20. Superheroes - The Script

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Ginevra era una di quelle ragazze forti ma allo stesso tempo deboli. Si faceva vedere mentre piangeva solo da poche persone, quelle che più amava, quelle che avevano il potere di distruggerla in quei momenti, eppure la trattavano come il più delicato dei fiori; era una di quelle ragazze piene di vita che si lamentano sempre per le stesse cose, ma che alla fine le fanno; una di quelle ragazze che cantano in mezzo alla strada senza fregarsene degli altri; una di quelle che balla in una stanza anche se è l'unica, una di quelle che non ha bisogno di nessuno eppure di tutti; quelle che dicono di non importarsene, ma che alla fine ci stanno male e non lo danno a vedere; quelle che vorrebbero piangere ma non lo fanno, sorridono; quelle che sanno che non tutto è finito, che c'è sempre un nuovo inizio, un nuovo viaggio da fare, una nuova destinazione, un nuovo mondo. Ecco perché piaceva ad Alessio. Perché era una ragazza più unica che rara; non le piaceva mettersi in mostra eppure, quando entrava in una stanza tutto si illuminava, tutto diventava più bello, non voleva attenzione ma l'otteneva comunque per il suo modo di essere: vero.

E perché a lei piaceva Alessio?
Alessio era, come lei, una persona vera. Combattiva, non mostrava mai le sue cicatrici, ma comunque c'erano. E andava avanti, sapeva che niente poteva fermarlo. Era un osservatore, osservava le cose in silenzio, cercando di capirle. Non diceva mai troppo, ma neanche troppo poco: il giusto. Era in grado di leggerti dentro, con quei suoi occhi ghiacciati, freddi, ma al tempo stesso così caldi, rassicuranti. E la pelle scura, morbida, liscia. Era uno che non prendeva le cose seriamente, dava il giusto peso alle parole a seconda dei momenti. Non si dava mai per vinto, cercava sempre una soluzione.

Due persone, così diverse, ma con tanto in comune. Riuscivano a curarsi a vicenda, erano necessari l'un l'altra. Cadevano assieme e si rialzavano assieme. Ma una cosa era certa: tutte le volte che cadevano non avevano mai toccato il fondo. Sempre un passo davanti agli altri, sempre così lontani eppure così vicini. Come quando guardi l'orizzonte in spiaggia; ad un certo punto il cielo sembra fondersi con il mare, non riesci quasi più a distinguere l'uno dall'altro, quasi sembrano si siano fusi in un tutt'uno, eppure non si toccano mai, sempre distanti.

Opposti come la notte e il giorno, come l'inverno e l'estate.

Quindi, cosa accomunava queste due persone? L'amore.

E non erano una coppia perfetta, no. Avevano tanti difetti, e assieme erano un disastro. Chi li capiva era bravo. Ma loro si amavano. Amavano entrambi i difetti l'un dell'altra, tanto da far diventare quei difetti un pregio, una perfezione. Ginevra era testarda fin su alla punta dei capelli, Alessio era così riservato... eppure si trovavano perfettamente assieme. Per loro non c'era bisogno di fare qualcosa, bastava essere assieme. Potevano anche non parlarsi, perché i loro occhi dicevano tutto.

Beh, ora immagino vorreste sapere chi sono io...
Non sono nessuno. Sono tutto. Sono il vento che viaggia, la pioggia che cade...
So tutto, eppure non so niente. So questa storia, ma non so cos'è l'amore. So che esistono le stelle, ma non so dove sono. Forse sono in questa galassia, forse sono in un'altra galassia, forse è solo una piccola cicatrice dell'universo. Magari quella è la luce di un altro universo e a noi sembrano stelle.

Perché vi ho raccontato questa storia?
Due persone diverse, completamente incasinate da testa a piedi si sono incontrare per una disposizione delle stelle, perché Dio ha voluto così, per una coincidenza... su 7,3 miliardi di persone... quante possibilità c'erano che due persone, su così tante, potessero incontrarsi e innamorarsi? Ah, la vita, che cosa strana. Forse più dell'amore. Un attimo ci sei, l'attimo dopo no; in un momento stai respirando, l'altro sei sotto terra; hai tutto e poi, un secondo dopo, non hai niente. Un equilibrio così fragile, un filo così sottile... che cosa complicata, forse più dell'amore, più del dolore, dell'odio... beh, se su 7,3 miliardi di persone Alessio e Ginevra sono riusciti a raggiungere la felicità, questa cosa può capitare anche a me, e anche a te che stai leggendo e a tutti gli altri. Le persone anche sono cose altamente indecifrabili. Neanche noi sappiamo realmente come siamo e la maggior parte di noi ha paura di saperlo. Ci siamo costruiti il nostro castello perfetto, con delle mura impenetrabili, eppure qualcuno riesce sempre ad oltrepassarle... eppure facciamo di tutto per chiudere gli altri fuori; ma perché? Abbiamo sul serio tanta paura di farci vedere come siamo realmente? Le nostre idee, il nostro carattere, le nostre forze e le nostre debolezze? Siamo tutti uguali: abbiamo tutti un cuore che batte, uno scheletro, dei polmoni, degli occhi, una bocca... e tutti abbiamo una costante in questo mondo pieno di variabili. Quella di Ginevra è Alessio, quella di Alessio è Ginevra, e la tua?

This is everything I didn't sayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora