Capitolo 21

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"Si pregano i signori passeggeri di allacciare le cinture di sicurezza."
Ordina la voce robotica all'interno dell'aereo. Stamattina non mi va di fare niente, mi sono vestita come una sciatta, ho i capelli scombinati e delle maledette occhiaie.
Ho passato tutta la notte a chiedermi perchè abbia detto quella cosa, lui ha bisogno di altre ragazze? Non gli basto?
Mi scolo un enorme caffè nero macchiato, vorrei tanto vomitare tutto quello che ho in corpo.
Il signore che mi è di fianco già si è addormentato e quando inizia a russare, vorrei tanto sferrargli un potente cazzotto. Poverino, fossi in lui cambierei posto.
Quando sono arrivata qui ero così tranquilla, volevo solo studiare e prepararmi per un bel futuro, ma quello stronzo del signor Blake ha saputo fare bene il suo giochetto, ha imparato come prendermi, e forse Ally aveva ragione. Ma giuro su me stessa che quando torneró , ricominceró da capo e al diavolo Blake e i suoi stupidi giochetti da pervertito.
Una parte di me peró non si pente di quello che ha fatto e non so perchè, se ritornassi una settimana indietro, quando sono arrivata qui, guarderei Ken nello stesso identico modo in cui l'ho guardato , se dovessi ritornare indietro, non nego a me stessa che mi sarebbero piaciuti lo stesso i suoi occhi azzurro-ghiaccio, come non negherei che sono attratta da lui come una calamita. Le persone sono come il vento e lui forse ne è l'esempio.
Guardo fuori dal finestrino, il cielo è molto scuro, quando sono partita stava quasi venendo a piovere e spero di arrivare in fretta per abbracciare Louise e...sì mi manca anche mia madre.
Vorrei tanto infilare una mano nel mio cervello e levarmi dalla mente il suo volto. Voglio cacciarlo via, liberarmi da questa terribile ossessione. Voglio essere padrona delle mie emozioni, io so quello che voglio e, di sicuro, non voglio essere una delle tante per lui.
Prendo il mio i-pod e clicco una playlists a caso, spero che la musica riesca a superare il rumore dei pensieri. Adoro chiudermi come un guscio in me stessa, leggere, ascoltare la musica, scrivere, disegnare, secondo me è meglio di qualunque altro sfogo. L'unica persona con la quale vorrei parlare adesso, giusto per chiarirmi un po' le idee è mio padre, che ora non c'è più; vorrei tanto vedere come suona questa storia a voce alta, forse nella mia mente è offuscata dalle emozioni e vedo tutto ingigantito come se fosse tutto fumo e nebbia.
Vorrei spaccargli la faccia, a lui e a tutte quelle donne che si porta dietro, non riconosco questi istinti feroci in me, credo che sono stati nascosti per molto tempo.
Parte ad alto volume Turning Pace, adoro questa canzone, è un po' triste e di sicuro non aiuta, la sentii la prima volta quando vidi Breaking Down, cazzo quanto amo quella saga. Ecco...Edward ad esempio è un uomo da sposare, non è stronzo, non fa sesso con tutte, ma forse solo perchè è un vampiro e succhierebbe il sangue ad ogni ragazza .
Quindi scartiamo Edward Cullen.
"Papà ti prego vieni qui, papà papà.."
Guardo il cielo offuscato, papà torna da me.
" papà ho bisogno di te, mi hai promesso che ci saresti sempre stato, e cazzo ora ho bisogno di te, papà cazzo vieni, sono qui, ti sto chiamando, papà..."
Ogni singolo centimetro del mio corpo si sta bruciando, diventerò cenere se non mi faró forza da sola. Cerco di nascondere le lacrime e il vecchietto che mi è di fianco si sveglia.
<< Hey signorina, cosa le
succede?>>
<<Siete molto gentile, ma niente, non è niente.>>
<<Non sembrerebbe, sapete...ho anche io una figlia e mi rompe continuamente le scatole con i suoi conflitti amorosi.>> riesce a strapparmi un piccolo sorriso
<<come si chiama?>> gli domando
<<Cassandra.>>
<< Che bel nome, l'ha scelto lei?>>
<<Sì, io e mia moglie.>> com'è bello vedere gli occhi illuminarsi di questo signore, traspare una tipica felicità, traspare un'amore.
<< se vuole potrei ascoltarla, siamo compagni di viaggio, non ci rivedremo più...e sapete...i consigli di un quasi vecchietto come me forse possono servire.>> mi stropiccio gli occhi asciugando le lacrime.
<<Ho conosciuto un ragazzo...>>
Fa un sorrisino come a dire "lo sapevo"
<<...ehm.. Io non ho una vasta esperienza in queste cose, credo mi piaccia.>> sintetizzo
<<Ma....?>> suggerisce
<< ma credo che non sia adatto a me, si incazza per niente, fa delle scenate insensate, solo perchè devo ritornare in Texas per vedere la mia famiglia...e per....beh non so perchè, mi ha detto che passerà con altre persone queste notti.>> Inizia a ridere e lo faccio anche io, ecco, sapevo che sarebbe suonato alquanto ridicolo raccontato a voce alta.
<< lei si pente di quello che ha
fatto con lui?>>
Esito per un attimo:<< no, lo rifarei.>>
<< bene. Allora sorrida, pensi alle cose belle, mica esiste la perfezione. Se Dio vorrà , lei imparerà a conoscere bene quel ragazzo, farà un resoconto di tutto e lì solo potrà decidere quello che vuole. Si fidi di me che ne ho passate tante, sia con mia moglie che con mia figlia.>> decido di dargli ascolto.
<< la ringrazio.>> mi strappa un dolce sorriso.
<<Che musica ascolta?>> domanda
<<Ehm...>>
<< io ascolto molto il rock, a volte mia moglie mi minaccia con una cucchiarella e mi ripete che devo smetterla perchè ho un'età.>> inizio a ridere sfacciatamente.
<<anche a mio padre piaceva molto la musica, se fosse per mia madre, l'unico svago sarebbe un corso di potenziamento in qualche materia.>>
<<Blaah che schifo.>>
<<Sì lo so.>> ridiamo insieme.
Se prima avessi voluto sferrargli un cazzotto, ora lo ringrazierei per avermi dato il consiglio che speravo cadesse dal cielo. Il pensiero di mio padre, di noi due che giochiamo insieme in giardino, mi scalda il cuore, ma allo stesso tempo lo riempie di coltellate. Cazzo, se solo avessi potuto aiutarlo, se solo potesse tornare da me, adesso, avrei un motivo per sorridere.

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