Capitolo XV

215 8 0
                                    

Stella ha già entrambe le braccia ricoperte da vestiti -CHE HA SCELTO TUTTI LEI, MA CHE PROVO SOLO PER FAR ROSICARE KEN-
Entro in uno spogliatoio e i due mi aspettano su dei piccoli divanetti, fuori.
Decido di provare prima un jeans molto stretto, con un bagno di colore molto scuro e non mi ero neanche accorta fosse push-up, poi infilo una semplice cannottiera nera. Sposto di un piccolo centimetro la tenda e mi incoraggiano ad uscire -DIO CHE IMBARAZZO- prendo coraggio.
<< Oh porca troia.>> è la risposta di Ken, che deglutisce quando si accorge del mio sedere leggermente rialzato. Stella dopo un'attenta scrutazione approva il jeans.
Ken ormai non batte ciglio e resta perplesso osservandomi e dicendo frasi del tipo "mhhh" "wow"...poi prende una posizione un po più decisa o per meglio dire -RITORNA ALLA REALTÀ- ed esprime il suo parere: <<Katherine hai due possibilità, o lo butti direttamente o, se proprio ti piace, lo usi in casa premesso che tutte le finestre siano chiuse e nessuno ti veda.>> Stella resta perplessa e lo spintona :
<< ma come sei pesante Blake, manco fosse una segregata.>>
<< Senti sorella ribelle...>> entrambe iniziamo a ridere per quel suo modo prepotente di fare e non gli permettiamo di terminare la frase.
<< comunque lo prendo.>> stringo i denti.
<< io non sono d'accordo. Te lo metti in casa?>> enfatizza Ken, ma rientro nello spogliatoio provandomi gli altri abiti.
Ogni volta che esco per mostrargli come mi stanno, non fa altro che disapprovare e inventarsi -SEMPRE E COMUNQUE- una motivazione valida per non farmeli comprare.
<< Senti Ken, allora se proprio non ti piace nessuno, scegline uno tu.>>
Merda cos'ho detto.
<< ehm...okay...>> resta pensieroso e inizia a vagabondare per il grande negozio.
<<Ecco!>> a quanto pare ha fatto prima del previsto. Mi fa chiudere gli occhi e quando li riapro mi ritrovo avvolta in un piumone. Ma che?
<< cosí sembri un sacco.>> Stella conferma le mie idee e guardo perplessa Ken che non fa che ripetersi quanto sia stata perfetta la sua scelta.
Stella ci congeda dicendo di andare a lavoro e Ken resta a farmi compagnia mentre mi cambio.
Il negozio tra poco chiuderà e c'è poca gente, dovrò affrettarmi, si sono già spente tutte le luci negli spogliatoi.
Dopo circa 5 minuti , o meno, vedo sbucare gli occhi di Ken, ho solo una mutandina ed una cannottiera, non puó vedermi così!
<< ehmm...si puo?>> chiede dopo essere già entrato, cerco di coprirmi, ma fallisco.
<< Non mi hai dato neanche un bacio stamattina, sai, ci si sente male.>> sussurra avvicinandosi sempre di più alle mie labbra e mi ritrovo azzeccata alla parete con le sue mani ai lati del mio visto che mi bloccano il passaggio, creando una bellissima trappola dalla quale non posso scappare.
Inizia a darmi piccoli baci sul collo, e ogni minuto mi guarda cercando la mia approvazione. Le sue mani iniziano a sfiorarmi le cosce provocandomi dei brividi quasi dolorosi, sto impazzendo, non riesco a resistere.
Gli prendo con prepotenza il viso e cerco le sue labbra, sento i sapori delle nostre lingue avvolgersi come fosse la prima volta. Mi stringe con una mano l'interno coscia e non prendiamo per un secondo fiato. Continuiamo a baciarci in maniera sempre più passionale e mi scappa quasi un gemito quando mi scaraventa dall'altra parte della parete strappandomi la cannottiera di dosso:
<< Sei illegale, Katherine Wilde.>>
Mi guarda perplesso e osserva ogni dettaglio del mio corpo, poi ci perdiamo nuovamente nei sapori della nostre lingue: un sapore che sembrerebbe fatto apposta l'uno per l'altro.
<< Giuro su Dio che ti riempirei di baci fino a soffocarti.>> sgrana gli occhi, come se fosse un dannato.
Si strappa violentemente la camicia di dosso e afferra il mio sedere prendendomi in braccio, la forza con la quale cerca le mie labbra è così intensa da farmi pensare che possa farmi del male, gli graffio la schiena e immobilizzo le sue labbra con un bel morso cercando di riprendere fiato.

AgainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora