Capitolo 9

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Mi svegliai quando sentii gridare Leo.
Probabilmente mi stava cercando.
Ahahah ero a tre metri e non mi trovava.
"Buongiorno Leoo"
"Bella, dove sei?"
"Sono nel box genio" dissi ridendo.
"Ahhhhhh...ciaooo! Ahaha alzati, è pronta la colazione."
"Tra due secondi arrivo"
Guardai verso l'altra metà del box: Poseidone stava ancora dormendo.
Uscii piano dal box.
Prima di raggiungere gli altri gli lasciai qualche mela.

"Buongiorno" mi salutò Leo con un abbraccio.
"Ciao, dormito bene?" risposi.
"Buongiorno a tutti!" urlò Andrea.
"Ciao Andre" rispondemmo io e Leonardo in coro.

Dopo la colazione, parlai col maestro.
"Ehi, oggi iniziamo a vedere cosa sa fare il mio cavallo??"
"Sì. Avevo pensato di farlo saltare un po e girarlo alla corda, se va tutto bene, oggi pomeriggio puoi montarlo."
"Shiiiiii" urlai. Ero strafelice. Non vedevo l'ora di fare qualcosa con lui.
Andai a mettermi i pantaloni da equitazione e una maglietta leggera e andai a dare la colazione ai cavalli.

Andai prima nella scuderia dove stavano Poseidone e Sky, preparai il fieno e la crusca per entrambi e mi avvicinai con il secchio ai box.
Appena mi vide, Poseidone nitrì felice, spero per me e non per il cibo, ma vabhe.
Diedi la colazione a entrambi, accerazzai il mio cavallo e andai nelle altre scuderie.

"Allora, come sta il cavallino?"
"Bene Leo! Che c'è?"
"Niente..."
"Ahahahahaha! Sei geloso per casoo?!"
"Nooo"
"Ahahahahaha oddiooo"
"Ehi gelosone, gli altri cavalli aspettanoo" ahaha questo era Andrea.
"Sì tranquillo, ora ci muoviamo" disse infastidito.

"No ma sei serio?" dissi ridendo.
"Su cosa?"
"Sei geloso di cosa?"
"Ma di niente..."
"Daiii"
"E va bene. Sono geloso perché tu hai tutto. Hai una famiglia, hai delle persone che ti vogliono bene e ora hai pure un cavallo...io no."
"Oh Leo" lo abbracciai forte. "Anche tu sei circondato da persone che ti vogliono bene, e non è vero che non hai un cavallo, tu sei qui tutti i giorni e hai la possibilità di stare con tutti i cavalli e, se solo glielo dicessi, Andrea ti farebbe montare chiunque.
Leo, dai, non dire più così."
Ricambió l'abbraccio.
Mi faceva pena quando diceva così.

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