"Dove diavolo eri?" La presa di Harry sul mio braccio era così forte che sapevo per certo che mi avrebbe lasciato dei lividi. Mi scosse un po'. "Non ti è permesso sottratti alla nostra visuale in nessuna, e ripeto, nessuna circostanza." Dopo il sesso appassionato con Niall, che era durato circa trenta minuti, lui mi aveva trascinato indietro nel camerino di Harry, dove trovai solo la faccia preoccupata di Louis, quelle incuranti di Liam e Zayn e quella molto arrabbiata di Harry. Mi aveva afferrato e sbattuto contro il muro non appena eravamo entrati. "Non hai risposto alla mia domanda Sophie: dove cazzo eri?" Harry sbuffò. La sua presa si fece stretta, quasi mi fermava la circolazione del sangue nel mio povero braccio.
"Auch Harry, mi stai facendo male! Lasciami andare." Risposi, cercando di lottare nella sua presa. Mi rivolsi a Niall, che non si trovava lontano da me, mandandogli uno sguardo implorante con cui chiaramente chiedevo aiuto; anche se mi aveva mentito poteva almeno aiutarmi.
"Harry è colpa mia. Le avevo chiesto di raggiungermi nel mio camerino dopo il concerto. Ha fatto solo quello che le ho chiesto di fare." Spiegò Niall cercando di sciogliere il cattivo umore di Harry. A quanto pare Harry avrebbe voluto una bella scopata dopo il concerto e, dato che non ero lì per soddisfare le sue voglie, era diventato molto eccitato e incazzato. Aveva pensato che fossi fuggita, cosa che sarei riuscita a fare con successo se non mi fossi scontrata con Niall. Harry mi lanciò uno sguardo curioso chiedendomi chiaramente se ciò che Niall stava dicendo fosse vero. Annuì in segno di approvazione. Harry portò il suo corpo vicino al mio e poi emise un suono disgustato.
"Che c'è?" Sbottai, spingendolo via di nuovo.
"Puzzi di sesso."
"Mi chiedo perché." Sbuffai io sarcasticamente, incrociando le braccia al petto.
"Non è come se io sono stata usata come un sex toy per gli scorsi due giorni, ma è per quello."
"Hai bisogno di lavarti." Disse, ignorando il mio commento precedente. "Abbiamo un after-party a cui partecipare. Non c'è modo che tu possa presentarti puzzolente e come una puttana." Continuò slacciandomi la zip della mia felpa velocemente. "Muoviti, andiamo a fare la doccia." Si lagnò Harry, trascinandomi con lui.
Improvvisamente la porta si aprì e noi ci congelammo. Una testa apparve sulla soglia.
"Harry, ti voglio fuori. I fans stanno urlando il tuo nome e minacciano di mettere fuoco al palazzo se non gli viene data la possibilità di vederti ancora una volta." Disse una signora molto grassa, guardando rigorosamente il ragazzo dagli occhi verdi. Harry sopsirò seccato. "Non puoi semplicemente dirgli che sono occupato?" Rispose, guardandomi di traversp. "Ho già provato, a loro non importa."
"Faccio io la doccia con lei." Propose Niall, avanzando lentamente verso di me. Gli lanciai un'occhiataccia, trascinandomi più vicina a Harry.
"No." Rispose Harry un po' rudemente, abbracciandomi a se stesso. Guardai i suoi tratti, aveva la gelosia scritta in faccia. Gongolai dentro. Non molte persone possono vantarsi di aver fatto ingelosire Harry Styles... Anche se era con qualcuno che in quel momento detestavo.
"Lo farò io amico." Louis balzò nella conversazione. Harry esitò leggermente, prima di consegnarmi a Louis. Il ragazzo dagli occhi blu afferrò i miei fianchi dolcemente, avvicinandomi al suo corpo, come aveva precedentemente fatto Harry.
Vidi Harry lanciare uno sguardo severo a Niall e Louis, prima di uscire con la signora grassoccia. Louis mi prese a mo' di sposa dirigendosi verso un bagno molto antico guardandolo. Mentre timidamente mi guardavo intorno, Louis mi depositò su un piano ponendosi fra le mie cosce. Lui mi guardò dritto negli occhi, preoccupato.
"E' tutto okay dolcezza? Sembri... squilibrata da qualcosa." Disse scegliendo con attenzione le parole. Accidenti, questi ragazzi potrebbero interpretare i miei sentimenti veolcemente. Piccoli brividi apparvero sulla mia pelle mentre lui andava su e giù per le mie cosce con il suo pollice, andando sempre più su ogni volta.
