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19

Salgo in camera e mi spoglio.
Butto il vestito sul pavimento ed entro in bagno. Un gelo improvviso mi ha penetrata mentre ero sulla spiaggia.
Qualcosa in me si è definitivamente rotto. Ma va bene così, se serve a proteggermi.
Entro sotto il getto caldo e mi lavo.
Sono come un'automa, vado avanti per inerzia.
Metto il pigiama e mi infilo sotto le coperte. La mamma bussa ed entra.
"Vuoi una cioccolata tesoro?"
"No vorrei solo riposare, ma grazie. Quando mi sveglio vorrei parlarti del mio futuro, va bene?" Cerco di essere calma, non la voglio spaventare.
È disastrata, i capelli scompigliati, gli occhi rossi dal piangere, le occhiaie e le labbra che tremano.
Mi fa un sorriso stentato e mi bacia sulla fronte.
"Certo bambina mia, tutto quello che vuoi", mi lascia sola. Ed è questo il brutto. Se sono sola, niente mi può distrarre.
Ed i pensieri mi sopraffanno.
Penso a ieri sera, alle sue parole.
Adesso tutti lo sanno, sono a conoscenza del fatto che ero in un centro di dimagrimento.
Posso liberare le mie emozioni adesso. Un'ultima volta.
Poi non proverò più nulla, ho deciso.
Lavorerò nella ditta di Mamma e spianerò il mio futuro.
Non appena avrò imparato quello che c'è da sapere, porterò il marchio di mia mamma all'estero.
In Europa.
Voglio andare via da qui. Ci sono troppi brutti ricordi. Inizierò con altri stati di questa meravigliosa nazione e poi mi espanderò oltreoceano.
La cosa migliore per tutti, per me.
La vera me, non la copia contraffatta.
Arriva, lo sento montare e lo accolgo come un dono.
Il dolore. Piango.
Per quella bambina troppo buona per un mondo così crudele.
Per la ragazza che aveva tante speranze e sogni.
Per quella ragazza che guardava ottimista la vita.
Per il perdono, che ho concesso troppo spesso.
Per la rabbia, mia fedele amica in questo ultimo periodo.
Per mia madre e mio padre, che si sono ritrovati una figlia distrutta.
Per me, per la me di adesso che è stata complice della propria disfatta.
E per lui.
Per l'amore della mia vita.
Per lui che ho ferito e umiliato.
A cui ho spezzato il cuore.
Per il rancore nei suoi confronti.
Per l'ostinazione di non averlo voluto affrontare.
Per la mia anima, oramai persa, piango.