CAPITOLO 3: Remedy.

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Dedico il capitolo a @Nello_Horan.

La pioggia cadeva forte sull'asfalto,come se fosse arrabbiata e quel cadere violento fosse il suo unico sfogo.

Megan sbuffò più volte mentre cercava le chiavi di casa in ogni tasca e borsa a lei vicina. Quando finalmente le trovò,aprì la porta e la richiuse,con notevoli difficoltà e facendo cadere lo zaino sul terriccio bagnato più volte. Iniziò a correre più veloce che poteva verso la fermata dell'autobus,ma considerando che era già passato da cinque minuti la sua sola speranza era che fosse in ritardo. Niente da fare,perché ovviamente la sfortuna era una sua dote naturale,quindi l'autobus era già passato,il posto era deserto,suo padre era a lavoro,e lei aveva un'interrogazione in prima ora.

-Perfetto!- urlò al cielo,come se qualcuno lassù potesse sentirla e avere i sensi di colpa per averla lasciata da sola sotto la pioggia.

-Con chi parli?- ridacchiò qualcuno alle sue spalle.

Quando si girò,inquadrò subito un ragazzo. Aveva occhi marroni bellissimi e profondi,il sorriso di un angelo,un ciuffo castano leggermente spettinato e una splendida pelle color caramello.

- C-con n-essuno - balbettò la ragazza,imbambolata dall'aspetto del ragazzo. Quello sì che era decisamente il suo tipo.

Il ragazzo si concesse una breve risata,ma quando Megan sorrise nei suoi occhi comparve qualcosa di strano,come una nostalgia,come se si fosse improvvisamente reso conto di una cosa troppo triste per essere concepita,come se fosse stato svuotato di aspettative.

-Io devo andare.- disse semplicemente il ragazzo,prima di voltarsi e andarsene.

Megan rimase per qualche secondo con le sopracciglia unite e il volto contorto in una smorfia di confusione,le sembrava di aver sbagliato qualcosa ma non sapeva bene cosa.

Il suono di un clacson la distrasse dai suoi pensieri,si voltò e il finestrino scuro di una lucida auto nera si abbassò facendo spuntare gli occhi blu di Isaac.

-Megan?- chiese alzando un sopracciglio,come se quella fitta pioggia gli avesse reso difficile riconoscerla. In realtà avrebbe riconosciuto Megan tra milioni di persone,senza nemmeno dover vedere,semplicemente seguendo quell'indefinito odore che la circondava. Una fragranza particolare e solo sua.

-Grazie a Dio!- sospirò Megan,facendo il giro dell'auto e sedendosi nel sedile del passeggero.

-Scusa,quando ti ho offerto un passaggio?- ridacchiò Isaac,mentre la osservava tirarsi giù il cappuccio e studiarsi nello specchietto le punte dei capelli bagnate.

Lei si voltò verso di lui con un sopracciglio alzato. -Zitto e metti in moto,siamo in ritardo.- ordinò semplicemente.

Era passato qualche giorno dalla notte sul balcone,e Isaac aveva scoperto altre cose su quella ragazza. Aveva uno spiccato talento per il comando,e una sfacciataggine davvero rara.

Allungò la mano verso lo stereo e lo accese,poi girò la chiave e l'auto iniziò a strisciare nelle gocce di pioggia sulle note di "Remedy" di Adele.

-Mi piace questa canzone.- pensò ad alta voce Megan.

-Sì,è carina.- annuì lui con sufficienza.

-Non ti sbilanciare mai troppo che devi mantenere la tua aria da duro.- lo prese in giro la ragazza,alzando le sopracciglia e gonfiando il petto.

-Se mi conoscessi sapresti che non sono affatto un duro.- rise in risposta il ragazzo.

Isaac era impacciato,insicuro al punto da essere imbarazzante.

REMEDY||Isaac LaheyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora