Il mattino seguente, mi ritrovai a giocare con la zuppa nel piatto, il caos nella mia testa alimentò in me una fuga strana e silenziosa.
Il bisogno di dire tutto a Harry mi graffiava il petto e la gola, facendomi sentire come se non potessi più prendere fiato. Non sapevo come sarei riuscita a vederlo se lui non avesse mandato qualcuno a chiamarmi. E molto probabilmente, non lo avrebbe più fatto, dato che la sua futura moglie e gran parte della sua famiglia allargata sarebbero rimasti al castello fino al grande giorno. Il festival iniziava quel pomeriggio e sarebbe durato dieci giorni, cioè fino alla celebrazione del matrimonio.
Mi alzai, cercando di mantenere l'equilibrio mentre mi avvicinavo al vaso da notte per vomitare di nuovo.
Madre e Pa erano andati a parlare con la famiglia di Liam. Presto, sarebbero tornati a casa. Con una data, un piano.
Mi lavai il viso, sciacquai la bocca e indossai il mio cappellino.
"Vado a fare una passeggiata."
Mary si alzò, allungando la mano verso il suo maglione. "Vengo con te."
"No, Mary."
La sua espressione vivace si spense.
"Per favore," aggiunsi, per togliere l'accenno di durezza che avevo usato. "Ho bisogno di stare sola."
~~
L'erba mi solleticò le caviglie, i polpacci e, nel punto in cui era cresciuta di più, anche i fianchi. Mi mossi velocemente, liberando sussulti e forti singhiozzi.
Era lì che ci incontravamo, dove parlavamo per quelle ore rubate. Lì era diventato mio e aveva capito che ero sempre stata sua.
Mentre ora mi sembrava di stare seduta su una tomba.
Qualcosa di blu apparve davanti alla vecchia quercia e quando stetti per abbassarmi e nascondermi, Harry fece la sua comparsa, rilassando il sopracciglio per il sollievo quando vide che ero solo io.
"Cath!"
Piansi, correndo verso di lui e gettandomi tra le sue braccia.
La sua bocca fu dappertutto: sui miei capelli, sul mio collo, e dopo che ebbe tirato giù la cima del mio vestito fu
sul mio petto, proprio sopra il mio cuore."Ho sentito che eri malata," sussultò, frenetico. "Dimmi che stai bene. Per favore Cath, dopo il banchetto! Il Duca! E quel giorno... so che l'hai vista arrivare!" Si spinse all'indietro per cercare il mio sguardo. "Per favore, parlami. Mi ucciderebbe vederti con un altro."
Quella confessione mi distrusse nuovamente-perché ancora non sapeva che presto mi avrebbe vista con un altro uomo.
Rimasi senza respiro per il dolore, ma nonostante ciò, lui si scusò.
"Mi dispiace. Mi dispiace così tanto," sussurrò, le sue lacrime bagnarono il mio collo quando ci appoggiò il viso. "Non la voglio. Non voglio nessun'altra. Per favore, Cath, parlami."
"Harry," dissi, prendendo il suo viso fra le mani in modo che incontrasse i miei occhi. "Guardami."
Sbatté le palpebre e in un primo momento, i suoi occhi sorrisero attraverso le lacrime, poi li restrinse sempre di più mentre studiava la mia faccia. "Cosa c'è?"
"Sposerò Liam. Presto."
"Cosa?" I suoi occhi diventarono duri, serrò la mascella in un momento di rabbia che non ero mai stata capace di immaginare sui suoi lineamenti. Accennò una risata priva di umorismo, come se la cosa fosse assurda. "Lo proibisco."
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No Fury [Italian translation]
FanfictionIl principe nacque nella lussuosa camera della madre tre giorni prima che io emergessi sul pavimento squallido della birreria. Lui faceva parte della famiglia reale . . . lei no. Ma l'amicizia segreta che nacque tra i due durante l'infanzia, divent...