The wild ride

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Avvertì il ronzio di una macchina quando mi sveglia cullata sulle ginocchia di qualcuno. Anche se ero ormai tenevo gli occhi chiusi per la paura. Non riuscivo a sentire nulla, solo il dolore insensibile dalla vita in giù. Gemetti di dolore e delle braccia mi circondarono rapidamente, non permettendomi una grande quantità di movimento.

"Cerca di non muoverti." Mi consigliò la voce di Harry nel mio orecchio. "Sembri molto dolorante."

Testarda, rapidamente lo saltai e caddi ai suoi piedi atterrando con il mio sedere dolorante. "Ouch!" Gemetti strofinandolo lentamente. Il solo toccarlo mi faceva male.

"Non dire che non ti ho avvertito." Disse lui sorridendo. Gli lanciai uno sguardo mortale,  prendendo rapidamente atto dell'amibente circostante. Ero in una macchina, il che spiegherebbe la mia caduta improvvisa. Mi sedetti sul pavimento del loro furgone, brutto e arancione per essere più precisi.

"È sveglia, amico?" Sentii la voce di Louis urlare da dietro il volante.

"Sveglia, incazzata e dolente." Rispose Harry sorridendo.

"Dalle delle carote... Magari la tirano su!" Controbattè ridendo Louis.

"Non voglio le fostre dannate carote." Dissi a denti stretti. "Voglio andare lontano da voi, rapitori perversi."

"Attenta a ciò che dici, signorina." Sentii la voce di Liam dalla parte anteriore del veicolo. Lo ignorai e cercai di alzarmi, senza successo. Le mie cosce doloranti non volevano muoversi senza provocarmi un male insopportabile. Non volevo chiedere l'aiuto di Harry sapendo che non avevo mai sentito la fine di ciò. Arrabbiata diedi una sbirciatina fuori e notai che era buio. Per quanto tempo ho dormito esattamente? Pensai incredula.

Distinsi nella penombra che i miei vestiti erano diversi. Stavo indossando una felpa con cappuccio verde acqua, una canotta di pizzo nero e dei pantaloncini di jeans scuri. Almeno mi hanno lasciato tenere le scarpe. Pensai guardando le mie scarpe 1D. Le automaticamente disprezzai quando mi resi conto che Harry me le fece tenere come segno del loro possesso su di me. *

Sentivo che mancava qualcosa. Tastai intorno al mio corpo e capì cosa fosse quando mi toccai il petto. Non avevo assolutamente la biancheria! "HARRY MANIACO STYLES, IO TI AMMAZZO CON LE MIE MANI FOSSE L'ULTIMA COSA CHE FACCIO!" Gridai ad alta voce.

"E' per avere un accesso più facile al tuo corpo stupendo e sapere quando sei effettivamente eccitata." Spiegò lui presuntuosamente. Sbuffai indignata e provai a mettermi in piedi ancora una volta per sedermi sul sedile posteriore.

"Ci eravamo quasi!" Sentii dire da Niall non lontano da me, rompendo la mia concentrazione. Vacillai un po'. Con uno sforzo massimo dal mio corpo e la forte volontà di non gridare per il dolore, mi tirai accanto a Harry sul sedile di pelle dura. Ansimai forte dopo aver raggiunto il mio obiettivo. Lasciai cadere la testa all'indietro esausta e passai la mia mano intorno alla curva del mio collo, ma fermai la mia azione appena mi resi conto che avevo una sciarpa nera legato intorno ad esso. La sua presenza mi infastidì automaticamente dal momento che profumava di Louis. Cercai di far leva sul collo, ma Harry fermò i miei movimenti.

"Non ti azzardare a toglierla!" Mi mise in guardia. Lo guardai irritato. "Nasconde i lividi e i succhiotti di ieri sera." Spiegò. La spostai un po' di lato per controllare ciò che aveva detto e rimasi senza fiato. "LA MIA PELLE E' VIOLA IDIOTI!" Urlai, facendo indietreggiare leggermente i ragazzi.

