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Sono andata al golf club, come avevo detto. Ho cercato Alex e alla fine l'ho trovato, era molto felice di vedermi.
"Non ci posso credere, sei venuta davvero!" Esclama.
"Te lo avevo detto, e io faccio sempre quello che dico" ribatto ridendo.
"Allora raccontami, com'è andata col tipo misterioso... sono proprio curioso" mi dice.
"Beh, alla fine ancora non ho deciso, per cui diciamo che siamo in pausa di riflessione. Anche se lui non lo sa" mento, di nuovo. È diventata un'abitudine.

"Beh in questo caso allora, ti invito a cena!" Non si fa scappare l'occasione.
"Certo, vado a casa e mi faccio bella per te, passami a prendere verso le otto", lui viene chiamato e io gli faccio ciao con la mano.
Vado a casa, devo studiare la serata nei minimi dettagli. Suona il telefono e sul display vedo il nome di Dimitri. Dissimulo la rabbia nella voce e rispondo.

"Ehilà, ciao" saluto.
"Ciao piccola, che ne dici di andare a mangiare una pizza? Ho finito presto in ufficio" è proprio bravo, un bugiardo certamente migliore di me.
"Veramente avrei un impegno, un mio amico è di passaggio e mi vuole vedere. Spero che non sia un problema" perfida come non mai.
"Ah ok, no va bene, nessun problema figurati. Divertiti, ci sentiamo dopo" mi saluta, dispiaciuto di non potermi vedere.
Termino la chiamata e una risata malefica mi esce di bocca. Stasera inizierà la tua rovina mio caro, vedrai!

Mi vesto nello stesso modo della cena con Dimi. Voglio che Alex capisca le mie intenzioni. Sì avete capito bene, se capita, andrò a letto con lui. Non credo possa esserci qualcosa di peggio. Poi gli rivelerò che il mio "lui" è Dimitri, sono certa che, non terrà la bocca chiusa. Conto proprio su questo fatto.
Mi faccio una doccia e mi preparo, sto aggiungendo gli ultimi tocchi, quando la video chiamata di Dim appare sul mio Mac. Mi metto al volo una maglia, per coprire il vestito e accetto.
"Ehi, volevo vederti, così ho pensato di chiamarti. Ti disturbo?"
"Certo che no, sono già pronta. Per cui ho tutto il tempo del mondo per parlare con te." Come no, tra 20 minuti arriva.
Mi fa una specie di interrogatorio sul mio amico, gli dico che è un compagno di scuola. Che lui e un'altra ragazza sono gli unici amici che mi sono fatta. Mi chiede descrizioni dettagliate e io mento, alto moro e con la fissa della palestra. Si rabbuia parecchio ma io, notandolo, rido e gli dico che lui è l'unico per me. Si rasserena subito. Quando sento la macchina arrivare lo saluto con un bacio e gli prometto di chiamarlo, non appena rincaso. Mi ha chiesto dove mi avrebbe portata, volutamente non gli ho risposto. Anche perché non lo so.
Esco e lui fischia, non appena mi vede. Mi bacia sulla guancia e aspetta che io salga in auto. Non mi apre la portiera, e non posso fare a meno di paragonarlo a Dimitri. Arriviamo in questo locale, che non conosco, ma a giudicare dalla folla è famoso. Ci accompagnano al tavolo e ci sediamo.
"Che te ne pare, fico no? È il locale più famoso di tutta la città! Vedrai, fanno dei piatti strepitosi." Decanta il locale.
"Sì, ho notato la fila fuori, in effetti. Non vedo l'ora di assaggiare i piatti!" Gli do corda.
"Vacci piano, che adesso sei uno schianto. Non vorrai tornare tutta ciccia vero?"
E questa da dove gli è uscita? Faccio un sorrisone, per non fargli capire che il commento mi ha dato fastidio e gli rispondo: "Per carità, non ci penso neanche. Tornare quella piccola e patetica palla di lardo?" Accompagno il tutto con una risata, a cui lui si unisce. In realtà avrei solo voglia di urlare e scappare. Credevo che fosse migliorato, ma è sempre il solito idiota, cafone e borioso.
"Poi ho fatto tutto questo per conquistare l'uomo dei miei sogni. Non mi voglio far scappare l'occasione. Ma adesso parlami di te" glisso.
Incomincia un monologo in cui lui è tutto, fa tutto bene e gli altri sono dei poveri stronzi, nati per essergli inferiori. Se fossi un uomo, avrei le palle così gonfie e cadenti, che me le pesterei. È insopportabile. Non ho idea di come fare per il resto della serata. Me la cavo, sorridendo e facendogli sempre cenno di sì con la testa. Tanto nemmeno se ne accorge, talmente preso da sé stesso.
Mi racconta tutta la sua vita, quasi quasi prego di strozzarmi col boccone. Non sbaglia mai, lui. Ha un sacco di donne che gli fanno il filo, ma lui ha scelto me, per uscire... Quale onore! Ma si sente quando parla? Credo proprio di no.
Se Dio vuole la cena è finita, mi chiede se voglio andare in un locale e mi affretto a scuotere la testa. Ci mancherebbe altro, passare ore a sentirlo parlare di sé. Fraintende le mie parole e una volta in auto, mi porta in un parcheggio deserto. É di uno squallore allucinante.
In perfetto stile piovra mi aggancia e mi bacia. Lo paragono a Dimitri, poverello che pena, non è degno nemmeno di allacciargli le scarpe... Grazie al pensiero di lui, riesco a sopportare quello che mi sta facendo. Arriviamo al sodo e io non lo fermo. Fa tutto lui, io nemmeno mi muovo. Lui viene, emettendo una serie di grugniti, degni de La Sagra della Porchetta.
Si sta rivestendo, quando mi vede pensierosa...
"Che hai da far quella faccia, hai avuto la fortuna di avermi! Su col morale" ora lo prendo a sberle, giuro. Mi calmo e gli rispondo: "No, ho solo paura che Dimi lo scopra, scopra di noi, non andrebbe a finire bene!" Esclamo, come in preda a una crisi.
"Dimi? Dimitri Evans?" Che faccia buffa ha fatto.
"Ehm.. sì lui, perché lo conosci?" Cado dalle nuvole.
"Oh, ci puoi scommettere che lo conosco. Tranquilla, manterrò il segreto" rassicura lui, peccato che la sua faccia dica una cosa del tutto diversa.
"Mi raccomando, non dirgli mai niente! Ti prego, non voglio rovinare tutto ok?" Scongiuro.
Fa un gesto con la mano, a mo' di stai tranquilla... Ci credo, come credo a Babbo Natale.
Mi riaccompagna a casa e con fare sbrigativo mi saluta.
Bene, adesso che ho messo tutto in moto non mi resta che aspettare. Dimentico volutamente di chiamarlo, mi spoglio e entro in doccia. L'acqua si mescola alle lacrime e copre i miei singhiozzi.

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