Flexible

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"No". Dissi con sguardo di sfida. Il fatto è che stavo iniziando a prendere in simpatia le loro maniere dure. " Era un cambiare direzione. Tutti lasciarono uscire un rantolo. Il pugno di Harry si strinse, facendo diventare le nocche bianche.

"Soph, giusto per farti sapere, dato il tuo tentativo di fuga, ti terremo dieci giorni in più dopo l'estate". Louis disse, in modo tagliente.

"Dieci giorni? Perché dieci?" Esclamai. "E' troppo! E la scuola?"

"Aggiungiamo un giorno per ogni ora passata senza di noi". Spiegò Liam. "Hai passato dieci ore lontanta da noi, e per la scuola sarà necessario iniziare il semestre a Mullingar".

"Okay, perché Mullingar?" Chiesi, sbirciano in direzione di Niall.

"Serve a noi per conoscere e a te per scoprire". Rispose Niall, sorridendomi.

"Ma anche se decidessimo di lasciarti andare, alla fine dove andrai?" Si inserì Zayn. "Tua madre ti ha venduto a noi e i tuoi amici ti hanno tradita, non sei ancora maggiorenne".

"Non lo so, troverò qualcosa. Qualsiasi cosa sarà meglio che trascorrere il resto della mia vita con voi". Sputai fuori.

"Okay, questo mi annoia". Tagliò corto Harry. "Cambiati, ora". Disse, indicando il costume. Guardai ciò che aveva in mano, sarebbe potuto essere peggiore. Ma io non volevo indossarlo.

"No". Dissi calcando la N. "Obbligami".

"Ti toglieremo il cibo se non ti cambierai". Minacciò Louis. Niall e io sussultammo contemporaneamente, il cibo era il nostro punto debole.

"Posso almeno cambiarmi in bagno?" Harry stava per obiettare, ma continuai. "Sarà come una sorpresa". Cercai di persuaderlo.

"Non vedo perché non possa farlo, Haz. Si ritroverà nuda davanti a noi in entrambi i casi". Niall era d'accordo.

"Bene". Mi lasciò andare, accasciandosi sul divano. "Hai sette minuti". Disse, io scattai.

Tirai un sospiro di sollievo, sorridendo a Niall, afferrai il vestito e mi incamminai verso il bagno. Sentì l'aereo muoversi leggermente appena la mia mano girò la maniglia.

"Arrivederci Canada". Mormorai prima di entrare nel bagno e chiudere la porta dietro di me. Volevo slegarmi i capelli, ma decisi di togliermi i capelli e cambiarmi. Diedi un'occhiata alla mia forma nuda riflessa sullo specchio. Perché mi vogliono? Non sono nemmeno un po' bella, credo. Pensai, guardando ogni aspetto del mio corpo. Nessuno mi vuole. Sono una sporca puttana.

Disgustosi pensieri mi riempirono la testa mentre guardavo il costume. Le maniche erano lunghe e nascondevano i miei polsi.

Inizia a cercare negli armadietti, trovai quello che cercavo in una manciata di secondi: un rasoio. Mi morsi il labbro mentre tagliavo lungo tutto il polso, il dolore a farmi dimenticare quanto sola fossi in questo mondo. Incisi il mio altro polso, sentivo il mio sangue zampettare nelle mie mani.

Sentendomi contenta pulì le mie mani e i polsi sotto l'acqua, fermando il flusso di sangue solo due minuti dopo. Mi lavai il viso, asciugandomi con un'asciugamano, prima di indossare il costume.

"Harry, la tua anima perversa". Non potei fare a meno di borbottare, guardandomi.

I miei seni svettavano e il mio fondoschiena era quasi visibile a causa della poca lunghezza della gonna. Il tutto era stretto e graffiante, mi faceva sentire ancora più a disagio. Decisi di legare i capelli in una coda alta, lasciando fuori la mia frangia per completare la pettinatura. Volteggiai una volta davanti allo specchio, il mio sedere sembrava lampeggiare quando la gonna saliva. Cercai di abbassarla per quanto mi era possibile, ma il risultato rimase lo stesso. Sbuffai, posizionando le maniche per nascondere i miei tagli, afferrando la mia biancheria intima e uscendo dal bagno.