"Sono frustata." Sputai fuori, sentendo come se avessi potuto confidare in Louis più che in qualsiasi altro ragazzo.
"Che tipo di frustazione? E' quella sessuale? Perché se lo fosse sarei felice di aiutarti." Fece le fusa lui.
"No. Non è quello..." Scattai un po' indietro con durezza.
"Il sesso non mi aiuterebbe a migliorare il mio stato d'animo un questo momento." Respirai fuori, sospirando esasperata. "Ho lasciato che Niall facesse... Umh... Alcune cose, a me, prima... Ma poi ha fatto il doppio gioco." Continuai con rabbia, scegliendo le parole con cura.
"Mh..." Sembrava totalmente disenteressato a quello che stavo dicendo, ma completamente concentrato sul mio corpo, dalle gambe in giù.
"Posso stare un po' da sola, per favore? Vorrei fare la doccia in pace." Dissi, improvvisamente, consapevole delle sue intenzioni maliziose a giudicare da come tratteneva il suo sguardo ai confini del tessuto.
"Ugh... No. Non succederà." Gemette lui, chiudendo un po' gli occhi quando il mio piede sfiorò accidentalmente il suo rigonfiamento. "Harry non ti vuole fuori dal nostro sguardo, ricordi? Anche se è per una doccia."
Io sbuffai infuriata.
"Posso almeno lavarmi da sola?" Lo pregai.
"Finchè rimango in questa stanza a me va bene." Mi lasciò andare. Louis mi fissò intensamente, aspettando che mi spogliassi. "Potresti, per caso, girarti?" Soffiai, facendogli cenno di guardare lontano.
"Perché? Ti ho già vista nuda prima. Ero dentro di te, ricordi?" Rispose pieno di sè, in suo volto pericolosamente vicino al mio. La mia regione inferiore divenne terribilmente umida alle sue parole stimolanti e la mancanza della biancheria intima causò il gocciolamento dei miei umori lungo le gambe, tanto da donare piacere visivo a Louis. Deglutì quando notai la sua rabbia accendersi.
Le sue mani ripresero a correre su e giù per le mie cosce, ma, questa volta, arrivando fino dentro i miei pantaloncini, sfiorandomi leggermente il clitoride. "Sai, quando ti stavo riempendo proprio così." Continuò Louis, prima di spingere un dito dentro di me. "Profonda e passionale." Sussurò con desiderio, facendomi gemere.
Tolse le dita e fece per infilarne un altro, ma io saltai giù dal bancone allontanandomi da lui. Le mie dita toccarono leggermente la tenda della doccia e io saltai l'opprtunità.
"Voglio che tu ti gira." Dissi, con voce lievemente tremante. Lui mi obbedì con un sospiro, avevo fretta di spogliarmi e entrare nella doccia dietro di me. "Okay, puoi guardare ora." Dissi, girando il rubinetto della doccia verso l'acqua calda. Non appena l'acqua colpì la mia pelle mi lasciai andare ad un sospiro di sollievo, per poi sciogliere la mia coda di cavallo volendo lavara accuratamente i miei capelli.
"Oh, andiamo Soph! Questo significa che tu mi lasci qui, bloccato, da solo." Piagnucolò Louis dietro la tenda. Lo ignorai e presi a districare i capelli sotto la calda acqua rilassante. Lo sentì trascinare i piedi e borbottare cose incombrensibili contro di me. Decisi di prenderlo in giro per mantenere la sua erezione dura mentre era ancora vestito.
"Oh, Dio!" Gemetti, come presa dal desiderio, meglio che potei. Non gli ci volle molto tempo per reagire. Saltò dentro la doccia, in qualche modo già spogliato.
"Fallo di nuovo." Sibilò, premendo i nostri corpi nudi insieme. "Ma gemi il mio nome."
"No." Provai a spingerlo via, senza successo. "Non dovevi venire dentro." Dissi frustata. "Dovevi essere completamente vestito e non pronto per scoparmi." Proferì senza pensarci.
"Tu giocherellona piccola sfacciata! Volevi prendermi in giro? Io sono l'unico che ha il permesso di prendere in giro. Ma potrai capirlo abbastanza presto." Disse il ragazzo dagli occhi azzurri, spingendomi contro la parete della doccia in un bacio lussurioso.
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Prisoner of my own body (italian translation)
FanficA Sophie, sedici anni, il futuro riserva più di quanto si aspettasse: i One Direction. I ragazzi, in particolare Harry, prendono subito in simpatia il suo corpo e l'atteggiamento grintoso. La rapiscono per usarla come loro piccolo giocattolo, raccon...