Il veicolo si fermò ad uno stop, facendomi trasalire. La porta dietro di me si aprì ed i ragazzi saltarono fuori.
"Vieni Sophie. Non abbiamo tutto il giorno, piccola". Cantilenò Liam dall'esterno.
Alzai gli occhi a causa del disgusto e lentamente strisciai fuori dal furgone. Il sex-toy era ancora dentro di me, rendendo i miei movimenti intolleranti. Ansimai in stato di shock, quando Louis mi afferrò mettendomi in piedi sul marciapiede. Notai che eravamo in un parcheggio coperto con molti ponti. Sentì il suono di un aereo arrivare da oriente. Non stavano scherzando, avevano davvero intenzione di prendere un aereo per chissà dove, isolandomi dal paese che conoscevo. Se fossi riuscita a scappare mi sarei ritrovata a vivere in strada, ovunque.
Improvvisamente mi accigliai sentendo la consistenza della pavimentazione.
"Ragazzi, io non ho le scarpe. Sono a piedi nudi".
"E...?" Harry alzò le spalle.
"Potrei calpestare del vetro e dovremmo andare in ospedale, voi perdereste il vostro così importante fottutissimo volo". Sputai con rabbia, incrociai le mie braccia al petto.
"Tsk... niente futili parole, Sophie. O inizieremo ad usare qualcosa di te". Mi sgridò Liam mentre Harry mi lanciava uno sguardo arrabbiato. Tirai fuori la lingua infantilmente.
"Bene, ti porterò io". Si offrì Niall, prima di afferrarmi e lanciarmi sopra la sua spalla.
"Hey!" Protestai, colpendo la sua schiena con dei pugni. Lui rispose sculacciandomi il sedere, facendo muovere ancora una volta il butt-plug. Ansimai e mi contorsi tra le sue braccia. Mi sculacciò di nuovo e io gemetti, rinunciando a combattere.
"Questo è risolto. Ora andiamo". Finì Harry. Camminammo fino agli ascensori e Niall mi fece scendere sulla moquette. I ragazzi trascinarono i piedi e si misero un paio di occhiali da sole. Grande travestimento ragazzi. Wow, sono impressionata. Sei abiti di firma così sono talmente comuni da non farti supporre nulla. Notai il sarcasmo dei miei pensieri.
Louis mi porse una sciarpa, no mi mise una sciarpa intorno al collo. Merda, i succhiotti. Zayn mi porse un paio di Ray-Ban. Io li agganciai al colletto della mia camicia, non sentendo la necessità di indossarli in quel momento. In qualche modo, Harry presentò dalla sua giacca un reggiseno e della biancheria intima di pizzo.
"Ecco, mettiti questi. Solo i nostri occhi possono apprezzare". Disse Harry, guardando la mia t-shirt bianca. Mi guardai, notando che si vedesse abbastanza attraverso quella.
"Umh, dove posso cambiarmi?" Non potei evitare di chiedere, facendo dondolare la biancheria intima dalla punta delle mie dita.
"Qui". Rispose Harry, come se fosse la cosa più ovvia del mondo. I miei occhi si ingrandirono guardando i piani che mandavano sulla mia sinistra; non molti.
Liam sospirò prima di premere il pulsante di arresto d'emergenza dell'ascensore. Stridette per inerzia.
"Ora puoi cambiarti senza aver paura che qualcuno possa vederti nuda. Problema risolto". Spiegò.
"Tu sei il mio problema". Vomitai irritata.
"Decidi tu. O ti cambi di fronte a noi o lo faremo noi". Zayn improvvisamente sbuffò. Rallentai alla crisi di nervi.
"Io voto per nessuna di queste due". Mormorai sottovoce, cominciando ugualmente a togliermi i pantaloncini, essendo consapevole che i loro occhi erano fissi su di me. Diventai di un leggero color ciliegia a causa dell'imbarazzo. Li tolsi completamente e in fretta mi infilai le mutandine, prima di riportare su i miei shorts. Gemetti un po' quando urtai il sex-toy.
"Posso toglierlo, per favore?" Mi lamentai, la mia mano tesa per tirarlo fuori. Liam me la schiaffeggiò via.
"No. Non abbiamo ancora finito con quello".
"Ma stiamo andando su un aereo, vero? Non dovrebbe essere molto comodo per voi". "Hai bisogno di imparare la lezione. Un po' di turbolenza non potrà farti che bene". Continuò Liam.
Sbuffai frustata.
Indossare il reggiseno fu meno imbarazzante, però scoprì di aver bisogno di aiuto a metà strada. Il fatto è che cercai di prendere una scorciatoia facendo scivolare le braccia fuori dalla camicia per metterle nelle cinghie del reggiseno, ma poi finì per non essere in grado di allacciare la parte posteriore.
