8. Hold back the river - James Bay

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Alessio fece scendere Ginevra e la guardò negli occhi. «Scusa...» sussurrò il ragazzo. Ginevra si alzò sulle punte e cercò di avvicinarsi alle labbra dell'amico e lui, capendo, si avvicinò. Si baciarono nuovamente e le loro labbra si scontrarono ancora e ancora e lentamente faceva indietreggiare l'amico fin quando non si sedette sulla sedia e lei salì a cavalcioni su di lui.

Non sapeva dove era uscita tutta quella sfrontatezza, ma piaceva ad entrambi. Sul tavolino c'era il telecomando che controllava lo stereo mentre "Hold back the river" suonava. La voce del ragazzo era fantastica e Ginevra si rammaricò di non conoscerlo. Tornò con la mente a quella situazione. Alessio le stringeva i fianchi e continuavano ad assaggiarsi sempre più famelici. Il biondo cliccò qualcosa sul telecomando prima di poggiarlo per terra ma Ginevra non se ne accorse, era troppo occupata a cercare di togliersi il cardigan così Alessio la aiutò, poi le tolse la maglia e lei tolse quella di Alessio.

«Ehi, aspetta...» entrambi si alzarono e Alessio andò un po' in giro: prese una coperta e la stese per terra, sulla quale buttò i cuscini del divano, accese il camino, prese un asciugamano, una bustina che sembrava di alluminio da un mobiletto nel bagno e chiuse a chiave la porta del cottage. Erano solo loro due e si baciarono ancora. Lei sempre in punta di piedi e lui sempre abbassato; ogni tanto sorridevano e si mordicchiavano il labbro inferiore a vicenda.

«Sei sicura?» domandò il ragazzo, guardandola negli occhi.

«Si.» rispose subito Ginevra e Alessio fu nuovamente sulle sue labbra; la fece sdraiare per terra. La canzone ripartì: sempre la stessa e Ginevra si rese conto che aveva messo la canzone in ripetizione e sorrise. Quella volta c'era anche la batteria, e si sentiva persino il basso e le doppie voci. Era veramente ben fatta. E poi non pensò più alla canzone perché Alessio si tolse i pantaloni. Era davvero un bel ragazzo. La pelle scura era segnata da alcune cicatrici che molto spesso aveva curato; non muscoloso ma comunque riusciva ad alzarla, come poco prima mentre ballavano, ed era magro. I nei sulla schiena erano a migliaia come quello vicino al labbro, sulla parte destra, che aveva sempre adorato come le leggere rughette che si formavano che si formavano al lato degli occhi quando sorrideva o ancora le occhiaie che gli conferivano un aspetto più misterioso, come se fosse maledetto. Si sorrisero prima che si sedesse di fianco a lei, sulle ginocchia. Prese a baciarle il collo e Ginevra non seppe se tutto era diventando più caldo per la stufa o per i baci bollenti che le lasciava sulla pelle e la facevano tremare e fremere per ogni contatto. Continuò la sua lenta e torturante discesa. Le clavicole, il solco tra i seni, la pancia, il fianco...

«Posso?» chiese, una volta arrivano ai pantaloni. Ginevra annuì leggermente così lui abbassò la cerniera e poi aprì il bottone così che riuscisse ad uscire. Arrivò fino all'orlo delle mutandine per poi tornare su. Infilò una mano dietro la schiena, cercando il gancetto del reggiseno che, però, non trovò.

«Davanti.» sussurrò lei. Ad un certo punto diventò rossa. Stava davvero perdendo la verginità. Stava davvero per mostrarsi nuda al suo amico mentre nello stomaco qualcosa si agitava e si formava un nodo alla gola. Tremò le leggermente quando Alessio sfiorò le coppe del reggiseno.

«Ginevra, se vuoi possiamo fermarci.» le disse. Si stava assicurando che stesse bene, sapeva che era la sua prima volta e non voleva farla sentire a disagio.

«No... andiamo avanti.»

«Ascoltami...» si guardarono ancora una volta negli occhi. «Non devi fare qualcosa che non vuoi. È il tuo corpo, la tua vita.»

«Okay, io però lo voglio. Voglio tutto questo.» rispose Ginevra. Prese un profondo respiro e posò le sue mani sul gancetto del reggiseno che si trovava tra una coppa e l'altra e lo aprì. Gli occhi di Alessio saettarono sul petto di Ginevra e si bagnò le labbra. Scese leggermente su di lei, gli occhi più scuri, i capelli del ragazzo sfiorarono le sue clavicole mentre apriva le labbra e baciava il suo seno sinistro e il piccolo neo per poi prendere il capezzolo in bocca e Ginevra inarcò la schiena. Alessio sorrise impercettibile per la reazione della ragazza dai capelli rossi. Quando si staccò si avvicinò al seno destro e succhiò leggermente facendo uscire un mugolio sommesso dalle labbra della rossa. Quando finì si alzò leggermente e osservò il segno violaceo che stava diventando più scuro.

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