Presente: Settanta

7.2K 405 15
                                    

Harry guardò Anne per diversi minuti mentre lei cadeva in un sonno profondo nella culla, prima di girarsi verso di me e sorridermi.

Lei avrebbe dormito tutta la notte... ma il neonato no. Temevo già le lunghe notti. Anticipavo già la confusione nella mia testa mentre camminavo nel sonno durante le ore diurne.

E avrei dovuto sopportare tutto questo da sola, dato che Harry sarebbe partito per la Spagna.

Si avvicinò a me e si chinò, posando una mano sulla mia mascella e baciandomi le labbra. Si tirò indietro e aggrottò le sopracciglia quando si accorse della mia postura e della mia espressione. "A che cosa stai pensando? Sembri..." Cercò i miei occhi, "contrariata."

Questo mi fece ridere. "Mi sto chiedendo quanto tempo abbiamo a disposizione prima che il bambino si svegli."

La bocca di Harry formò una piccola 'o' e si girò a guardare oltre la sua spalla come se si fosse appena ricordato del neonato. "Beh, allora, mettiamoci a lavoro..."

Con un leggero ringhio, la sua bocca raggiunse il mio collo, le sue mani raccolsero la mia gonna in due pugni per poi alzarla e togliermela. I suoi palmi erano caldi e lisci sui miei fianchi e intorno alla mia vita. Affamati, come se non mi sentisse da giorni.

E nonostante il cambiamento della stanza, l'odore di legno e di pietra era lo stesso, come la sensazione della sua bocca e delle sue mani su di me. La nostalgia mi inondò e in un istante il mio cuore diventò troppo grande per il mio petto.

Avevamo già fatto l'amore lì prima, ma sembrava che fosse passata una vita: eravamo due persone diverse, in qualche modo molto più giovani. Le nostre circostanze erano in contrasto con quelle attuali. C'era una disperazione, che ci diceva che non saremmo più stati in grado di toccarci così, che questa era l'ultima volta, no, che questa volta era l'ultima.

Non sapevo come ricordare questo momento, o se volevo sempre sentirmi così disperata.

Volevo che cambiasse, volevo che fosse lo stesso di una volta. Volevo che migliorasse e volevo che fosse altrettanto bello.

Parole singole salirono per la mia gola e uscirono dalla mia bocca: "Spogliati."

Harry fece un passo indietro, la sua bocca si curvò in un sorriso mentre le sue mani raggiungevano il colletto della sua camicia, alzandola e passandola sopra la testa. "Sì, mia signora."

Sembrava sapesse esattamente a cosa avevo appena pensato. I miei occhi si mossero lungo il suo torso; era liscio, lungo e forte.

Spinse i pantaloni giù dai suoi fianchi e tornò in posizione eretta, guardandomi. "E ora?"

"Vai a stenderti sul letto per me." Cercai di suonare severa, distante, ma non riuscivo a trattenere il mio sorriso.

Si girò obbedientemente e camminò verso il letto e ne approfittai per ammirare il suo didietro.

"Sono così nervoso," disse giocosamente. "Che hai in mente?"

"Rilassati," gli dissi, ghignando. "Mani contro la testata del letto."

Fece quello che gli chiesi con un sorriso entusiasto e mi guardò mentre mi dirigevo verso di lui e salivo sul letto con addosso solo l'intimo. Gattonai lentamente verso di lui, fissando la sua pelle nuda.

"Così pronto ed esuberante sul mio letto," lo provocai, chinandomi per baciargli il collo. Lui rabbrividì sotto di me e sentii la tensione nelle sue braccia, mentre resisteva alla tentazione di toccarmi.

Indietreggiai con la schiena e lo guardai, combattendo un altro sorriso. Quasi non riuscivo a credere chi eravamo una volta. Quasi non riuscivo a credere che un tempo lui non mi appartenesse completamente.

No Fury [Italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora