29.Cena con "delitto"

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Volevo sapere.
-Parla!- dissi ansiosa.
-Promettimi che non ti farai prendere dal panico, qualsiasi cosa dirò e che verrai con me in ogni caso?- continuó.

Ripresi a camminare per la camera con il cuore che batteva a mille.

-Stasera ho una cena con la mia famiglia e verrai anche te.- disse.

Mi fermai in preda al panico.

Con la sua famiglia?

La principale causa delle sue sofferenze.

Voleva portarmi ad una cena con loro dopo che si era appena lasciato con la fidanzata che loro adoravano?!

Il mio cuore cercava prepotentemente uscire dalla cassa toracica.

-Dopo tutti questi anni insieme vi siete lasciati e tu vuoi presentarti ad una cena con i tuoi,con un'altra,dopo neanche una settimana?-

Quelle parole uscirono da sole.

Non sapevo neanche io se esserne felice o meno.

Avevo troppa paura di incontrare i suoi, soprattutto in una situazione del genere.

Portarmi a quella cena significava mettere alla luce del sole la nostra relazione.

Inutile nascondere mi faceva piacere ma c'era sempre un ma.

-Che vuoi da me Ann?
Quando volevo solo scoparti, non volevi essere una delle tante, e alla fine non lo volevo neanche io.
Ora che con Jess è finita ti vorrei a cena com i miei e non ne sei felice. Che altro vuoi da me?- disse spazientito.

Avevo già tutto quello che volevo.

É solo che avevo paura.

Mi alzai dal letto e uscii fuori dalla stanza, senza dire niente il suo tono mi aveva infastidito.

Perché dovevo per forza volere sempre qualcosa da lui e non potevo essere io il problema?

Mi faceva piacere conoscere i suoi, per vedere il volto delle persone che lo avevano ridotto così, è solo che non pensavo fosse il momento adatto.

Mi persi ad osservare il panorama aldilà del vetro del soggiorno.

Mi cinse da dietro.

-Ei smetti di pensare. Diciamo che per una volta vorrei fare le cose a modo mio. Perciò questa sera ci sarai te. Non mi pare che sia stata tanto male al mio fianco l'altra volta?-

Io annuii e sorrisi al pensiero del matrimonio.

Anche se continuavo a non essere d'accordo.
-È proprio necessario che venga questa sera, non potresti andare da solo?- dissi per poi pentirmi subito dopo.

Capii che anche lui aveva paura, mi voleva al suo fianco.

-Come devo vestirmi?- dissi prendendolo in contropiede.

Lui scosse la testa.

-allora verrai?-
Lo baciai in tutta risposta.

-Vestiti come credi dovrai essere te stessa, solo questo ti chiedo.-

Non volevo risultate inadeguata.
La questione diventava preoccupante.

Erano le sette quando Matt passò a prendermi con la moto.
Iniziavamo bene.
Avevo messo un vestito nero semplice quello del primo appuntamento con Geroge.
Si lo so non avrei dovuto, ma dovevo fare shopping non avevo molti vestiti.

Take careDove le storie prendono vita. Scoprilo ora