Chiusi gli occhi, portandomi una mano sul viso. Solo pensare a Maria mi faceva scivolare le interiora per la rabbia. "Non ti rendi conto di ciò che mi stai chiedendo. Stai passando da quello che abbiamo appena fatto a parlare di lei."
"So che è il momento sbagliato," disse, baciandomi la spalla. "Ma mi sento..." cercò la parola giusta. "Mi sento pronto. Noi -- io e te -- siamo in una fase in cui possiamo affrontare alcune di queste cose ormai. Prima mi sentivo così sopraffatto e isolato. Ma ora no. Ora ho te."
Strinsi gli occhi, cercando di non sentirmi amareggiata.
Poi lo guardai di nuovo e baciai la sua bocca morbida. "È vero. Mi avrai sempre." Studiai i suoi occhi, cercando qualche traccia di paura o esitazione. "Ma la storia... non è semplice come pensi."
Le sue labbra incontrarono il mio collo. "Sono sicuro che tu abbia ragione. Ma voglio tornare a casa mia. Voglio portarti con me. Non posso farlo finché non avrò saputo tutto quello che dovremo affrontare là."
Aveva ragione. Non potevamo restare nella fantasia di quel capanno per il resto delle nostre vite, indipendentemente da quanto lo volessi.
Mi sedetti, incrociando le gambe e guardando la nostra bambina mentre dormiva profondamente nella culletta. "Non so da dove iniziare..." ammisi.
Hai sposato una donna che non ti piaceva.
Ti ha beccato con la tua amante.
Lei ti ha tradito.
Suo padre ha tradito tutti noi.
È responsabile della morte di tuo padre.
Mi ha imprigionata e ha preso nostra figlia.Era troppo. Come potevo dirgli tutto questo mentre eravamo nudi sul nostro letto?
"Dimmi di lei?"
Annuii, grata che mi avesse suggerito di partire da lì; sarebbe stato abbastanza facile. "Era una principessa della Spagna, la più giovane, con quattro fratelli maggiori."
"Suo padre è il re, il nostro alleato, giusto?"
Annuii, ma quella storia si era rigirata troppo velocemente. "Credevamo che fosse un alleato. Durante la guerra hai scoperto che stava pagando i ribelli."
Harry si irrigidì accanto a me. "Perché avrebbe dovuto farlo? Sua figlia è già regina del nostro paese. Ha accesso a ogni cosa che potrebbe volere."
Scossi la testa. "Non lo so. Forse per eliminare la tua famiglia e aumentare la sua influenza?"
Concordò, inclinando leggermente la testa. "I problemi con la Spagna sono più grandi di una scaramuccia con un po' di ribelli. Questo mi preoccupa."
"Lo so. Probabilmente questo sarà il problema più grande che dovrai affrontare dopo il tuo ritorno."
Annuì lentamente mentre considerava la cosa. E poi chiuse gli occhi, stringendoli forte. "Sì. So chi era." Si portò le mani sugli occhi. "L'ho incontrata."
"Sì. Hai passato un anno in Spagna quando eri piccolo. L'hai incontrata là."
"Magra," disse. "Ossa minute. Né bella né normale."
"Sì," confermai, guardandolo mentre si sforzava a ricordare. "Ricordi come si chiama?"
Si sedette, dondolando leggermente. "Ce l'ho sulla punta della lingua... Riesco a vedere il suo volto..." Aprì gli occhi, guardandomi in cerca d'aiuto.
"Maria."
Si lasciò sfuggire un sospiro. "Maria." E poi ghignò. "Penso che sarei riuscito a indovinare."
Questo mi fece sorridere, nonostante l'eco tremendo del suo nome che rimbombava nella stanza ventosa.
"Sapeva che suo padre ci stava tradendo?"
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No Fury [Italian translation]
FanfictionIl principe nacque nella lussuosa camera della madre tre giorni prima che io emergessi sul pavimento squallido della birreria. Lui faceva parte della famiglia reale . . . lei no. Ma l'amicizia segreta che nacque tra i due durante l'infanzia, divent...