Capitolo XVII

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Arrivata a casa mi concedo una dormita, ho parecchie ore di sonno arretrate e le sento tutte. È difficile restare concentrata su me stessa senza pensarlo.
Quando mi sveglio sono circa le sette di sera, prendo il cellulare e vedo un messaggio di Ken:
*ehm...sì ecco...ho pensato a quello che mi hai detto e se ti va, potrebbe essere stasera il nostro primo appuntamento...ehm..hai capito cosa intendo? PS= comunque è stato davvero bello nello spogliatoio e non ti mettere quei jeans.*
Mi scappa un ridicolo sorrisino e l'ansia inizia a farsi sentire; inizio a contorcermi sul letto per la felicità e chiamo subito Stella.
<< Hey Kate.>> risponde non appena dopo il secondo squillo
<< ehm...puoi parlare?>>
<< ma certo dimmi..>> la sento allontanarsi dal caos e decido di spiegarle la situazione.
<< booom Kate colpisce !>> esclama, ma non lo trovo divertente
<< che devo fare? Puoi consigliarmi? Sei tu l' esperta qui.>>
<<Ehm...tra poco sarò a casa.>>
Riattacchiamo la chiamata e continuo a contorcermi sul letto buttando in aria tutti i cuscini.
Quando arriva, decide di trasformarmi completamente e faccio fatica a comprendere il senso di quella frase.
Mi fa leggeri boccoli ai capelli invasi da un biondo luminoso e prende l'iniziativa di truccarmi. Inizialmente oppongo molta resistenza, mi copro addirittura il viso per non essere toccata, ma riesce a farmi cedere.
Mi permette di guardarmi allo specchio e la Kate che vedo riflessa è totalmente diversa: il mio viso ha un colore piú rosato, le labbra sono quasi di un rosso acceso e il leggero eye-liner mette in risalto i miei occhi verdi.
<< Allora ti piace?>> domanda Stella incuriosita e le salto praticamente addosso mostrando la mia felicità.
<< Abbiamo un altro problema.>> confessa.
<< Quale?>> spalanco gli occhi
<< come ti vestirai? Non puoi di certo andare con una semplice cosetta. È il vostro primo appuntamento e , fidati, io conosco Ken, non ha mai preso un'iniziativa del genere con nessuno.>>
<< Quindi cosa mi metterò?>>
Mi porge due abiti: il primo è rosso fuoco, molto corto e scollato e lo scarto a prescindere; il secondo, è molto più carino e signorile.
Me lo provo e mi rendo conto che è davvero perfetto. È di un color crema, molto chiaro, quasi bianco; ha un leggero scollo sul seno e arriva appena al ginocchio. Mette in risalto le forme del mio corpo in modo giusto e spero che piaccia altrettanto anche a lui.
<< Kate, ti metterai i tacchi. Non voglio saperne niente.>> insinua
<< ehm...no sorella! Non ci pensare proprio.>>
<< cosa? Stai pensando di metterti le scarpe da ginnastica?>>
<< sì. E il problema è...?>>
<< che non ci stanno bene cazzo.>>
<< sei insopportabile.>> ammetto.
Il resto del tempo lo passo a gironzolare per la casa con un tacco di quasi 10 centimetri ed è molto difficile imparare a camminarci in solo qualche minuto.
Il telefono squilla sul tavolo e quasi mi accappotto per andare a rispondere, maledizione, calmati! Quasi non mi riconosco; la versione originale di me a quest'ora starebbe leggendo o studiando.
Con molto sollievo riconosco il suo numero sul display che non ho ancora salvato e rispondo:
<< Ken...?>>
Stella mi corre dietro e inizia a sussurrare :
"cosa dice?"
"Voglio sapere?"
"Cazzo ti ho aiutato a prepararti" "merda rendimi partecipe!"
Cerco di zittirla con un dito della mano e presto attenzione alla telefonata.
<< buonasera zuccherino, ci vediamo tra 20 minuti al Pum street 117.>>
<< ehm...okay>> riattacchiamo.
<< wow. Diretto il ragazzo>> enfatizza la mia sorellastra quasi più ansiosa di me.
Insiste per riempire una borsa di alcune cose tipo lucida labbra, profumo, caricatore del telefono,
( infilo di nascosto anche le mie converse nere per precauzione) ed infine...cosa?
<< cos'è quello?>> le domando sbalordita
<< una sciocchezza: solo un completino intimo molto sexy ed eccitante con una camicia da notte di seta.>> merda.
<< mh...dove l'hai preso?>>
<< al negozio di abiti, ogni tanto fanno qualche offerta e per quello che abbiamo speso ci hanno concesso questo bel kit. È tuo.>> me lo porge.
La mutandina è molto sottile e sembrerebbe quasi un perizoma, è merlettata ed è abbinata con il reggiseno della stessa fantasia.
La camicia da notte è davvero molto bella: bianca, corta avanti, ma più lunga dietro.
<< ti devo un favore.>> ammetto calando il viso.
<< Siamo sorelle.>> mi liquida con un occhiolino e la saluto con un bacio sulla guancia.

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