Dedico il capitolo a @MartinaPaoletti3 perché "12 eschiMESI fanno un eschiANNO"
L'uomo si avvicinò cautamente all'auto,con un passo per nulla frettoloso,al punto che la sua camminata sembrò eterna sia a Megan che ad Isaac.
Quando finalmente fu davanti la portiera del ragazzo,questo abbassò il finestrino. Mano a mano che il vetro scendeva,ai loro occhi si rivelava un viso vecchio ma che tentava con ogni sforzo di mantenere la sua giovinezza. L'espressione era quella di un ragazzino scaltro,ma le rughe tradivano l'aspetto spensierato rivelando un vissuto quasi pauroso.
-Come mai da questa parti, vi siete persi?- domandò l'uomo,la sua voce non era direttamente minacciatoria. Dal tono sarebbe potuto sembrare amichevole, un semplice passante che si preoccupava di una macchina ferma in mezzo al nulla con dentro due giovani dall'aspetto pallido. Ma la verità era che in quel luogo non c'erano "semplici passanti", e che quell'uomo non era affatto preoccupato per i "due giovani dall'aspetto pallido".
Morale della favola? Erano nella merda.
Megan prese in mano la situazione,vedendo il pugno di Isaac stringersi troppo attorno al cambio per le marce.
-Tutta colpa mia.- iniziò a dire con una voce che non sembrava nemmeno la sua per quanto era squillante e fastidiosa. -Volevo fare una scampagnata romantica, ma la macchina non era d'accordo.- allungò un braccio ed iniziò a giocare con l'orecchio del ragazzo.
-Stiamo chiamando un carroattrezzi.- sorrise prima al signore,mostrandogli il cellulare che teneva nella mano libera,e poi ad Isaac,vedendo i brividi formarsi sul suo collo.
Il ragazzo tentò di concentrarsi su qualcosa che non fosse la mano di Megan attorno al suo orecchio, e sorrise abilmente all'uomo, nascondendo la preoccupazione interna.
-Posso darti una mano a controllare, amico.- l'uso della parola "amico", oltre a dimostrare l'inquietante ossessione per la giovinezza del cacciatore, rendeva la frase ancora più pesante e difficile da ignorare.
-No, grazie, non ce n'è bisogno, siamo apposto.- annuì convinto ISaac.
-Andiamo, mio zio quando ero piccolo mi ha insegnato dei bei trucchetti, ai suoi tempi era il proprietario di una delle officine più frequentate di questo stato.- ora era passato dalla modalità "giovane birbante" a quella "vecchio che ha vissuto ai tempi in cui...".
Il modo in cui guardò Isaac, con una minaccia velata dagli occhiali da sole, lo spinse a scendere dalla macchina. Guardò con l'espressione più calma possibile Megan, prima di richiudere la portiera Sentiva il cuore della ragazza battere all'impazzata, avrebbe voluto dirle qualcosa per calmarla ma non gli veniva in mente nulla. Lui non era tanto più tranquillo di lei, in fin dei conti.
L'uomo ed Isaac arrivano alla parte posteriore dell'auto, tirarono su il cofano in modo da non farsi vedere da Megan.
-OKay, Lahey, ti do l'opportunità di salvare la tua ragazza. Vieni con me senza fare storie, e io non le torcerò un capello. Prova ad opporti, e io le pianto una pistola in testa.-
Isaac prese un respiro profondo. -Perché dovrei venire con te?- chiese in tono sicuro.
-Io non faccio domande, mi limito ad eseguire gli ordini e tentare di restare vivo.- disse in voce monotona l'uomo. -Dovresti fare lo stesso.- concluse, chiudendo il cofano e incamminandosi verso la sua auto.
Isaac lo seguì silenziosamente. Dopo appena due passi sentì la portiera dietro di lui sbattere con forza.
- Dove andate?- la voce di Megan risuonò nel silenzio del nulla.
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REMEDY||Isaac Lahey
Про оборотнейDopo la morte di Allison,Isaac si trasferisce a Parigi insieme a Chris Argent. Scoprirà presto che la città dell'amore riserva parecchie sorprese,un mondo di licantropi si nasconde nei boschi,e una ragazza piuttosto particolare gli stravolgerà la vi...