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Sono arrivata... sento lo stomaco in subbuglio.
Sono al limite del panico, ma devo farmi forza.
Deve essere tutto perfetto.
Lui e la scrofa saranno di sicuro in giardino. Voglio che mi vedano e bene.
Di sicuro si avvicineranno per fare gli onori di casa.
Vorrei avere una telecamera, per vedere e rivedere le loro facce quando gli dirò chi sono.
Arrivo alla porta e un cameriere compassato mi apre.
"Buonasera madame, si accomodi, la festa è nel giardino.
Prego, lasci che le faccia strada", esordisce porgendomi il braccio.
Wow che gentiluomo...
"Conosco la strada, sono una vecchia amica. Ma grazie per la gentilezza", rispondo sorridendo.
Mi fa un mezzo inchino ed io mi avvio verso la resede posteriore.
Cammino aggraziata ma sicura.
Ci siamo, penso.
Scendo i gradini e tutti si voltano a guardarmi.
Vedo subito Dimi e la scrofa che mi osservano.
Noto con piacere che ha stretto con più forza il braccio di lui.
Mentre esibisco un sorriso a 32 denti e mi dirigo verso di loro, penso: Oh, cara, fai bene. Stringilo ora perché tra poco riceverai una di quelle batoste che ti sbriciolerà la terra sotto i piedi.
Gli arrivo davanti e lui mi sorride.
"Salve e benvenuta. Non credo di conoscerti, sei venuta con?" Si informa.
"Sono sola", rispondo di rimando.
"È una festa ad invito, o sei invitata o sei con qualcuno che lo è. Visto che non ti conosciamo, se ti sei imbucata, sei pregata di andartene", la scrofa... sempre gentile.
"Oh, mia cara, non credo proprio di aver bisogno di un invito" e le sorrido compiaciuta.
Lei mi si para davanti con fare minaccioso, ma non mi lascio intimorire.
"Ah no? Chi sei, la Regina Elisabetta?" Chiede, con il chiaro intento di mettermi in imbarazzo.
Faccio un sorriso ancora più aperto e poi guardando lui, esordisco: "No, sono Taiana, io non ho bisogno di essere invitata.
Non è vero Dimi?"
Lui sgrana gli occhi e mi fa una radiografia, lei boccheggia.
La vecchia Taiana, che è in me, sta esultando.
"Tai? Santo cielo, non ti avrei mai riconosciuta! Sono così felice di vederti! E complimenti, sei ancora più bella di come ricordavo."
Ha smesso del tutto di considerare la scrofa, che ancora non si è riavuta dal colpo.
Lo abbraccio e mi sento andare a fuoco.
"Tu invece sei sempre lo stesso. E a quanto vedo frequenti sempre la solita gente" le lancio uno sguardo di sufficienza.
Ride della mia battuta e poi, scusandosi con tutti, mi prende per un braccio.
"Andiamo a bere qualcosa e mi racconti tutto. Cavolo, quel viaggio studio ti ha fatto rifiorire."
Sembra così sincero.
Se non lo avessi sentito con le mie orecchie, mi berrei tutto il suo discorso.
Lo accontento, raccontandogli tutto quello che ho imparato a memoria in questi mesi.
Io e Lucy, una compagna alla clinica, ci siamo esercitate molto.
Mi ascolta attento poi, finito il racconto, ovvero che ho studiato lingue in un college specializzato, scocco la prima freccia.
"Beh, ti ho monopolizzato fin troppo. Vado a fare un giro per vedere se c'è qualcuno di interessante."
Gli sorrido sensuale e gli strizzo l'occhio.
Lo lascio lì come un coglione.
E mentre ancheggio per il giardino sento il suo sguardo di fuoco, appiccicato addosso.

SIAE . Falling In Love SU AMAZON.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora