Capitolo 19

249 18 2
                                    


Cristiano ha lo sguardo perso nel vuoto, quando finiamo di parlare.

Mi ricorda tanto una delle prime volte che ci siamo visti, quando era così assorto nei suoi pensieri che probabilmente non si era nemmeno accorto della mia presenza. Sorrido ricordando quel giorno.

Non posso evitare di pensare che le parole di poco fa mi hanno sorpresa. Conosco da poco Cris, ma ho sicuramente capito che lui non è una persona facile, e non è una persona che si arrende facilmente.

Devo essere sincera con me stessa, mi aspettavo tutt'altro oggi, e nonostante ora sia piu' tranquilla per la piega che hanno preso le cose, non posso fare a meno di sentirmi leggermente delusa. Non dovrei neanche pensarlo, no.
C'è silenzio ora, ma non è una cosa negativa. Quando sto assieme a Cristiano non ho bisogno di parlare molto, io so che lui capisce anche i miei silenzi, e io capisco i suoi.

Mi soffermo ad osservare il suo profilo; la linea della sua mascella, i suoi zigomi e le sue ciglia.

Mi sorprende a fissarlo e mi sorride, e sarei falsa se non dicessi che il suo sorriso è incredibilmente bello. Vorrei che sorridesse di piu' in questo modo, perchè quando fa così di rimando non posso non sorridere anche io, ed è una sensazione alla quale non voglio rinunciare. Cristiano è così puro e trasparente, ma allo stesso tempo cupo e misterioso, e vorrei poterlo osservare di piu'.
Noto che ha ancora l'anello che gli ho regalato al dito, e vorrei sfiorarlo, vorrei sfiorare le sue dita, ma mi trattengo. Mi sorprendo dei miei pensieri e di nuovo penso a Lele. Devo andarmene, devo andarmene da qui.

"Cris, io... devo andare." il mio sorriso è forzato quando mi alzo dall'erba umida, e guardo lui fare lo stesso.

D'improvviso mi prende le mani e le intreccia alle sue, e il mio cuore perde un battito. È sempre il solito; fa le cose così inaspettatamente, mi coglie sempre di sorpresa.
Mi attira a lui e lo guardo. Ho sinceramente paura, perchè ne abbiamo appena parlato. Ne abbiamo appena parlato e lui mi tocca in questo modo.

"Allora siamo ufficialmente amici." sorride.

Sono tesa, i nostri corpi si stanno toccando e le nostre mani sono ancora intrecciate, ma cerco di non darlo a vedere.

"Si." gli sorrido e abbasso la testa, mentre mi distacco da lui e sciolgo le mie mani dalle sue.

Sono una persona che non ama particolarmente il contatto fisico, ma non riesco mai a tenermi lontana dalle persone a cui voglio bene.

Penso che vorrei scompigliargli i capelli e toccargli di nuovo le dita, vorrei abbracciarlo e- no.

Lascio andare questi pensieri, li rinchiudo in un angolo della mia mente.

"Sabato hai da fare?" mi ritrovo a chiedere.

"Non credo, perchè?"

"Lele dà un'altra festa, ti andrebbe di venire?" il mio tono è titubante, e in realtà ho quasi paura a chiederglielo, ho paura di un rifiuto.

"Il tuo fidanzato fa altro nella vita?"

Scoppio a ridere a discapito di Lele, ma non posso evitarlo. Rido di gusto e quando mi fermo Cristiano mi sta fissando.

"Non era una battuta." Dice, ma sta ridendo anche lui e non posso evitare di sentirmi leggera, spensierata.

"In realtà... in realtà è il mio compleanno." sorrido.

"Non potevi dirmelo direttamente? " ha ragione.

"Non volevo che ti sentissi obbligato." sorride dolcemente e mi prende la mano.

"Non è mai un obbligo passare del tempo con te, ma un piacere."

"Grazie." sento le guance accaldarsi, e questa cosa non mi piace, perchè le sue parole non dovrebbero farmi quest'effetto.

"Ovviamente puoi portare chi vuoi, se... se ti fa piacere." il mio pensiero corre allo scorso Sabato, e le immagini di Cristiano e Elodie che ballano attaccati mi invadono la mente. Erano arrivati assieme e nonostante l'antipatia che provo per lei, se è sua amica non posso far altro che accettarlo. Non voglio che si senta a disagio.

"Ti riferisci a qualcuno in particolare?" il suo tono è canzonatorio.

"Ho visto che tu ed Elodie siete amici, se vuoi venire con lei non ho nulla in contrario." Ok, probabilmente è una bugia, ma fa niente.

"Io ed Elodie amici? Naah." cosa?

Decido di lasciar perdere, ma non posso evitare di provare una punta di fastidio.

Quando arriviamo a casa di Cristiano, non ho ancora smaltito del tutto la sua risposta ambigua su Elodie, ma cerco di non pensarci. Non voglio pensarci, e non voglio nemmeno farmi domande.

"Allora ci vediamo Sabato?" mi guarda con il suo solito sguardo da finto menefreghista sbruffone, e sorrido, sorrido perchè adoro questo sguardo.

"Ci vediamo Sabato." gli dò un bacio sulla guancia e inspiro il suo profumo, prima di allontanarmi da lui.

Ignoro il cuore che batte furiosamente e la strana voglia di piangere che mi assale.

Gli volto le spalle, e vado verso la mia macchina.





Nota: scusate l'ora, ma abituatevi ai miei orari strambi, perchè probabilmente ricapiterà! Amo scrivere la sera, ho molta piu' ispirazione e non resisto a postare!
Leggerete sicuramente tutti domani, ma vi do comunque la buonanotte. x

Enjoy The Silence.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora