roca, un sussurro.
Il mio petto si muove velocemente su e giù, al ritmo del mio respiro accelerato.
- No - dico con un filo di voce.
Mi mette una mano sul fianco e stringe possessivamente. La sua fronte sfiora la mia.
- Non l'avrai -.
Non riesco a capire se è una minaccia o una promessa, ma dopo avermi detto quelle parole si allontana.
Ho il fiato mozzo, come avessi corso una maratona. Il mio cuore è a mille.

Ci guardiamo entrambi. Lui si sistema la giacca, io il tailleur. Neanche avessimo fatto chissà che.
- Alla festa andrai col tuo ex? - mi domanda serio.
- Pensavo di si, per non essere costretta a rifiutare colleghi...- lascio intendere che mi riferisco a Sergio.
- Capisco. Resterai lì tutto il weekend? - sta indagando.
- Non lo so ancora. Gio vuole presentarmi il suo compagno, Giulia resterà solo per la festa - rispondo dubbiosa.
- Ok, io verrò da solo - mi informa.
Annuisco, anche se non capisco tutta questa voglia di rendermi partecipe.
Mi guarda intensamente e sospira.
- Meglio che torniamo a lavoro - così dicendo mi precede in ufficio.

La settimana passa tranquilla. Sandra non si è più avvicinata a Marco dopo quel discorso nel suo ufficio, ed io sono stata alla larga dal mio collega. È stato strano in quei giorni e ho paura delle nostre reazioni.
Ho raccontato tutto a Giulia e a Gio, entrambi hanno espresso la stessa opinione:
- È attratto da te Rosi. Perché non lo vuoi ammettere? -
- Non è che non voglio ammetterlo, è che non voglio casini nella mia vita. Poi non so quasi niente delle sua sfera privata! - .
Giulia mi ha guardato con scetticismo e Gio ha scosso la testa come rassegnato.

È finalmente, o sfortunatamente venerdì. Marco sta uscendo dall'ufficio con me. Siamo in ascensore e mi fissa. Mi guardo per capire se ho qualche macchia sulla giacca, ma mi pare immacolata.
- Che hai da guardare? - domando secca.
- Domani indosserai quel vestito che hai comprato con Giulia e Veronica? - glissa la mia domanda e me ne fa una a sua volta.
- Si, perché? -
- Potresti avere diversi uomini che ti ronzano attorno - afferma.
Corrugo la fronte e inarco le sopracciglia.
- Oh Marco andiamo, non sarò l'unica ad avere indosso un bel vestito -
Lui sorride malizioso, poi non aggiunge altro ed esce dall'ascensore, arrivato a destinazione.
L'ho già detto che è strano?
Me ne vado confusa verso casa, pensando agli abiti da mettere in valigia per il weekend.

Rosse Divergenze [Sospesa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora