Quel giorno era iniziato nei migliori dei modi. Il suo regalo era conservato all'interno di una busta, nel suo libro preferito: "L'ombra del vento", cavolo se amava quel libro. Era stupendo.
Iniziò la giornata sentendo la traccia numero dodici del CD che le diede una bella scossa. Dopo aver sistemato il suo letto e la sua scrivania si mise a studiare. La scuola era quasi finita, lei finalmente sarebbe stata libera da tutti gli impegni, però... beh, doveva ancora fare l'esame e non sapeva esattamente quale fosse l'argomento adatto. L'ansia iniziò a possederla e lei aveva bisogno di rilassarsi e di stare bene. Cercò la sua lametta, ma si ricordò che aveva promesso ad Alessio che avrebbe cercato di non farlo più, quindi passò al piano B, frugando nella sua borsa per trovare il suo flacone di pillole. Ne prese un paio e subito si sentì meglio, così riprese a studiare.
Studiò per un bel po', interrompendo solo per mangiare e andare in bagno, poi la sorella entrò in camera come un uragano.
«Ginevra! Muovi il culo e mettiti qualcosa di decente addosso che stasera si va in discoteca.» e così fu. Già l'ho detto che odiava gli spazi chiusi, non li aveva mai sopportati, e più gente c'era più lei stava male, per non parlare del rumore e dei corpi sudati... odiava la discoteca. Era l'unica cosa che odiava più della scuola. Però fece come disse la sorella, si vestì velocemente dopo una doccia rapida e prima di andarsene salutarono la madre. Il padre non sarebbe tornato neanche quella sera a casa. Ultimamente i rapporti tra i loro genitori era sempre teso, e alle due ragazze questa cosa faceva stare parecchio male. Ovviamente la madre lanciò delle occhiatacce a Ginevra.
Uscirono in fretta, mentre la rossa cercava di aggiustare il top. «Ed ecco qui le maggiorenni!» Andrea prese in giro le due ragazze e aprì la porta ad entrambe.
«Che fesso.» commentò Ginevra prima di salire in macchina.
«Oh, la bimba inizia a dire parolacce!» continuò Alessio, guardandola dallo specchietto retrovisore.
«Metti in moto, va.» Valentina si stava sistemando il rossetto, ma Ginevra parlò con una strana euforia, che non passò inosservata ad Alessio.
Quando entrarono in discoteca c'era la stessa canzone che Ginevra che aveva sentito quella mattina, solo che era cantata da una voce diversa.
Stranamente quella sera ballò e poi, quando tornarono a casa, Andrea insistette per farli dormire da lui. Così avvisarono la madre, che fu ben felice di avere una serata solo per lei, e andarono tutti da Andrea. Quella sera Ginevra aveva bevuto, e non poco. Quando si ritrovò da sola con Andrea, che la stava accompagnando in camera, non si trattene e gli saltò addosso. Lui stette al gioco e continuò a baciarla. Entrarono lentamente in camera e lei si tolse velocemente tutti i vestiti, e fece lo stesso con lui; entrambi si buttarono sul letto e lei prese il controllo della situazione, mettendosi a cavalcioni su di lui.
«Ginevra, forse...» Andrea non finì di parlare che lei iniziò a tracciare una linea con dei baci dal suo ombelico fino ad arrivare ai suoi boxer. Glieli tolse rapidamente e lui rimase senza fiato. E quando le sue labbra si schiusero per scendere verso di lui non riuscì più a controbattere e, anzi, dopo un po' si alzò e andò in camera sua, per tornare velocemente con un preservativo. Non perse tempo e lo infilò. Ginevra fece quella cosa di buttare fuori il petto e abbassare il bacino mentre si sistemava che lo fece impazzire, proprio come aveva fatto impazzire Alessio. Andrea non perse altro tempo e si abbassò su di lei, che portò le mani dietro la schiena del ragazzo. Ogni spinta era più forte della precedete e Ginevra gli graffiò pian piano la schiena. Dopo una decina di minuti Andrea si accasciò su di lei che crollò letteralmente, dopo un po' si addormentò anche lui, entrambi abbracciati l'un l'altro.
Lei era stata troppo ubriaca per capire cosa voleva e anche lui aveva bevuto perché subito aveva ceduto. Non sarebbe dovuta andare così. Ginevra non avrebbe dovuto bere così tanto e Andrea avrebbe dovuto trattenersi. Ma si sa, quando si è adolescenti sono gli ormoni a comandare. Il giorno dopo se ne sarebbero pentiti amaramente.
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This is everything I didn't say
Chick-LitQuel CD trovato sul banco è diventata la sua colonna sonora, la colonna sonora della sua vita, delle sue scelte, dei suoi sbagli; quelle canzoni ci sono sempre state, durante le sue cadute, durante le volte nelle quali si è rialzata, mette andava av...