4 marzo

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Oggi è una di quelle giornate che già lo capisci appena apri gli occhi che sarà una giornata di merda.

Dopo avere passato una notte praticamente insonne, alle 8,30 ti alzi e decidi di metterti a studiare.

Ma ovviamente, qualunque rumore ti darà sui nervi e tua madre, sempre in perfetto sincrono coi tuoi giorni di incazzatura abbestia, deciderà di alzare il suo tono di voce di decimila decibel e lamentarsi a un ritmo costante di circa 10 lms (sì, ho inventato una nuova unità di misura, la "Lamentela Per Secondo").

Quindi capirai da sola, già dopo un'ora che fissi il computer tentando invano di studiare, che oggi non è giornata. Chiudi tutto, cerchi riparo nell'unica stanza dove nessuno può romperti i coglioni: il bagno. Ah, il bagno. Questo luogo sacro, questo piccolo rifugio dalle trincee della famiglia.

Riempi la vasca, e ti immergi nell'acqua calda, in una coccola avvolgente. Tutto sembra più ovattato, finalmente il silenzio. Riesci a rilassarti un po', ma giusto quel tanto che basta per non sbraitare all'universo intero di andarsene proprio affanculo.

Fuori oggi c'è vento. Io sono sempre nervosa quando fuori c'è vento (o sarà mica che lo sono sempre, nervosa? Boh, chi se ne frega). Il vento mi da fastidio, la pioggia mi da fastidio, a dire il vero anche la gente mi da fastidio. Un po' tutto. Ecco, il problema è che questo è il "Diario di un'ansiosa", quindi se ti da fastidio leggere i miei scleri be, allora hai sbagliato libro.

Oggi sono acida.

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