Niall fu il primo a rendersene conto e, venendomi dietro, lo legò per me. Feci scivolare nuovamente le braccia nelle maniche, cercando di agire indiferrentemente a quello che lui aveva appena fatto. Lui mi ha fatto rapire. Lui ha rotto la mia fiducia. Lui mi ha mentito. Ma lui non mi tratta come un oggetto. I pensieri su di lui diventarono un pasticcio nella mia mente quando i nostri occhi si incrociarono.
"Tutto a posto?" Chiese Harry, un po' stupefatto dalla mia sessione di svestimento.
"No. Dovrò girare scalza in un aeroporto? Puoi portare della biancheria intima nella giacca ma delle scarpe non è possibile". Protestai.
"Beh, ti avrei dato le mie pantofole, ma Kevin-" Cominciò Louis.
"Lascia perdere. Non voglio nemmeno sentire". Borbottai.
Tutti risero e Harry premette il pulsante dell'altoparlante.
"Qual è la sua emergenza?" Una signora con una fastidiosa voce rispose. "Deve premere il pulsante dell'altoparlante non appena preme quello di emergenza".
"Sono molto dispiaciuto. Il mio amico qui lo ha colpito per errore". Rispose Harry, la sua voce sembrava realmente dispiaciuta.
"Stia attento la prossima volta". Sospirò.
L'ascensore cominciò a muoversi e misi su i miei ray-ban con un sospiro seccato, tanto da divertire tutti.❖
Niall e io ci fermammo in un piccolo café per la colazionementre Harry e gli altri andarono a prendere i nostri biglietti,qualche vestito e altre stupidaggini. Eravamo seduti faccia a facciaintorno a un piccolo tavolo, nessuno di noi diceva una parola. Masticairumorosamente il mio muffin ai mirtilli mentre Niall dava dei morsi aisuoi pancakes, guardandomi una o due volte tra un morso e l'altro. Imiei occhi si separarono dal mio muffin per alcuni secondi per fissareil ragazzo irlandese. I suoi occhi si scontrarono con i miei e qualcosasi mosse dentro di me.
"Grazie". Dissi, rompendo lo scomodo silenzio.
"Per cosa?" Rispose con il suo accento carino.
"Non trattarmi come fanno gli altri ragazzi, come un giocattolo". Spiegai.
Qualcosa si sciolse nei suoi occhi, ma scomparì tanto velocequanto lo vidi. Lui rimase in silenzio, dando altri morsi ai suipancakes. Sbuffai e finì di mangiare il mio muffin quando Louisarrivò verso di noi, un sorriso subdolo sul suo viso e un paiodi borse fra le sue mani.
"Sophie, ho qualcosa per te!" Annunciò fieramente.
"Cosa?" Ruotai gli occhi. Tirò fuori da una delle sueborse un paio di pantofole a forma di carota. Non potei non riderequando me le porse. Le indossai, una sensazione pungente di caldo siinsiedò dentro di me. I miei piedi erano finalmente al caldo eal sicuro. Saltaì e lo abbracciai stretto, ignorando il sex toyche strofinava contro le mie pareti. Louis sembrò un po'sorpreso del mio abbraccio, ma mi restituì in ogni casol'abbraccio.
"Grazie, Lou". Sorrisi, rompendo l'abbraccio.
"Shh, non troppo forte! Le persone potrebbero riconoscermi e assalirmifinché non accetterei di soddisfare tutti". Sussurò nelmio orecchio.
"Ugh. Hai rovinato completamente il momento". Gemetti, colpendolo via.
Abbastanza presto, anche Harry, Liam e Zayn tornarono indietro, le loromani erano colme di borse proprio come Louis. Harry però avevaun grosso sorriso sulle labbra. Non può essere una buona cosa.
"Ragazzi! Ragazzi! Sono riuscito ad acquistare un jet privato per il viaggio!" Esclamò felice. Cazzo. Merda. Merda. Merda. Ero vulnerabile ad essere usata nuovamente per i loro giochi. Non penso che la nostra ultima partita sia finita.L'oggetto dentro di me provava che avevo ragione. I ragazzi esultarono,specialmente i tre che non avevano ancora ottenuto il loro turno conme. Sono di nuovo nella merda.
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Prisoner of my own body (italian translation)
FanfictionA Sophie, sedici anni, il futuro riserva più di quanto si aspettasse: i One Direction. I ragazzi, in particolare Harry, prendono subito in simpatia il suo corpo e l'atteggiamento grintoso. La rapiscono per usarla come loro piccolo giocattolo, raccon...