-LYDIA-
Mi svegliai accecata dal sole che faceva capolino dalla finestra. Accanto a me c'era Jack che dormiva profondamente con la bocca semiaperta e con un'espressione da ebete. Mi venne da ridere. Sembrava quasi umano lì steso tra le coperte, i capelli scompigliati e il petto che si abbassava e si alzava a intervalli regolari. Era tutto così calmo. Mi alzai dal letto e dopo essermi messa una maglia del ragazzo scesi in cucina. Avevo una fame pazzesca. Mi accorsi del dolce che avevo messo il giorno prima sul tavolo e ne avevo appena mangiato un boccone quando sentii due mani sui miei fianchi.
<Buongiorno ragazzina.> Fu un piacere immenso sentire la sua voce darmi il buongiorno.
<Buongiorno clown.> Mi girai e gli misi le braccia al collo dandogli un bacio.
<Mmh. Cos'è questo buon sapore?>
<Chiudi gli occhi.> Lui lo fece, io presi un pezzo di dolce e glielo misi in bocca.
<Buono!> Esclamò lui riaprendoli ed io scoppiai a ridere.
<Non avevi mai assaggiato un dolce prima d'ora?>
Jack allungò un braccio per prenderne un altro pezzo e portarselo alla bocca <No, è la mia prima volta. Beh, direi che siamo pari, non trovi?>
Ridacchiai <Sì, direi di sì.>
-LAUGHING JACK-
Più la guardavo e più mi sembrava di ritornare quello di una volta. Il compagno di giochi, il clown dai mille colori e dai capelli rossi. Nessuno era mai riuscito a farmi ritornare un po' di quello spirito che si era spento anni prima. Ma guardandola ridere e abbracciarmi così forte, senza paura, riuscivo quasi a risentirlo. Dentro di me si accendeva qualcosa ogni volta che le stavo accanto, era poco più che una scintilla ma bastava per darmi speranza. La speranza di non essere semplicemente un mostro.
<Hai ancora paura di me?> Le chiesi sistemandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio e guardandole le labbra.
<No. Perché me lo chiedi?> Mi prese la mano e mi guardò negli occhi confusa.
Un sorrisetto mi spuntò sul viso <Beh, perché forse dovresti, ragazzina.>
Immediatamente la caricai su una spalla mentre lei rideva e cercava di liberarsi. Ancora scherzando e giocando come dei bambini arrivammo in camera, ma non appena varcata la soglia cademmo sul letto e iniziammo a farci il solletico.
In quel momento sapevo per certo che quella era la felicità ed era una sensazione unica risentirla dopo così tanto tempo.
-LYDIA-
Avevamo passato tutto il pomeriggio a giocare e a ridere. Era la prima volta da quando avevo conosciuto Jack che lo vedevo così spensierato e così allegro. Gli occhi erano sempre malinconici e vuoti, ma almeno sembravano avere una specie di calore che prima non possedevano. Mi girai nel letto e osservai la parte vuota accanto a me. Sapevo quello che stava facendo, ma cercavo di non pensarci. Era diverso, certo, ma non potevo cambiarlo del tutto. Le ferite avevano scavato troppo a fondo per riuscire a farlo ritornare com'era. Che l'avevo accettato o meno, era pur sempre un mostro e anche se con me non lo era, lo sarebbe sempre stato in qualunque caso. Sospirando allungai una mano sul suo cuscino e chiusi gli occhi cercando di addormentarmi.
Venni svegliata da una porta che si chiudeva. Senza aprire gli occhi sentii solo due passi e poi dei vestiti che venivano buttati a terra. L'odore acre del sangue che si era sprigionato dagli abiti mi fece venire i conati e mi misi a tossire, ancora semicosciente.
<Scusa, Lydia. Adesso li porto via.> Riconobbi la voce di L.J.
Sentii l'acqua della doccia scorrere e cercai di svegliarmi del tutto. In quel momento mi accorsi di avere male alle ossa, di sentire freddo e di non riuscire nemmeno a muovermi. Cercando di trovare un po' di pace mi misi a pancia in giù e mi riaddormentai.
Dopo un po' sentii il materasso che si muoveva e una mano che mi accarezzava. Mugolai sentendomi a pezzi e cercai di aprire gli occhi.
<Tutto bene, ragazzina?> Mi chiese Jack.
Mi uscì una specie di lamento <No...>
Una mano fredda si posò delicata sulla mia fronte <Cazzo, scotti! Mi sa che ti sei beccata la febbre.>
Ci mancava solo questa. Mi uscì un altro lamento e mi raggomitolai nelle coperte.
<Tranquilla, ci penso io a te, ok?> Due labbra mi baciarono la fronte ed istintivamente sorrisi.
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L'AMORE È IN BIANCO E NERO
Hayran KurguLydia è una ragazza diversa e solitaria, che ama dipingere e cantare. Odia la compagnia ed è fredda come il ghiaccio. Laughing Jack , noto killer e creepypasta, anch'esso solitario e freddo come lei. Riusciranno ad uscire dal loro stato di ghiaccio...