CAPITOLO 10: Qualcosa di strano

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-Sì papa,sì,ci sentiamo. Ciao- 

Megan ripose il telefono in tasca,sollevandosi dal sedile quanto bastava per compiere l'operazione. Isaac incrociò i suoi occhi,chiedendo silenziosamente il resoconto di quella conversazione. 

-Gli ho detto che la zia di Julie che vive fuori città è molto malata,in punto di morte. La mia migliore amica ha bisogno di me,e che non tornerò a casa stanotte molto probabilmente.- 

Isaac annuì. Megan riprese di nuovo il cellulare,e con fare frettoloso digitò un messaggio. 

-Scrivo a Julie di reggermi il gioco.-  spiegò,prima ancora che il ragazzo glielo chiedesse. 

Dopo qualche secondo l'auto si fermò,seguita da uno sbuffo da parte di tutti e due i ragazzi. Erano imbottigliati nel traffico,nel senso letterale della parola. 

-Non possiamo fare un'altra strada?- domandò la ragazza,con lo stesso tono di Ciuchino che chiede a Shrek se sono arrivati. 

-Fra qualche metro c'è una svolta che porta su una strada secondaria,ma prima dobbiamo arrivarci.- sbuffò Isaac. 

Le macchine davanti a loro erano in tre file ordinate,gli specchietti riflettevano la luce colorata del tramonto,le ruote sembravano essersi ancorate al terreno più o meno un secolo fa.

-Okay,allora ora tocca a te.- annunciò Megan. 

Il ragazzo la guardò con l'espressione leggermente impaurita. Aveva imparato che se una frase del genere usciva dalle rosee labbra di quella ragazza,di certo non prometteva nulla di buono. 

-Io ti ho detto cosa succede a me. Ora tocca a te. Perché non devo fidarmi di Scott?- incrociò le braccia al petto,come una mamma che chiede a suo figlio dove sono finiti gli spiccioli che aveva lasciato sul tavolo. 

-Meg...- sospirò. -Sarebbe una storia troppo lunga...- iniziò a farneticare Isaac.

-Abbiamo ancora tre ore e mezza di viaggio,forse quattro dato il traffico...- meditò la ragazza. -Dovrebbero esserti più che sufficienti.- sorrise vittoriosa. 

Isaac sospirò. Era abbastanza convinto che Megan non l'avrebbe presa affatto bene,che avrebbe messo in discussione la sua capacità di giudizio delle persone e se la sarebbe presa con se stessa più che con Scott. 

-Scott... Io lo conoscevo prima che iniziassi a frequentarlo.- iniziò con voce cauta. 

-Comunità internazionale dei licantropi?- chiese,con un sorriso ironico sul viso. 

Isaac esplose in una risata,poi si ricompose e continuò. -Lui è un'alpha,e per un po' di tempo è stato il mio alpha. In realtà non esattamente... Era una situazione piuttosto complessa.- il ragazzo scosse la testa.

-Il punto,Isaac. Qual è il punto del discorso?- lo richiamò Megan per farlo tornare alla realtà. 

Il ragazzo pensò che fosse meglio sputare subito il rospo,nessun giro di parole avrebbe cambiato il risultato e inoltre lui non era bravo con i giri di parole. -Era il ragazzo di Alllison.- disse,tutto d'un fiato. 

-Non eri tu il ragazzo di Allison?- 

-Sì. Ma prima di me c'era stato lui. Il suo primo amore.- Isaac prese un respiro profondo. 

-Vedi,Allison e Scott sono stati insieme per tantissimo tempo.- il ragazzo sembrava perso nei suoi ricordi. -Si sono amati.- 

Megan tentava di mettere insieme i pezzi di un discorso sconnesso,frammentato da immagini che balenavano nella mente di lui e lo riportavano indietro ne tempo fino a toccare una pelle che non poteva toccare più. 

REMEDY||Isaac LaheyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora