45. Care

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Ann.

-Eilá Matt, ti prego, mi sto annoiando!- urlai in modo che potesse sentirmi dall'altra stanza.

Erano giorni ormai che ero costretta a riposo forzato. I punti iniziavano a tirarmi, ma ne avevo abbastanza di starmene sdraiata.

Era talmente premuroso da risparmiarmi il tragitto divano letto, trasportandomi tra le sue braccia.

Si era preso per fino una settimana di ferie, cosa che a quanto pare non era mai successa in tutta la sua carriera.

In compenso però continuava a lavorare da casa, non riusciva proprio a staccarsi dal suo lavoro, aveva troppe responsabilità.

-Tesoro, sto finendo di esaminare alcune cartelle dirci minuti e ti vengo a fare compagnia!- urlò lui

Alzai gli occhi al cielo.

Avevo troppa voglia di lui, ma neanche a parlarne, era stato categorico, niente che potesse minacciare la piccola cosa nella mia pancia.

Sbuffai.

-Ravy ed io abbiamo bisogno di un bacio- continuai a lagnarmi.

Spensi il televisore, volevo uscire, nonostante fosse meravigliosa non ne potevo più di quella casa.

-Ravy?- era davanti a me con un sopracciglio alzato, senza maglia, e troppo troppo sexy.

Ero un fuoco, mi morsi il labbro.

-Si io, e il nostro piccolo ravanello!-
Mi accarezzai la pancia.

Lui rise.
-O ciliegina, che ne sai potrebbe benissimo essere una femminuccia-
Si chinò su di me e mi baciò delicatamente.

Io risposi con foga, mi serviva di più.
Lui si staccò da me e mi sorrise.

-Ann, a quanto pare gli ormoni iniziano a farsi sentire!-

Quella battuta mi innervosì
Perchè avevo davvero voglia di lui, ma sapevo che non potevamo.

-Già, è Ravy che vuole che il suo papà soddisfi la sua bellissima mamma-
Risposi.

Lui mi guardò seriamente.

-Ei, sai bene che non si può. Quindi tu e la mia cherry ve ne state lì serene e tranquille. Appena finisco di lavorare, staremo tutti insieme.- disse.

Abbassai lo sguardo.
-Ok, ti aspettiamo-

Lui mi baciò nuovamente prima me e poi la pancia.
-Vi amo- sussurrò.

-Anche noi- gli sorrisi.

Uscii di lì e vedendo il suo perfetto culo sodo mi venne l'acquolina in bocca.

Ne approfittai per chiamare Leony e Kendra, che si alternavano tra me e Claudia, erano diventate davvero delle brave infermiere.

Il mio telefono però squilló prima che potessi digitare alcun numero.

-Pronto!-

-Ann, mia dolce Ann, come state? Hai ancora vomito?-

Inspirai.
-Mammee! Nono tranquilla me lo hai già chiesto questa mattina.-

Take careDove le storie prendono vita. Scoprilo ora