Capitolo 28

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Quando mi sveglio e sento il suo corpo attaccato al mio sorrido, ricordando la sera prima. Non mi sembra vero, non mi sembra vero di stare qui accanto a lei, nel mio letto. Non mi sembra vero di aver passato la notte abbracciati, e non mi sembra vero che lei abbia ammesso, finalmente, che mi vuole. Mi vuole, dio, mi vuole, come la voglio io.

Il mio cuore batte piu' forte al pensiero. Devo ancora abituarmi all'idea di averla accanto in questo modo, di averla così vicina. Averla vicina in questo modo mi dà alla testa, mi dà completamente alla testa. Devo anche pensare a ciò che succederà ora, ora che lei ha abbassato le sue difese, ora che ha ammesso ciò che prova, e anche se ho paura-una paura fottuta-non posso evitarlo.

Vorrei che fosse mia, vorrei stare così senza preoccuparmi di altro, senza preoccuparmi del tempo che passa, senza preoccuparmi di niente.

E invece mi accorgo solo ora che sto correndo troppo.

È che non lo posso impedire. Non posso semplicemente decidere di fermare i miei sentimenti e le mie emozioni; fosse così facile, lo avrei fatto dalla prima volta che ho posato i miei occhi su di lei, fuori da scuola. Mi scelgo sempre le cose piu' difficili, ne sono consapevole. Ora che so che anche lei mi vuole lotterò fino alla fine, farò di tutto perchè si renda conto che vado bene per lei, che possiamo provarci.

Si, sto decisamente correndo troppo.

La guardo dormire, e adesso che stiamo condividendo questa situazione così intima, mi sento ancora piu' legato a lei. Ha il mascara leggermente sbavato e i capelli in disordine, ma è dannatamente bella anche così, anzi, è meglio così. È bellissima, perchè è semplicemente lei. Mi ritengo fortunato a vederla in questo modo, sembra così fragile. È bello, da una parte, vederla così. Penso che forse ho già avuto anche troppo fin'ora da lei, ma voglio di piu'. Non posso accontentarmi delle briciole.

Per me è tanto: è tanto averla portata a casa mia, è tanto averla portata nel mio mondo. Se ci stessimo frequentando normalmente, ora non avrei così paura. Invece la presenza costante di Lele mi fa sentire sempre ad un passo dal perderla, perchè sarà inevitabile; dovrà scegliere-prima o poi- e la scelta potrei benissimo non essere io.

Non sarò io per primo a metterla davanti ad una scelta, non ne ho il coraggio, ma lo farà lei stessa. Non posso accettare di averla in questo modo, e nemmeno lei. So già che quando si sveglierà sarà tutto diverso da ieri sera. So già che vorrà tornare da lui, e le cose forse torneranno come prima, ma non posso sopportare di vederla ancora con lui, non dopo questa notte. L'ansia mi sta divorando, e vorrei non essere in questa situazione. Vorrei tornare a prima di conoscerla, quando non mi importava di nessuno. Ora invece c'è lei, e mi importa, eccome se mi importa. È riuscita a farsi spazio piano piano dentro di me, dentro la mia anima così nera e tetra, e questo mi fa sentire ogni giorno piu' vulnerabile ed esposto. Non sopporto sentirmi così, ma per lei ne vale la pena. Ne vale la pena, perchè ora è qui accanto a me, con la testa poggiata sul mio cuscino e una gamba tra le mie. È nel mio letto, abbracciata a me, e ogni altra cosa non ha importanza.

Nessuna cosa ha importanza, se lei è tra le mie braccia.

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