I'm addicted to you

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Dopo due settimane dall' abbraccio che ci siamo dati, mi sento rinata e allo stesso tempo mi sento vuota.
È la più grande contraddizione della storia ma purtroppo è così.
Forse non dovrei più starci insieme, dovremmo solo dimenticarci l' uno dell'altro e andare avanti come facevamo  circa un mese fa prima di  conoscerci.
Io gli ho promesso che avrei rispettato il suo volere e i suoi tempi, ma piano piano mi accorgo che più mi dà e più ne voglio, proprio come una droga, già mi farò solo del male ne sono sicura.
Massì io tanto ci sono abituata ad essere la seconda scelta di tutti, la preferita di nessuno, e la delusione di tutti, quindi se soffrirò sarà soltanto la normalità ,di cosa mi stupisco.

Mi affretto a vestirmi, cerco di essere più carina del solito, oggi devo presentare la ricerca fatta con Calum due settimane fa quindi non vorrei sembrare il niente a confronto al più figo della scuola.
•••

-Buongiorno-

-Buongiorno, Professoressa-

-Bene ragazzi, oggi c'è la presentazione della ricerca che vi ho assegnato tempo fa.
Iniziamo con Calum  e Piper-

Appena ci alziamo noto che quella troia di Naomi mi guarda malissimo, ad un certo punto si gira e ride con l'altra sua amichetta del cazzo, così continua durante tutta la spiegazione.

Mentre parlo Calum vede che sono agitata, non è facile parlare difronte a due che continuano a prenderti per il culo, mi prende la mano e la stringe.
Naomi ha visto tutto, sta rosicando, Dio quanto ci godo.
Purtroppo devo lasciare la mano a Calum perchè devo andare a scrivere alla lavagna, cazzo.

-Signorina Piper parla troppo velocemente e soprattutto ininterrottamente, si calmi su non succede niente-

Sono tutta rossa

Mentre tutti ridono Calum mi si avvicina all' orecchio e mi sussurra:
-Sai starei ore ad ascoltare i tuoi discorsi, anche se si trattassero di una cosa noiosa come questa-
Mi sorride, come se ci fosse qualcosa di veramente bello in me.

Non apro bocca, non so davvero cosa dire, ma credo e spero che si sia visto il riconoscimento e l'eccitazione dai miei occhi, così espressivi, come dice mio padre, mi ricordo che quando me lo disse avevo 8 anni, non sapevo cosa volesse dire, così lui mi spiegò che è quando una persona pensa così tante cose nel suo cervello e in quel momento sta avendo emozioni o positive o negative che sono alle stelle e così nei miei  occhi si riflette tutto, quel pazzo mi disse pure che quando questo succedeva vedeva la galassia, io ero una bambina e ho finito per crederci, così un giorno ero talmente al settimo cielo che mi alzai in piedi e dissi 'Maestra ho l' universo negli occhi, guardi!!' , feci la più grande figura di merda della storia, lei mi disse che non era vero e io mi misi a piangere. È stato uno dei miei choc più grandi.

Aftertaste|| CALUM HOODDove le storie prendono vita. Scoprilo ora