Tu chi sei ?

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Col teletrasporto non andò molto lontano. Quei maledetti raggi l'avevano indebolita molto, ma come facevano a sapere i suoi punti deboli?.
Non sapeva nemmeno Tit a cosa era realmente vulnerabile, oltre ai sentimenti umani, ovvio.

Si allontanò dalla scuola per circa 20 metri, prima di comparire in un fitto bosco a lei sconosciuto.

Pensava che era finita lì, e invece le sirene della polizia e il rumore dei carro armati invasero l'ambiente circostante.
Ebbe una visione dei militari che la stavano cercando con cani da caccia e  migliaia di quei raggi alle cinture.

Non poteva più teletrasportarsi, era troppo debole, così si fece prendere dalla paura e cominciò a correre.
Percorse si e no 5 chilometri, fino a che le sue gambe da umana non cedettero e cadde goffamente su un mucchio di foglie in mezzo una radura. Sentiva che poco più vicino passava una strada e c'erano abitazioni, ma non sapeva a quale distanza erano, e poi era troppo rischioso uscire allo scoperto in strada.
Chissà quante telecamere avevano sistemato.

Si trascinò coi gomiti fino ad un albero dove appoggiò la schiena.
-Maledetto Gold, maledetti militari, maledetti tutti!- picchiò fortemente la testa contro il tronco causando un grosso solco.
-Ma cosa mi è saltato in mente? Non avrei mai dovuto iniziare a vivere come un' umana, ora per colpa mia sono tutti in pericolo....i miei compagni....i miei concittadini....mia madre! Dove sarà? L' avranno trovata sicuramente....no! Non ci credo, non possono farle del male, devono passare sul mio cadavere prima di torcerle un solo capello!- tentò di alzarsi, ma cadde immediatamente, era troppo debole, sia fisicamente che materialmente.

I suoi pensieri vennero interrotti dall'avvicinamento di pattuglie della polizia e l'abbaiare dei pastori tedeschi, dei pitbull e dobermann avanzò velocemente.
-Devo scappare...- si alzò e riuscì a stare in piedi però non riusciva ad avanzare, le restava solo una cosa da fare.
-Devo usare il potere di Gold....scusa mamma....attivati- sentì il fuoco avanzare dal profondo del cuore fino alle vene.
Vide a quanto distavano i cani, e diventò invisibile.

Poco dopo le bestie circondarono l'albero dove si trovava. Per distrarli, fece cadere un grosso ramo secco su una delle macchine dei poliziotti che gli accompagnavano.
Come previsto tutti andarono a vedere l' accaduto e lei si mise in posizione di partenza.
-Pronti...partenza...VIA!- cominciò a correre alla stessa velocità dell'eroe dei fumetti Flash. Sfortunatamente, i cani si accorsero del movimento inaspettato delle foglie e cominciarono a inseguire il vuoto.

L' inseguimento durò mezz'ora e poco a poco Tit dovette rallentare, finché decise di fare un ultimo scatto esaurendo così anche l'energia di Gold.

Era ormai notte fonda, e Tit raggiunse una zona del bosco illuminata dalla luna, era da ore che camminava in cerca di una casa abbandonata o qualcosa del genere.
Non ci riuscì così quando vide la luce della luna in quel posto sentì che dentro di lei, qualcosa, si era fermato. Le gambe ceddero e anche i sensi l' abbandonarono.

La luna illuminava un povero corpo esile di una ragazza distrutta fisicamente e emotivamente. La tomba perfetta, tranquilla, solitaria, da certi punti di vista anche romantica.

Ma non era questa la fine di Tit.

La luce della luna, l' abbandonò e il suo corpo divenne luminoso e argenteo.

Era appena apparsa una seconda luna.

Era notte fonda.

Un ragazzo confuso e distrutto emotivamente, stava percorrendo una strada isolata verso casa sua.

Stava ripercorrendo tutta la sua vita, stava scoprendo dove aveva sbagliato.

Quel giorno era stato sconvolgente, per tutti, ma soprattutto per lui.

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