Capitolo 21

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Nota: forse questo è il capitolo piu' profondo che ho scritto fino ad ora. Scusate ancora l'orario e buonanotte (o buongiorno, a seconda dei casi.) x


I suoi occhi quando leggono la frase contenuta nel bigliettino, sono illeggibili.
Noto l'ombra di un sorriso sulle sue labbra, e vorrei baciarlo, quel sorriso.
È talmente bella stasera che potrei fare gesti sconsiderati, ma non posso deluderla ancora, e ho fatto una scelta, che devo portare avanti. Deve essere lei a fare il prossimo passo- se lo farà-e io sono pronto ad aspettare. Sono davvero pronto ad aspettare, finchè lei non sarà pronta ad ammettere i suoi sentimenti. Non so se lo ha già fatto con se stessa, ma sarò paziente, lo prometto a me stesso. Sarò paziente, e la aspetterò. Mi sono detto che ne vale la pena, lei ne vale la pena.
Voglio baciarla ed è ormai un pensiero costante quando la vedo, quando mi ritrovo vicino a lei, quando le sue labbra sono così rosa ed invitanti, quando siamo a poca distanza l'uno dall'altra e sento i brividi scuotermi il corpo, sento i brividi scuotere ogni cosa di me. Ogni cosa di me va a fuoco quando lei mi è accanto e posso sentirlo anche ora, quando alza di nuovo lo sguardo su di me e lo posa nel mio, e diamine, i suoi occhi sono tutto ciò che desidero. Desidero sempre il suo sguardo su di me, adoro i suoi occhi, così grandi ed espressivi. Adoro le sue ciglia lunghissime e nerissime. Adoro le sue labbra, adoro ogni cosa di lei. Mi faccio del male ogni volta, quando mi ripeto mentalmente che impazzisco per lei, che la voglio. Devo provare ad aspettare, ma nel frattempo non starò fermo.

Non sono un santo. Io sono il diavolo e l'acqua santa, e lei non mi cambierà. Non cambierà il Cristiano che sono stato per anni, la mia visione delle cose, la mia passione, il mio modo di essere, la mia vita.

Lei mi ha sconvolto, ma non cambiato. Lei ha sconvolto l'andamento delle cose e non so se la perdonerò mai per questo, perchè ora mi alzo la mattina e ho sempre un pensiero fisso che mi tormenta. Perchè ora mi alzo la mattina e mi preoccupo del mio stupido ciuffo allo specchio, mi preoccupo della barba incolta e mi preoccupo del mio aspetto. Fondamentalmente non mi è mai fregato niente del mio aspetto, e ora sono diventato uno squallido adolescente in età non adolescenziale. E dio, se odio tutto questo. Dio, la odio. La voglio ma la odio, e provo sentimenti così contrastanti, vividi e forti che solo con i miei pensieri e la mia rabbia potrei spaccare qualsiasi cosa. È dentro di me, è sotto la mia pelle. Posso sentire dalla punta dei piedi fino alla punta dei miei capelli le sensazioni che mi trasmette, e ogni cosa di lei: il suo profumo, la sua voce, il suo modo di sorridere e il suo modo di abbassare lo sguardo, i suoi gesti ed ogni cosa che fa parte di lei. Non ne avrò mai abbastanza, ora che lei è entrata nel mio mondo e io sono entrato, in parte, nel suo.

Dio, vorrei sapere tutto di lei. La curiosità mi uccide. Voglio sapere cosa mangia la mattina e quali programmi guarda alla tv e che musica ascolta. Voglio sapere che shampoo usa, voglio sapere il suo gusto di gelato preferito e voglio sapere tutte le piccole cose stupide di lei. Voglio vedere camera sua e voglio sedermi sul suo letto, voglio vedere tutti i vestiti nel suo armadio e voglio sapere quali sono i suoi preferiti. Voglio vederla struccata e in pigiama, e voglio vederla la mattina appena sveglia. I miei pensieri mi risucchiano, mi risucchiano nella spirale che è lei. È così difficile continuare a fingere, e dovrò farlo forse ancora per molto, fino a quando questa bellissima ragazza di fronte a me non sarà pronta ad ammettere i suoi sentimenti. Posso sentirlo, posso sentirlo benissimo, che prova qualcosa. Qualcosa di ancora prematuro, ma qualcosa. E se invece il mio qualcosa è piu' maturo non importa, non importa aspettare. Io non mi divido e districo tra i miei sentimenti come lei, io sono libero. Non ho una fidanzata ad aspettarmi a casa o tantomeno nella stessa stanza. Sono libero, o almeno credo di esserlo. Non devo rendere conto a nessuno, non devo dividere le mie giornate con qualcuno o portare avanti una relazione. Questo è il mio vantaggio.

Lei invece ama, ama così tanto, che forse la distrugge. Posso vedere il sentimento che prova per lui, e io stesso sono stato troppo duro nei suoi confronti. Probabilmente la loro storia è piu' forte di quanto pensassi, e posso capire che averlo tradito l'ha sconvolta. Averlo tradito forse è stato come tradire se stessa, e io questo non posso saperlo. Posso immaginarlo. Posso solo immaginarlo. Non posso mentire a me stesso, so che prova un sentimento troppo forte per lui e questo mi consuma. Mi consuma sapere e vedere con i miei occhi quanto lo ama. Mi consuma, perchè non sono io. Io sono, come sempre, in disparte. Sono in disparte, a guardare da fuori, e mi fa rabbia, mi fa rabbia non essere il suo primo pensiero, la persona che cerca sempre o che vede tutti i giorni. Mi fa rabbia essere una piccolissima parte della sua vita, così piccola, così, forse, insignificante. Vorrei che mi vedesse, vorrei che mi guardasse come guarda lui e vorrei che mi cercasse in ogni istante della giornata. Vorrei che mi guardasse mentre suono per lei. Vorrei tante cose, così tante che non ce la faccio piu', a contenere tutto questo. Tutto questo desiderio, tutta la voglia che ho di condividere le mie cose con lei.

Fa male averla davanti a me, guardarla, ma non averla davvero. Non posso sopportarlo, non credo di farcela, ma devo provarci.

Non mi arrendo, finchè lei non si arrenderà a me.


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