Capitolo 18

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VANESSA'S POV

Siamo difronte ad una locandina del cinema.... Non sappiamo cosa vedere...

"Non c'è nulla di bello" dice Kimberly frustrata.

"Già" ribadisce Zayn scocciato.

C'erano film horror e cavolate varie.

"Beh,allora veniamo via" propongo.

"Tanto sono le 12. Andiamo al parco e poi torniamo a casa per mangiare" continuo.

"Va bene" dice Kim rassegnata.

"Un attimo!! Devo fare la spesa... Altrimenti non mangiamo una mazza" mi lamento.

"Andiamo allora" dice Zayn.

Sapevo che era stanco e voleva dormire,nonostante abbia dormito tutta la notte.

Stavo per dire a Kim di non voler mangiare a pranzo. Non volevo mangiare difronte a lui, dato che non avrebbe toccato nulla.

"Zayn,torni con noi o vai a casa?" chiede Kim.

"No,ragazze,torno a casa,altrimenti i miei mi faranno troppe domande".

Meglio così.

"Ah...hai ragione,ma ti prego,accompagnaci a fare la spesa" chiede Kim con la faccia da cucciola.

"Va bene" dice ridendo.

Io rimanevo lì,impalata, senza aprire bocca.

"Vanessa! Dì qualcosa...oggi non sembri tu!" dice Kimberly.

"Sono solo stanca...mi sono addormentata tardi ed ho dormito poco" rispondo.

Zayn mi fissava senza alcuna espressione.

"Ragazzi....torniamo a casa ed ordiniamo una pizza...non mi sento molto bene,per favore..." continuo. Mi sento debolissima e non riesco a stare in piedi,mi scoppia la testa ed ho terribilmente sonno.

Che diamine.

ZAYN'S POV

Era pallidissima e aveva le labbra viola.

"Vane! Stai avendo un callo di zuccheri" urlo.

Le corro incontro. Giusto in tempo per sorreggerla.

È svenuta.

Kim era agitata,non sapeva che fare.

"Sta' tranquilla,devi solo collaborare". Annuisce frettolosamente.

"Ma perchè non fa mai quello che le dico?!" borbotto a Vanessa,ormai incoscente.

"Cosa intendi?" mi chiede curiosa Kim

"Le dico sempre di mangiare,ma non mi da mai retta". Rispondo sollevandola di peso e portandola in braccio fino ad una panchina.

"Ah,beh....Lei è così...se si mette qualcosa in testa,deve fare come dice lei. Pensi che a me dia retta?"

Sorrido.

La poggio sulla panchina.

"Kim,vai al bar e prendi del succo di frutta o una bevanda energetica...qualcosa di dolce,insomma".

"D'accordo" risponde correndo verso il bar.

Le sposto i capelli dalla fronte e glieli lego con la molla che aveva sul braccio.

Le alzo la testa con il braccio e le faccio aria. Pur avendo una mamma infermiere,non sapevo cosa fare.

So che dovrei alzarle le gambe ma...Ha la minigonna e c'è gente...

So che è forte,è solo un banale mancamento. Muove la testa e strizza gli occhi. È ancora pallida.

Kim arrica e mi porge la bottiglietta.

"Che testarda che sei" le sorrido.

"Ora bevi,per favore. Per una volta fa quello che ti chiedo" le dico.

Kimberly era ancora agitata.

Avvicino la bottiglietta alle labbra di Vanessa e le reggo il capo. Afferra la bottiglia e continua a bere da sola,sedendosi sulla panchina. Sempre la solita.

Mi alzo e vado vicino Kim.

"Stai tranquilla,non è nulla" le appoggio il braccio sulla spalla. La conosco molto bene,si preoccupa per nulla e scoppia a piangere,succedeva sempre così.

Siamo cone fratelli,ormai so com'è fatta.

So anche che Vanessa è soggetta a questi tipi di mancamenti e fa sempre controlli ed esami in clinica.

"Non vedi? È già in piedi e fa la scontrosa...anche se dovrebbe stare tranquilla" continuo sorridendo e accarezzandole la schiena.

"Giá....che presuntuosa" ride.

"andiamo".

There's Nothing That I Wanna Change To ChangeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora