Capitolo 6

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Io ancora non ci potevo credere.
Quell'uomo mi stava dicendo che avevo vinto il cavallo dei miei sogni e una borsa di studio per l'Equestrian.
"Nel trailer..."
"Sì, c'è il suo cavallo. Lo abbiamo scelto in base alle caratteristiche che aveva elencato nel suo test...spero che le sue preferenze non siano cambiate." mi rispose la donna.
"N-no non sono cambiate. Posso vederlo?" chiesi.
"Certo. Vuole che glielo tiri giù dal trailer?" mi chiese l'uomo.
"No grazie, faccio io."
Quel signore mi aprí il trailer e mi diede una longhina azzurra intrecciata.
Lo ringraziai e salii sulla rampa.
Mi bloccai cinque secondi dopo.
In fondo al trailer c'era un cavallo dal manto grigio pomellato che mi fissava.
A quel punto mi avvicinai lentamente per non spaventarlo, ma non sembrava impaurito, sembrava curioso.
Cominciai ad accarezzarlo, iniziando a realizzare che quell'essere così maestoso e bellissimo sarebbe diventato il mio migliore amico.
Mi dimenticai di tutto quello che mi circondava.
Il mio sogno iniziava a realizzarsi.

Sentii poco dopo la voce di Leo che mi chiamava. Sembrava preoccupato.
Misi la longhina al mio nuovo cavallo e lo feci scendere.
Mi scappò da ridere: avevo appena visto la faccia dello stalliere e del maestro.
Ero felicissima. Vedevo sfocato per le lacrime.
Mi fermai vicino a loro, e a quel punto il mio nuovo cavallo inizió a darmi dei colpetti col muso: aveva fiutato lo zuccherino che avevo in tasca.
Glielo diedi ridendo e lo ammirai meglio alla luce del sole: era bellissimo.
Era molto alto e possente ma aveva dei lineamenti dolci; la coda e la criniera erano bionde e aveva delle piccole pezzature scure sulle zampe.
Aveva in oltre la capezza e la longhina azzurre, abbinata alla coperta celeste.
Era esattamente come lo avevo descritto nel test di ammissione.
Non ci vedevo più dalla felicitá...letteralmente.
Lo abbracciai forte e lasciai scorrere le lacrime.
Non so se era solo una mia sensazione, ma sentii che abbassava leggermente il muso, come per ricambiare quell'abbraccio.
Non mi accorsi neanche che Andrea aveva cominciato a esaminarlo, mentre la donna iniziava a dire qualcosa, ma io mi perdevo ad abbracciare il mio sogno.
Leo mi diede una gomitata e io sciolsi l'abbraccio con il mio cavallo.
La donna continuó il suo discorso, avvicinandosi a me.
"...tra due settimane. Va bene per lei Isabella?"
"Scusi, quindi Bella potrà trasferirsi da voi tra tre settimane?" Leo aveva capito che non la stavo ascoltando.
"Sì, esattamente." rispose la donna. "Allora che ne dice?" mi chiese l'uomo avvicinandosi.
"Dico che è perfetto. Come si chiama?"
"Poseidone" mi risposero in coro.

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