Capitolo 38

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Ho un nodo in gola quando vedo Lele e Elodie entrare nel locale.

Stanno ridendo, e sento una fitta al petto quando mi rendo conto che era davvero tanto tempo che non vedevo Lele sorridere così. Riesco a vedere da lontano le fossette sulle guance e gli occhi che sorridono assieme alla bocca, e non posso che distogliere lo sguardo, perchè fa male.
Cosa ci fa qui? perchè è con lei? la mia vita sembra essere diventata un romanzo, e mi sento presa in giro. Cristiano si muove a disagio sulla sedia e posso sentire la tensione palpabile nell'aria.
Devo prendermi le conseguenze delle mie scelte, e una conseguenza è sicuramente questa. Non potevo credere davvero che continuasse a starmi dietro e ad aspettarmi, ha il diritto di uscire con altre persone e andare avanti. Mi rendo conto di essere diventata troppo razionale, non mi riconosco.
Non posso davvero pensare questo dopo aver visto il mio ragazzo- ex ragazzo- con un'altra due settimane dopo averlo lasciato. Non ho il diritto di dire nulla, perchè anche io sono qui con un'altra persona, e non me ne pento. Non mi pento di stare qui con Cristiano.
Sono talmente tesa ora, mentre guardo in basso, aspettando il gran finale. Non posso cedere ora, Cristiano non se lo merita, non si merita una persona così debole vicino a lui. Lo guardo e gli sorrido, e lo stesso fa lui. Il suo sorriso è così magnetico che per un attimo mi dimentico di tutto ciò che mi circonda. Rimango imprigionata nel suo sguardo, e non mi accorgo nemmeno che le nostre ordinazioni sono arrivate. Mi sforzo per mangiare, perchè in realtà il mio stomaco è totalmente chiuso e l'ansia mi divora, divora tutto. Dio, sono così patetica. Addento una patatina sotto gli occhi attenti di Cristiano: ha sicuramente notato la mia tensione. Le mie dita tremano leggermente e so che il mio viso dice tutto quello che sto provando. La verità è che se potessi scapperei il piu' lontano possibile da qui e da questa situazione, perchè è semplicemente insostenibile per me. Guardo il cibo e provo un senso di nausea: bene, anche la mia cena è rovinata.

"Vuoi andare?" alzo la testa dal piatto e incontro lo sguardo dolce di Cristiano, che, come sempre, sembra aver capito tutto. Mi aspettavo diversamente? la sua sensibilità ancora una volta mi soprende, mentre annuisco. Ho lasciato mezzo panino nel piatto e le patatine sono quasi intatte, ma Cristiano fa finta di non notarlo quando si alza dal tavolo e mi prende per mano, sotto gli occhi di tutti. Passiamo davanti a Lele ed Elodie che ci guardano, e posso notare benissimo lo sguardo ferito del mio ex, mentre nota le nostre mani intrecciate. Credevo di non avere il coraggio di sostenere il suo sguardo, ma in realtà mi rendo conto che non è così. È piu' facile del previsto, accanto a Cristiano. Mi sento forte, e mi rendo conto che non sto facendo nulla di sbagliato. Il cuore mi batte forte nel petto quando realizzo che il mio pensiero è mutato piuttosto in fretta. Fa male vederlo con un'altra, soprattutto se l'altra è Elodie, la stessa ragazza che ha baciato il ragazzo che ora tengo per mano, ma non fa male come credevo. Mi lascio trascinare fuori dal locale da Cristiano, che sembra perso in chissà quali pensieri. Lo guardo, e non riesco a pensare ad altro che non sia lui, e solo ora, solo ora mi sono resa conto che sono talmente ubriaca di questo ragazzo che il resto è passato in secondo piano. Le cose che prima di conoscerlo erano le piu' importanti per me, ora non lo sono piu', e mi sento completamente svuotata.

"Cris..." ho bisogno di lui, come mai prima d'ora.

Si gira verso di me, mentre mi avvicino e lo bacio.

Voglio trasmettergli tutto il mio desiderio per lui.

Mette le mani sui miei fianchi e mi attira a sè, mentre le nostre labbra si toccano. Quando ci stacchiamo siamo entrambi senza fiato, e Cristiano sorride di nuovo.

"Andiamo a casa mia." non è una domanda la sua, mentre tira fuori le chiavi della macchina dalla tasca dei jeans stretti.

Non ho la forza di ribattere, perchè anche se mi sento emotivamente stanca ho bisogno di stare ancora con lui.

"Come ti senti?" le sue mani sono ancora strette attorno al volante e il suo sguardo puntato sulla strada, mentre mi rivolge la tanto temuta domanda.

"Non lo so in realtà." ammetto.

Devo imparare a districarmi tra i miei sentimenti e le mille cose che sto provando.

"O lo sai ma non vuoi dirlo." il suo sorriso strafottente appare sulle sue labbra, e riesco solo a pensare che vorrei baciarlo di nuovo.

"È un'altalena continua, il mio umore è altalenante."

"Pensi che sia un male?"

"Penso che ci vuole tempo." guardo davanti a me.

Cristiano capisce, e non mi fa piu' nessuna domanda finchè non arriviamo a casa sua.

Mi prende ancora per mano, quando scendiamo dalla macchina e entriamo in casa.

"I tuoi non ci sono?" la mia curiosità ha sempre la meglio.

"Lavorano." la sua risposta è piuttosto secca, e decido di non insistere.

Quando entriamo in camera sua, un sorriso mi nasce spontaneo. È da un po' di tempo che non vengo qui, e mentirei se dicessi che non mi è mancato questo posto. Cerco di assorbire ogni piccola sensazione che sto provando: voglio ricordare tutto. Voglio ricordare l'odore di questa stanza, il profumo di Cristiano e ogni cosa che parla di lui.

Si toglie la giacca e la butta sulla sedia già stracolma di vestiti, poi mi guarda, e non ho mai visto i suoi occhi in questo modo.

Sono famelici i suoi occhi, e in un attimo mi ritrovo di nuovo le sue labbra sulle mie.

Sembra che non riusciamo piu' a staccarci ogni volta che ci ritroviamo vicini.

Si siede sul letto e mi porta con sè, e mentre salgo sulle sue gambe penso che è diventato una droga. Tutto questo, lui, lo sono. Le sue labbra, i suoi occhi, il suo profumo, il suo sorriso, tutto.

Non posso che accettarlo, ormai provo qualcosa, qualcosa di troppo forte.
Potrei fare qualunque cosa ora, ora che siamo di nuovo così vicini.
Non voglio cedere ai miei sentimenti, sto ancora combattendo, ma ormai so in partenza che ho già perso questa guerra.

Lo so perchè ogni volta che mi bacia è come la prima, e perchè ogni volta che mi è accanto non esiste piu' niente.

Non esiste niente, se non noi, solo noi.

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