30. Special night

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Non ero abituato a ricevere sorprese, ma lei era così entusiasta di organizzare qualcosa per il mio compleanno che non ero riuscito a dirle di no.
Mi aveva lasciato un post- it in ufficio.

Fatti trovare questa sera alle 7.00 pm, nel  salone con un abbigliamento casual, ho una sorpresa per te!

Avevo voltato e rivoltato quel pezzetto di carta tra le mie dita.
Indeciso se rifiutare o meno la cosa.

Ero curioso sul cosa avesse architettato, ma non ero dell'umore giusto per uscire.
Poi io mio regalo di compleanno lo avevo già avuto e altroché se mi era piaciuto.

Afferrai lo smartphone per mandarle un messaggio e metter fine a quella pagliacciata.

-Ei eccoti!- entrò sorridente nella stanza.

Era davvero radiosa.
-Pronto per questa sera? Io non sto più nella pelle!- saltellò.

La guardai e non riuscii a trattenere un sorriso era così contagiosa.

Sembrava una bimba.

Alzai gli occhi al cielo e decisi di non dirle niente, e abbandonarmi nelle sue mani.

-Prontissimo, non vedo l'ora di scoprire quale sia questa sorpresa.-

Lei si avvicinò lasciandomi un casto bacio sulle labbra.

La cosa mi stupì, non si lasciava mai andare facilmente ad effusioni all'interno dell'ospedale.

-Mi raccomando puntuale- disse prima di uscire.

Alle sette ero nel salone. La stavo aspettando si era barricata in una camera e stava parlando a telefono con qualcuno.
Dopo cinque minuti uscì.
Aveva un jeans e un'enorme maglietta scura di qualche band adolescenziale.

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Ann

Matt era spaparanzato sulla poltrona quando uscii dalla stanza. Ero nervosa avevo paura che quello che avevo organizzato potesse non piacergli.
Poi ci era stato il piccolo problemino con il pub. Fortunatamente mi era venuta la brillante idea di coinvolgere anche Leony, alla fine era anche il suo di compleanno. La gemella del mio dottorino aveva risolto in men che non si dica il problema e salvato la prenotazione.

-Fermati qui, parcheggia lì- dissi a Matt.
Era sempre emozionante salire in sella con lui.

Fortunatamente il meccanico ci aveva messo decisamente poco a rimetterla in sesto, dopo la botta dell'altra volta, altrimenti avrebbe dovuto prendere l'Hummer sapevo quanto detestasse le macchine.

Aspettai che parcheggiasse.
-Dove andiamo?- chiese.

Io sorrisi, non avrebbe amato quello che stavo per fare ma era necessario.

-Devo metterti questa!- dissi facendogli vedere il tessuto nero che avevo abilmente ritagliato da una vecchia maglietta.

Lui ispirò sollevando le larghe spalle.
-È strettamente necessario?-
annuii.
Si abbassò verso di me per permettermi di mettergli la benda.

Era stupendo.
Baciai la punta del suo naso, come era solito fare con me.

In camice era una visione, nei suoi completi meraviglioso, ma così sbarazzino in jeans, maglietta e giacca di pelle era incredibile.

-Muoviti altrimenti giuro che me la tolgo dagli occhi. Vedi te se uno a trent'anni deve essere trattato così-

Pensai di afferrare la sua mano per guidarlo, poi però mi misi alle sue spalle e lo spinsi.

Take careDove le storie prendono vita. Scoprilo ora