"Non proprio." Disse Niall accanto a me. Iniziò a toccare il collo. "Vedi, è parzialmente viola, con sfumature di blu e gr-" Spinsi via la sua mano rudemente mentre stava andando verso la scollatura.

"Non è questo il punto, folletto." Dissi velenosamente.

Tutti i ragazzi ridacchiarono al soprannome che avevo appena dato a Niall. Harry vagava con le sue mani intorno ai miei fianchi lividi, facendomi sussultare per il dolore. "Torna su di me." Mi sussurrò in un orecchio.

"Non se ne parla." Ribollì di rabbia, incrociando le braccia sul petto. Le sue dita non esitarono a pressare sui miei lividi duri.

"Ouch... Harry, smettila di farmi male!"

"Allora torna sulle mie ginocchia, ora. Stiamo per arrivare e tu non sei in condizioni di camminare, farai sorgere dubbi ai fans. Ti porterò io. Forse gli altri ragazzi, a seconda di come ti comporterai."

"E dove cazzo stiamo arrivando esattamente?" Dissi troppo incazzata.

"Al nostro concerto." Rispose Louis. "Ricorda che siamo ancora in tour... E ps. Mi piacerebbe portarti." Aggiunse di buon umore.

"No. .. Lei è mia senza doverla codividere." Protestò Harry possessivamente. Presela mia coscia e io piagnucolai in un modo che sembrava vagamente un lamento.

Tutte le teste, tranne quella di Louis che era rivolta sulla strada, si voltarono verso di me. Niall si mise a ridere per calmare l'atmosfera tagliente.

Per evitare altri eventi inappropriati, con riluttanza andai a sedermi sulle ginocchia di Harry. Sentii la sua erezione spingere sulla mia schiena così mi schiacciai meglio su di lui per infastidirlo.

"Non tentarmi Soph." Mi minacciò così piano che mi chiesi se me lo fossi immaginato.

"Cosa succederebbe se lo facessi? Cosa puoi farmi? Hai già preso quello che di più prezioso avevo."

"La tua verginità?" Mi chiese incredulo. Non può essere serio. Pensai frustrata.

"No, la mia libertà idiota." Dissi prima che la macchina si fermasse. Fu allora che percepii i flash delle macchine fotografiche dei paparazzi e le urla dei fans fuori.

"Prima di tutto, dov'è la vostra guardia del corpo?" Chiesi preoccupata per la mia sicurezza.

"Paul è nella macchina davanti la nostra che Louis stava seguendo da quando si è seduto nel van." Parlò Zayn per la prima volta in tutto il viaggio. Gli lanciai un'occhiataccia. "Non per colpa mia visto che a quanto pare non sono quella che mi ha portato qui." Arriciai il naso con disgusto nel dire le ultime parole.

"In secondo luogo, come spiegherete ai vostri cari fans il fatto che mi stai portando in braccio?"

"Nessuno lo chiederà." Disse Harry con un po' troppa noncuranza.

"Certo che lo faranno, riccio."

"No, non lo faranno!" Scattò Harry al mio uso del soprannome. Sapevo anche che non aveva pensato a quello che stava per dire su di me e la mia 'disabilità' di camminare. Ah, un punto per me, pensai di fare dentro di me una danza di vittoria. Ma la mia vittoria non durò a lungo quando Harry mi passò rudemente a Niall per uscire dal veicolo e salutare la folla. Sentimmo urla di eccitazione e di gioia non appena i suoi riccioli furono avvistati.

Mi agganciai stretta con le braccia intorno al collo di Niall quando anche lui si alzò in piedi per uscire dal furgone. Lui ridacchiò leggermente per l'intimità delle mie azioni, ma sorprendentemente non mi baciò. Ora, dove siamo esattamente? Pensai, sperando in una possibilità di fuga. Nonostante non avevo avuto la possibilità di capire dove fossimo, l'adrenalina della situazione mi procurò un alzamento improvviso della pressione, facendomi cadere svenuta fra le braccia, per fortuna, forti di Niall.

Prisoner of my own body (italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora