«Oggi non eri a scuola...» appena si mise a letto Valentina entrò in camera sua, sedendosi sul suo letto.
«Lasciami dormire.» bofonchiò lei, coprendosi con il cuscino.
«Dov'eri?» Valentina, quando ci si metteva, era irremovibile.
«Da nessuna parte.» aveva risposto, sentendosi stanca.
«Sei abbronzata.» continuava ad accusare Valentina.
«Oh, ma i cazzi tuoi?» Ginevra si girò verso la sorella.
«Okay, ora ti devo chiedere anche con chi eri perché, sai, neanche Alessio era a scuola...»
«Dio, aiutami tu.»
«Se mi racconti cos'è successo non lo dico a nessuno, dai!»
«Okay, va bene!» Ginevra si era seduta sul letto e guardava la sorella negli occhi. «Ma non lo devo dire a nessuno.»
«Croce sul cuore.» Valentina era molto eccitata, si vedeva dalla luce che aveva negli occhi.
«Beh... inizio da stamattina.
Mi ha scritto un messaggio, mi ha detto di arrivare alle otto fuori scuola. E così mi sono svegliata prima e sono scesa e ho fatto le corse per arrivare in tempo. E sono arrivata alle otto meno dieci e lui era già li. E ti giuro, è stato fantastico. Aveva un pacchetto tra le mani e lo girava e rigirava e guardava in basso. Così mi sono avvicinata e l'ho salutato. Lui ha detto: "auguri piccola bambolina" perché sai, è il soprannome che mi ha sempre dato, e poi mi ha allungato il pacchetto.»«Cosa c'era dentro?»
«Se mi fai arrivare...» le due si misero a ridere e Ginevra riprese a raccontare. «...e poi è una cosa tra me e lui. Non te lo dirò.» Valentina fece una faccia contrariata ma non disse più niente perché sapeva che se avrebbe insistito Ginevra non le avrebbe raccontato più niente. «Ed aveva un tulipano bianco tra le mani. Sai quanto io adori i tulipani. Beh, allora... siamo saliti sulla moto, e siamo andati in costiera. E beh, aveva portato gli asciugamani e allora ci siamo messi un po' sulla spiaggia. Ma è ancora freddo per fare il bagno, così abbiamo parlato un po'...»
«Di cosa?»
«Niente di particolare. Poi ho tirato fuori il CD e abbiamo ascoltato l'undicesima traccia. Abbiamo mangiato e abbiamo fatto un giro, poi siamo tornati... niente di particolare.» e invece cavolo se era successo qualcosa! Il regalo le aveva fatto spuntare un sorriso enorme, poi in costiera si erano seduti, senza scarpe, sui sassolini... avevano parlato di tante cose e all'ora di pranzo avevano mangiato in un parco. Aveva cucinato lui. E facendo quel "giro" si erano persi, ritrovandosi nella parte vecchia della città, piena di vicoli e vicoletti.
«Moriremo qui. Da soli...» aveva detto Ginevra, afferrando la mano di Alessio.
«Ma no, ora prendo il cellulare e mettiamo il navigatore.» Alessio sorrideva come un bambino e strappò un sorriso anche alla neo diciottenne. «Non c'è linea. Quanto odio la Wind.»
«Cosa si fa?» aveva chiesto la rossa, mordendosi l'interno della guancia.
Alessio la guardò per un po', poi la baciò e la spinse delicatamente contro il muro. Lì non c'era nessuno e allora i due approfondirono il bacio. Le mani di Ginevra vagarono nei capelli del ragazzo e quelle di Alessio esitarono sulla sua vita prima di scendere sui fianchi e accarezzarli lentamente. Quando iniziarono a respirare più pesantemente Alessio afferrò i fianchi di Ginevra con più forza, così come la ragazza si aggrappò a lui. Si alzò leggermente sulle punte per essere all'altezza del ragazzo, ma comunque avevano ancora una decina di centimetri. Alessio la fece salire sullo scalino della casa che si trovava lì e si trovarono alla stessa altezza, continuando a baciarsi senza staccarsi. Il bacio più bello della sua vita. Ginevra l'aveva pensato molte volte, persino mentre raccontava alla sorella ciò che era successo, ed Alessio non la pensava diversamente. Quando alla fine si staccarono lui la prese in braccio e le fece fare un giro prima di posarla giù. Lei, in risposta, si aggrappò ancora più forte al ragazzo.
Risero per un po' poi cercarono di uscire da quei vicoletti tutti collegati tra di loro e, fortunatamente, pochi vicoli più in là da quello del loro bacio, un vecchietto annaffiava i fiori, così chiesero informazioni e riuscirono ad arrivare alla spiaggia nella quale avevano pranzato. Avevano preparato tutto ed erano tornati a casa.
Ora che Ginevra ci pensava si erano proprio comportati come due fidanzatini con gli ormoni impazziti.. la sorella l'aveva abbandonata dopo averle dato la buonanotte e lei si ritrovò con il cellulare tra le mani; gli scriveva un messaggio, lo leggeva prima di inviarlo e poi lo cancellava. Aveva paura di dargli fastidio. Dopo un po', però, il cellulare vibrò e le arrivò un messaggio da Alessio.
"Ehi, bambolina, ora hai ufficialmente 18 anni!!
Come ti senti, maggiorenne?"Sorrise quando finì di leggere il messaggio.
"Mi sento quasi indipendente u.u"
Aveva risposto ed inviato. Prese il suo CD e decise di riascoltare la canzone che avevano ascoltato in spiaggia. Si era resa conto che loro due dividevano davvero tante canzoni di quel CD.
"Ora vado a dormire, quasi diciannovenne. Ti scrivo domani ahah.
Notte <3"E così, dopo che anche Alessio aveva risposto dandole la buonanotte e dopo che "Tu sei lei" di Ligabue era finita, crollò; non prima, però, di aver tolto il CD dal lettore per paura si graffiasse.
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This is everything I didn't say
ChickLitQuel CD trovato sul banco è diventata la sua colonna sonora, la colonna sonora della sua vita, delle sue scelte, dei suoi sbagli; quelle canzoni ci sono sempre state, durante le sue cadute, durante le volte nelle quali si è rialzata, mette andava av...