Capitolo 17

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Michele mi guarda con gli occhioni dolci, mentre sorride:

"Eddai Alee." sorrido di rimando, e gli lancio un pop corn.

"Da quando mangi cibo spazzatura?" si allunga verso di me e prende una manciata di popcorn dalla ciotola che ho in grembo.

"Lo sai che ai popcorn non so dire di no." dice, mentre tenta di infilare in bocca l'intera manciata in una volta sola.

Nel tentativo alcuni gli cadono addosso, e ridiamo assieme.

Adoro Michele, è una delle persone a cui voglio piu' bene al mondo, e se non ci fosse lui non so davvero cosa farei.

I nostri pomeriggi sono quasi sempre così, a mangiare cibo spazzatura sul divano guardando la tv , che di solito fa da sottofondo alle nostre chiacchiere. Inutile dire che lui è il salutista dei due, le sue coppe di frutta fanno invidia alle mie merendine ipercaloriche.

Almeno due volte a settimana abbiamo questo rito, e quando non sto con Lele, stare con il mio migliore amico è la cosa che piu' mi rilassa.

Michele è così positivo e pieno di energie che è difficile annoiarsi anche solo parlandogli.

"A cosa stai pensando?" ed ecco, non gli sfugge mai nulla; mi conosce troppo bene, e in questi giorni è stato difficile stargli accanto cercando di nascondere quello che sta succedendo.

"Sto pensando che ti voglio bene, scemo." gli faccio la linguaccia mentre mi alzo dal divano e pulisco i residui di popcorn dai miei vestiti.

"C'è qualcosa che vuoi dirmi?" il suo tono è sospetto. Ormai lo conosco e comprendo che ha sicuramente capito, se non tutto, qualcosa.

"No Miky, niente. Ero solo persa nei miei pensieri."

"Stai pensando a lui?" cosa?

"Lui chi?"

"Il ragazzo con il quale ti sei baciata Sabato." mi giro di scatto e sento il mio volto andare a fuoco, ma Michele non è per niente turbato. Continua a mangiare tranquillamente i pop corn mentre mi rivolge un sorriso.

"A me puoi dire tutto Ale. Vi ho visti. In realtà ho pure impedito a Lele di venire fuori a cercarti, gli ho detto che eri in bagno."

"Cosa?" Michele ha praticamente evitato che la mia relazione si frantumasse in mille pezzi. Lo guardo riconoscente, e vado a sedermi vicino a lui.

"Mi ha baciato lui. È... è complicato." Michele mi abbraccia e non dice niente per un po'.

"Senti, tu sai quanto ti voglio bene Ale, ma io penso che... non puoi fare questo a Lele. " annuisco e lo guardo negli occhi, gli occhi che mi hanno sempre messo tranquillità e pace.

"Lo so. Mi odio per questo, mi odio per averlo tradito."

È vero. Se venissi io a scoprire che Lele mi tradisce non ce la farei, starei troppo male. Solo il pensiero è peggio di un pugno allo stomaco, e non posso evitare di sentirmi male il doppio. Il fatto è che quando sto con Cristiano niente ha un senso, siamo solo io e lui, è come se non esistesse altro. È come se non dovessi rendere conto a niente e a nessuno, è come se fossimo sul nostro mondo. Sono egoista, ma una parte di me ha bisogno di lui. Non posso spiegarlo questo, non posso spiegare il perchè a volte ho bisogno di vederlo e di entrare nel suo mondo, il suo mondo fatto di così tanto mistero e passione. Cristiano per me è passione. Vorrei cancellare dalla memoria il modo in cui mi ha baciato l'ultima volta, ma non posso. Non posso semplicemente far finta che non sia successo nulla.

Gli ho detto che dobbiamo e possiamo essere solo amici, ed è così. Non si può andare oltre, io amo Lele alla follia e non riesco a vedere le mie giornate senza di lui, senza il suo sorriso dolce e senza le sue attenzioni e tutte le piccole cose che lo caratterizzano. Ma allo stesso tempo, da quando Cris è entrato nella mia vita, è come se qualcosa fosse cambiato. La mia relazione a volte mi sta stretta, ed è come se non mi sentissi piu' libera. Il solo ammetterlo a me stessa mi fa stare male.

"Devi semplicemente guardarti dentro e leggere cosa provi." Michele interrompe i miei pensieri.

"Sei sempre così saggio." rido e gli scompiglio i capelli.

"Grazie Miky, lo farò. Devo farlo."

"Mi dici come si chiama?" Lo sapevo. È talmente curioso, e so che si sta trattenendo dal chiedermi qualsiasi cosa.

"Cristiano."

"Cristiano. Beh, digli che deve aggiustarsi quel ciuffo."

"Miky!" inizio a ridere a gli tiro un cuscino. "Sta bene così."

"Certo. Ma poi è sempre così?"

"Così come?" chiedo.

"Con quella faccia da duro. Insomma, capisco che stare vicino a te faccia un certo effetto ma.."

"MICHELE!" urlo, e inizio a ridere sguaiatamente, seguita a ruota dal mio migliore amico.

All'improvviso suona il campanello, e so già che è Lele.

Mentre gli apro, Michele fa il gesto di cucirsi la bocca, e io non riesco a rimanere seria. Lo adoro totalmente, ed è per questo che è il mio migliore amico; mi ascolta sempre, non mi giudica mai, e mi fa tanto ridere.

Quando apro la porta a Lele, provo la solita sensazione al petto che sento da qualche settimana a questa parte: quella del senso di colpa. Maledico mentalmente Cristiano per questo, perchè da quando l'ho conosciuto, con Lele non è piu' lo stesso, e non vorrei provare questo. Vorrei guardarlo senza odiarmi, vorrei guardarlo con gli occhi di prima.

Poso le labbra sulle sue, cercando di non pensare a niente. Fallisco, perchè il pensiero delle labbra fini di Cristiano sulle mie mi torna in mente, e vorrei davvero cancellare completamente la mia memoria.

Improvvisamente ho la consapevolezza che è inutile che provo a far tornare tutto come prima, non lo è piu'.

Niente è piu' come prima, e posso solo accettarlo. Posso solo accettare che da quando lui è entrato nella mia vita con il suo comportamento folle e sconsiderato le mie giornate non sono piu' le stesse. Anche se non c'è, anche se non lo vedo, è come se fosse ovunque.

Lo odio.

Io odio Cristiano.








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