L' inizio di tutto

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Estate 2010
Era estate, faceva caldo anche di sera, quella sera pioveva.
Un furgone stava lasciando la città ,o meglio, il laboratorio dove era appena stata creata la più grande arma mai inventata. Quell' arma era su quel furgone dai vetri scuri, era circondata da otto agenti del FBI e della CIA.
Dopo circa due ore di viaggio il furgone giunse alla sua destinazione ,una casa normalissima in una piccola cittadina.
Perché portare un arma così pericolosa in un centro abitato?
L' arma scese dal quel furgone sempre circondata da quelli uomini.
La porta si aprì e spuntò una donna alta e magra, aveva lo sguardo di chi aveva sofferto tanto, eppure il suo viso era calmo, privo di emozione. Tutto cambiò però quando vide l' arma. La donna cominciò a versare lacrime di gioia e sul suo viso spuntò un dolce sorriso. Subito avvolse in un abbraccio la ragazza che si trovava davanti a lei.
La ragazza era impassibile, non capiva che stava succedendo, chi era quella donna?
-Sapevo che non eri morta!-disse la donna tra i singhiozzi
La ragazza rimase impassibile.
-Ti prego entra!-
Gli uomini l' accompagnarono dentro a quella casa, era accogliente e calorosa come la donna in cui ci abitava.
-Tu non sai quanto sono felice nel riaverti qua, tesoro!-
Alla fine la ragazza si decise a parlare
-Dottoressa Johnson, io non sono sua figlia.- disse senza emozione
-Io sono Progetto Titanium-
-Lo so Progetto Titanium è per questo che sei qui, molte nazioni ti vorrebbero morta o in prigione sotto controllo dei loro scienziati,ma grazie a me e al dottor Martin...non accadrà....- disse la donna ricomponedosi dalla gioia di poco prima
-Esatto Erika, sai Tit, ti piace come nome? Io e la dottoressa, dopo averti scoperto,abbiamo capito quanto pericolosa potevi essere, così...ecco...ti abbiamo trasferita nel corpo della figlia ormai defunta della dottoressa...- disse l' uomo seduto sul divano, a fianco alla dottoressa Johnson
-Già, nessuno deve sapere chi sei veramente, così abbiamo deciso che tu d' ora in poi sostituirai Tatiana, mia figlia- aggiunse la dottoressa Johnson
La ragazza ci riflesse un po' su
-Quindi io ora sono Tatiana?-
-Esatto-
-Se vuoi verrai chiamata Tit, sai a mia figlia piaceva...-
-Mi dispiace per la perdita di sua figlia, Erika-
-Ti prego, ora puoi chiamarmi mamma?-
La ragazza fece di si con la testa
-se vuoi fare un giro in casa....-
La ragazza non disse nulla, alzò la mano destra e dal bagno volò uno specchio che si adagiò delicatamente.
-Impressionante- disse il dottor Martin
-Dunque questo è uno specchio- sussurrò la ragazza.
L' immagine che trovò nello specchiarsi era di una ragazza alta, magra, pallidissima, occhi grigi e capelli lunghi e argentei. La sua pelle era talmente bianca che sembrava una scultura di marmo.
-Allora Tit, concentrati su questa foto- disse il dottor Martin, facendo vedere a Tit un' immagine della figlia della dottoressa.
Tit chiuse gli occhi e pensò alla ragazza nella foto.
Il suo corpo cambiò, la pelle divenne rosea, gli occhi divennero blu scuro e i capelli si lissciarono e divennero castano scuro, quasi nero.
Era diventata completamente uguale alla figlia di Erika, Tatiana.
-sorprendente- Urlò il dottore
-sei uguale....- La dottoressa scoppiò a piangere
-vuole un abbraccio madre?- disse Tit con un sorriso
-certo, grazie Progetto Titanium-
-niente, la prego, però, io ora sono Tatiana, sua figlia, mi tratti come tale- disse Tit abbracciano forte la donna
-va bene, Tit-
-ora mi potrebbe spiegare cos'è una figlia o una madre?-
I due dottori scoppiarono a ridere e gli agenti uscirono dalla casa.
-non ti preoccupare, presto saprai tutto quello che c'è da sapere sul mondo e sulle persone che vi ci abitano-
-Già, sei solo in vita da una settimana, è normale che non sai nulla di niente!-
-Già-
Tit sentì una strana sensazione dentro di lei, una sensazione piacevole che come conseguenza,la portò a ridere.
-stai ridendo!-
-Già, imparo in fretta- e sulla sua faccia, spuntò il suo primo sorriso.

La sera passò in fretta, e quando era ora di dormire Erika la portò in camera di sua figlia
-spero ti piaccia Tit-
La ragazza esplorò la camera spazziosa e vuota. Aveva il pavimento e i mobili di legno di un colore chiaro, un letto matrimoniale al centro con una grande finestra con tende. Sopra il letto c'erano delle mensole con libri e altri oggettini che Tit non conosceva, la camera era piena delle foto di Tatiana.
-Allora, buonanotte! Chiamami se hai bisogno di qualcosa, sono nella stanza accanto- disse la donna
-ok, grazie mamma-
Tit si sedette sul letto, quella cosa ero morbida e molto calda. Quello che l' incuriosiva erano quelle strane immagini attaccate al soffitto. Tit si alzò in piedi, e cadde sul soffitto, ora era seduta normalmente sul soffitto, come era seduta poco prima sul letto.
-Quindi io ora sono te Tatiana- disse fissando l' immagine dove c'era la ragazza con delle amiche in piscina.
Subito il suo sguardo si posò sulla finestra. L' aprì col pensiero e uscì dalla stanza. Fissava il cielo e le stelle che splendevano nel cielo.
-chissà se io sono una di voi- disse alle stelle. Davanti a lei si estendeva una specie di campo d' erba con delle panchine. Su una di quelle panchine c' era un ragazzo che osservava le stelle e Tit osservava lui. I due si guardarono per un momento, lei sentiva che doveva sorridere e così fece guadagnandosi un cenno dalla mano da quel ragazzo. Lei sorrise di nuovo ed rientrò nella sua camera, lasciando il ragazzo solo e incuriosito. Gli occhi si stavano piano piano succhiudendo e il corpo le stava diventando pesante da reggere così ritornò nella sua forma originale e si stese sul letto. I suoi occhi argentei si chiusero, la sua mente andò nelle braccia di Morfeo e la stanza era illuminata da una luce candida, la sua.
Ciao a tutti!
Questa è la mia nuova storia, è molto diversa da Wendy-x, però spero vi piaccia♡
Marty

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