Fui sdraiata da qualche parte calma, morbida, e libera dai 1D. Galleggiavo in pensieri di piaceri colpevoli. Bruscamente, delle voci piene di preoccupazione cercarono di tirarmi fuori dal mio stato d'animo intorpidito. No! Voglio restare incosciente! Non potevo aiutare urlando dentro.
"Che cosa le hai fatto Niall, per amor di Kevin?"
"Niente! Lo giuro! L'ho presa appena fuori dal veicolo e si è afflosciata tra le mie braccia!" Protestò con voce carica. Lentamente stavo riprendendo coscienza. No. No. NO! Non svegliarti! Urali mentalmente. Ma la mia mente non obbedì. Il fortissimo odore di carote riempì le mie narici, facendomi venire un'incredibile fame.
"Guarda! Soph sembra tornare in sé. Spingi giù nella sua bocca."
Sentii qualcosa di umido ma zuccherino premuto sulle mie labbra. Non aprì gli occhi mentre prendevo un boccone di quello che aveva il sapore di torta di carote. Gemetti in segno di apprezzamento e assaporai il gusto mentre era nella mia bocca.
"Te l'avevo detto che le sarebbero piaciute le carote." Disse allegramente quella che indentificai come la voce di Louis. "Ehi Niall, qualche idea da condividere? Penso che Soph voglia di più."
"Si! Sto morendo di fame!" Esclamai sostenendo le sue parole e aprendo gli occhi selvaggiamente. Louis rise e prese il piatto con la torta di carote che Niall stava felicemente sgranocchiando e me la diede.
"Ehi... Ma la stavo mangiando io!" Obiettò Niall. Si leccò le dita per ripulirle dallo zucchero a velo mentre io mi farcivo la faccia con la torta ignorando lo stupore di tutti per la velocità con cui la ingerivo.
"Cosa?" Dissi tra un boccone e l'altro. "Non è che mi avete nutrito molto durante gli ultimi giorni come vostra prigioniera. Fammi pensare, umh... Il mio ultimo pasto risale a circa la colazione, umh, il giorno del mio rapimento!" Dissi con sarcasmo prendendo grossi bocconi di quella bontà di torta alle carote.
"Oh. Ecco cosa abbiamo dimenticato." Disse Harry stupidamente.
"Bene, duh. Chi si dimentica di dar da mangiare alla figa?" Dissi usando l'adorazione per il suo gatto e il corpo femminile per prenderlo in giro. Mi lanciò uno sguardo furibondo facendo in modo che andasse via dal suo viso in fretta.
Niall, praticamente sconvolto per il fatto che non mangiavo da un paio di giorni, esclamò ad alta voce "Povera creatura! Se mai avrai fame di nuovo, vieni a trovarmi. Porto sempre con me un paio di spuntini perché se non lo faccio i ragazzi mi fanno morire di fame." Si lamentò capendo la mia situazione attuale. Attentamente mi raddrizzai sul divano e piagnucolai per il dolore che le gambe mi stavano ancora infliggendo.
"Ragazzi, voi sarete la mia morte." Gemetti, strofinando le cosce per alleviare il dolore.
"C'è almeno un effetto positivo in tutta questa situazione." Disse Harry rompendo l'imbarazzante silenzio .
"Ah, sì? E quale?" Chiesi, non volendo in realtà sapere la risposta.
"Hai risolto il problema sul dover parlare con i fans per sapere il motivo per cui ti stavo portando in braccio. Dovrai solo dire di essere svenuta e che noi siamo rimasti tutti accanto a te."
"E questo è..." Chiesi, volendo più informazioni per pianificare la mia fuga.
"Backstage." Rispose Louis con un sorriso seducente.
"E grazie a Dio c'è un buffet! Sono affamato." Aggiunse Niall, sgranocchiando gli avanzi del buffet in questione. Alzai gli occhi e ridacchiai leggermente al suo commento.
"Devo ammettere però" Interruppe Harry, guardandomi. "che non avrei mai pensato che fossi così debole da darmi ragione sul nostro argomento prima sul furgone." Lui fece un sorrisetto compiaciuto.
"Tu, cazzo." Sputai con rabbia. "Non è che sono voluta svenire! Non mi ha dato un cazzo da mangiare stronzo!" Vomitai animatamente. Mi rammaricai delle mie parole dure non appena queste uscirono dalle mie labbra. Tutti i ragazzi deglutirono e vidi i lineamenti di Harry indurirsi. Cercai di rendere i miei duri quanto i suoi per evitare di mostrare rimorso per le parole dette.
"Ragazzi, potreste andare fuori per qualche minuto... Devo prendermi cura di una figa molto acida con le parole."
Oh merda! non potei evitare di pensare. Guardai Niall supplichevole, ma lui si voltò di spalle e si diresse fuori dalla stanza con Louis, Liam e Zayn. Mantenendo la rabbia con grande difficoltà, Harry si avvicinò a me e provai ad allontanarmi da lui, trovandomi bloccata sul divano dalle sue mani.
"Perché mi hai legato al divano?" Chiesi con voce tremante. Ma Harry ignorò la mia domanda.
"Sai, credo davvero che saresti dovuta stare zitta, per il tuo interesse..." Disse con voce terribilmente calma. Avrei voluto correre via, ma ero stata legata a quel maledetto divano. Cercai di tirarmi via dalle sue mani che non stavano facendo resistenza mentre il suo corpo dominava il mio. Non potei farlo. Non potei mantenere la mia espressione dura. Lo pregai di perdonarmi.
"Harry! No, per favore! Mi dispiace! Io mi comporterò bene! Ti prego Harry! Non farmi del male!" Singhiozzai, ancora in lotta con le sue mani.
"Avresti dovuto pensarci prima di insultarmi." Lui ribolliva di rabbia, costringendomi rapidamente nel divano.
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Prisoner of my own body (italian translation)
FanfictionA Sophie, sedici anni, il futuro riserva più di quanto si aspettasse: i One Direction. I ragazzi, in particolare Harry, prendono subito in simpatia il suo corpo e l'atteggiamento grintoso. La rapiscono per usarla come loro piccolo giocattolo, raccon...