Capitolo 34.

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Kate.

Siamo in macchina di Ken e sto guidando io, John ha detto che voleva dirne quattro a Stella.
Ken ha una mano sulla mia gamba e la stringe forte, piano piano si addormenta e ne approfitto per passare a casa mia.
Prendo tutte le mie cose velocemente: vestiti, scarpe, libri, appunti, cerco di portare via tutto il prima possibile e da un momento all'altro la macchina di Ken si ritrova invasa dalle mie cose.
In veritá, è la prima volta che reagisco di impulso senza programmare niente, faccio quello che mi sento e basta.
Non sono una di quelle persone che parla tanto, ma più che altro, sono una di quelle che ha ,giorno per giorno, una continua battaglia nell'anina.
Ken si sveglia, guarda l'orologio e nota che sono le 7 del mattino.
"Che cazzo hai fatto? Mi hai per caso violentato aprofittando del mio stato inconscio?"
"Ovviamente non perdi mai il senso dell'umorismo eh tu?"
"Kate frena un attimo." Ordina
"Scusami."
"Per cosa?"
"Avrei dovuto capirlo che volevano farmi qualcosa o farmi fare qualcosa. A loro non va mai giù quando faccio qualcosa di..."
"Ho capito. Qualcosa tipo fare il buono e stare con me?"
"Esatto. " fa un mezzo sorriso
Restiamo in silenzio guardando avanti la strada. È strano, ma non ci sono macchine.
"Kate, come ti sei sentita?"
"Quando?"
" quando mi hai visto..in quel modo"
"Mi sono sentita per terra. Mi sono sentita sprofondare. Mi sono sentita inghiottita da un mare di sabbie mobili. Mi sono sentita violentata l'anima. Mi sono sentita picchiata e poi buttata e poi umiliata e poi triste e poi distrutta e poi... Per terra. Cosí per terra, cosí a fondo, che più giù non potrei."
"Kate..." Mi guarda con gli occhi pieni di lacrime.
"Ricordati una cosa"
"Dimmi."
"Qualunque cosa succeda, io non voglio perderti. Non voglio farti del male, non voglio che soffri. Voglio vedere il tuo sorriso farmi luce ogni giorno. Voglio vederti con me, voglio vederci insieme. Perchè tu sei il regalo più bello che la vita potesse farmi, tutto quello che avrei mai potuto desiderare ce l'ho ora qui davanti a me."
Mi prende la mano e la stringe forte.
"A prescindere da tutte le cose brutte, la mia mano e la tua non si muoveranno da qui."
Gli salgo a cavalcioni baciandolo, senza fermarmi più. Lui è la mia ancora, ne sono certa.
E una delle poche certezze che ho.
Poche vere certezze che ho.
" ora che farai?" Mi chiede
"Non ne ho idea." Calo la testa
Dopo pochi secondi il suo pollice fa ricadere il mio sguardo dritto nei suoi occhi. Sono cosí profondi, sembrano non avere fine.
"Vieni a vivere con me."
Merda, questa proprio non me l'aspettavo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 30, 2016 ⏰

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