I ragazzi erano tutti seduti sul grande divano, ma smisero immediatamente di parlare appena fui davanti a loro. Iniziarono a formarsi dei rigonfiamenti ad ognuno di loro. Cominciarono ad agitarsi, cercando di nascondere il loro umorismo.

"Andiamo squadra!" Dissi senza entusiasmo, gettando la biancheria intima in faccia ad Harry. La prese in mano, uno sguardo da predatore intonacato sul suo viso mentre la rimetteva nella giacca. Bastardo.

"E adesso?" Incrociai le braccia sul mio stomaco.

"Volevo sapere Sophie, sei flessibile?" Chiese Liam.

"Diciamo che non è la mia prima volta in un'uniforme da cheerleader". Dissi, attentamente. Ed era vero. Ero stata una flyer nella mia ex-squadra, imparando tutte le posizioni.*

"Mostraci cosa sai fare". Richiese Zayn. Mi stavo già rimproverando per quello che gli avrei mostrato.

Facilmente caddi sul pavimento in una spaccata perfetta, il tappeto strofinò sul mio clitoride nudo. Mi morsi le labbra e gemetti, il butt-plug sfregò.

Niall gemette, mettendo la sua mano sulla erezione crescente e guardando lontano. Ero sicura che pensieri sporchi gli stessero riempiendo la mente. Arcuai la schiena così che la mia testa entrasse in contatto con la mia gamba indietro e questa volta furono Louis, Liam e Zayn a ringhiare, slacciandosi i pantaloni. Gli occhi di Harry rimasero fissi su di me, alzò un sopracciglio meravigliato. Decisi di dargli tutto quello che potevo. Mi alzai tornando sui miei piedi e i ragazzi gemetterò in segno di protesta. Mi appoggiai all'indietro facendo un ponte, le mani ad un solo centimetro di distanza dai miei piedi, facendomi apparire come piegata a metà. Feci un mezzo ghigno quando sentì i loro grugniti, prima di appoggiare tutto il mio peso sulle mani e slanciando le gambe in alto formando una verticale e riatterrando nuovamente in piedi. Mi sistemai e aggiustai la gonna. Guardai i ragazzi.

"Dovresti chiudere la bocca prima di ingoiare una mosca, Harry". Gli dissi sfacciatamente. La chiuse e la riaprì subito dopo.

"Facciamo continuare il gioco? Ora che sappiamo quanto può piegarsi le cose potrebbero risultare interessandi. Liam, tu vai per primo". Disse Harry, slacciandosi i suoi pantaloni. Non mi mossi mentre Liam avanzò verso me, un paio di manette penzolanti dalle sue dita. Merda, i miei tagli. Speriamo non li noterà. Presi le maniche nelle dita piano, bloccando il materiale e porgendogli i polsi in segno di resa.

"Tirati su le maniche". Ordinò.

"Per favore. Mi fanno male i polsi e non voglio lottare". Cercai di coprirmi, trovando scuse per nascondergli le ferite. Mi controllò con gli occhi e le manette si chiusero. Liam si girò a guardare Harry.

"Da quando è così sottomessa?" Chiese il ragazzo dagli occhi marroni. Harry alzò le spalle in risposta.

"Giochiamo al padrone e allo schiavo, visto che ci siamo". Propose Louis. "Sophie, da ora fino all'arrivo dovrai chiamarci tutti 'Signore', capito?"

"Si, Signore". La mia mente era come un'automa. Farò i loro giochi meschini e poi li pugnalerò alle spalle. Non sapranno neppure cosa li ha colpiti. Pensai mentre il mio malefico piano prendeva forma nella mia mente.

Prisoner of my own body (italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora